On 21 August 1962 the Southern Apennines were the scenario of a heavy earthquake of 6.2 magnitude (Me). The most damaged areas included the Campania Apennine and particularly the provinces of Avellino and Benevento. The event caused 17 dead, while damaged buildings amounted to about 39,000 and the homeless to 30,000. During the parliamentary debate this event was nicknamed «Terremoto Bianco» (White Earthquake) because apparently the earthquake did not seem to have violated the integrity of the buildings, which however, after an accurate assessment turned out to be seriously damaged. Despite the severe effects, the 21 August 1962 earthquake has aroused the interest of only very few scientists both those contemporary to that event and modern researchers. The research studies collected in this monograph, drawn up on the occasion of the Fiftieth anniversary of the earthquake, aim at filling in some significant gaps of knowledge thanks to systematic analyses correlated by a meaningful unpublished documentary corpus. Four are the main themes aimed at involving the reader. The first deals with the macroseismic aspect on a regional scale. This study has allowed to increase by more than double the number of localities registered in the macroseismic field. The second focuses on an accurate and systematic analysis of the urban-scale effects on buildings and monuments, also by means of several thematic cartographies. The third analyzes the possible causes subtended to the irregular damage distribution, which classifies the built-up areas on the basis of the hydrogeological instability and building vulnerability assessed at the time of the seism. The fourth and last theme examined concentrates on a critical analysis of the procedures and criteria adopted by the institutions during the emergency phases as well as reconstruction in the medium-long term.

Il 21 Agosto 1962 l'Appennino meridionale fu sede di un forte terremoto di magnitudo 6.2 (Me). L'area più colpita fu l'Appennino campano ed in particolare le province di Avellino e Benevento. Le vittime furono diciassette, i fabbricati danneggiati circa 39.000 ed oltre 30.000 i senzatetto. Durante i dibattiti parlamentari l'evento fu battezzato «Terremoto Bianco» poiché la scossa solo apparen-temente sembrava non aver violato l'integrità degli edifici che, ad uno sguardo più approfondito, risultarono invece seriamente compromessi. Nonostante la severità di effetti, il terremoto del 21 Agosto 1962 ha stimolato l'interesse di pochi studiosi sia coevi all'evento sia moderni. Le ricerche raccolte in questa monografia, redatta in occasione del Cinquantesimo anniversario dal terremoto, mirano a colmare alcune importanti lacune di conoscenza grazie ad analisi sistematiche e correlate di un rilevante ed inedito corpus documentario. Quattro sono le principali tematiche che intratterranno il lettore. La prima riguarda l'aspetto macrosismico a scala regionale. Questo studio ha consentito di incrementare di oltre il doppio il numero di località censite nel campo quotato. La seconda affronta, anche attraverso l'ausilio di numerose cartografie tematiche, l'analisi puntuale e sistematica degli effetti a scala urbana relativi sia all'edilizia minore sia a quella monumentale. La terza considera le probabili cause sottese alla distribuzione ineguale del danno, inquadrando i centri abitati nel contesto dell'instabilità idrogeologica e della vulnerabilità edilizia, valutate all'epoca del sisma. La quarta ed ultima tematica esaminata riguarda l'esame critico della procedura e dei criteri seguiti dalle istituzioni nelle fasi di emergenza e nella ricostruzione nel medio-lungo periodo.

Il "Terremoto Bianco" del 21 agosto 1962: aspetti macrosismici, geologici, risposta istituzionale.

Gizzi FT
2012

Abstract

Il 21 Agosto 1962 l'Appennino meridionale fu sede di un forte terremoto di magnitudo 6.2 (Me). L'area più colpita fu l'Appennino campano ed in particolare le province di Avellino e Benevento. Le vittime furono diciassette, i fabbricati danneggiati circa 39.000 ed oltre 30.000 i senzatetto. Durante i dibattiti parlamentari l'evento fu battezzato «Terremoto Bianco» poiché la scossa solo apparen-temente sembrava non aver violato l'integrità degli edifici che, ad uno sguardo più approfondito, risultarono invece seriamente compromessi. Nonostante la severità di effetti, il terremoto del 21 Agosto 1962 ha stimolato l'interesse di pochi studiosi sia coevi all'evento sia moderni. Le ricerche raccolte in questa monografia, redatta in occasione del Cinquantesimo anniversario dal terremoto, mirano a colmare alcune importanti lacune di conoscenza grazie ad analisi sistematiche e correlate di un rilevante ed inedito corpus documentario. Quattro sono le principali tematiche che intratterranno il lettore. La prima riguarda l'aspetto macrosismico a scala regionale. Questo studio ha consentito di incrementare di oltre il doppio il numero di località censite nel campo quotato. La seconda affronta, anche attraverso l'ausilio di numerose cartografie tematiche, l'analisi puntuale e sistematica degli effetti a scala urbana relativi sia all'edilizia minore sia a quella monumentale. La terza considera le probabili cause sottese alla distribuzione ineguale del danno, inquadrando i centri abitati nel contesto dell'instabilità idrogeologica e della vulnerabilità edilizia, valutate all'epoca del sisma. La quarta ed ultima tematica esaminata riguarda l'esame critico della procedura e dei criteri seguiti dalle istituzioni nelle fasi di emergenza e nella ricostruzione nel medio-lungo periodo.
2012
9788895508443
On 21 August 1962 the Southern Apennines were the scenario of a heavy earthquake of 6.2 magnitude (Me). The most damaged areas included the Campania Apennine and particularly the provinces of Avellino and Benevento. The event caused 17 dead, while damaged buildings amounted to about 39,000 and the homeless to 30,000. During the parliamentary debate this event was nicknamed «Terremoto Bianco» (White Earthquake) because apparently the earthquake did not seem to have violated the integrity of the buildings, which however, after an accurate assessment turned out to be seriously damaged. Despite the severe effects, the 21 August 1962 earthquake has aroused the interest of only very few scientists both those contemporary to that event and modern researchers. The research studies collected in this monograph, drawn up on the occasion of the Fiftieth anniversary of the earthquake, aim at filling in some significant gaps of knowledge thanks to systematic analyses correlated by a meaningful unpublished documentary corpus. Four are the main themes aimed at involving the reader. The first deals with the macroseismic aspect on a regional scale. This study has allowed to increase by more than double the number of localities registered in the macroseismic field. The second focuses on an accurate and systematic analysis of the urban-scale effects on buildings and monuments, also by means of several thematic cartographies. The third analyzes the possible causes subtended to the irregular damage distribution, which classifies the built-up areas on the basis of the hydrogeological instability and building vulnerability assessed at the time of the seism. The fourth and last theme examined concentrates on a critical analysis of the procedures and criteria adopted by the institutions during the emergency phases as well as reconstruction in the medium-long term.
effetti sismici;dissesti idrogeologici
centri storici
monumenti
Appennino meridionale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/10811
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