La città di Oria sorge sulle ultime propaggini delle Murge a metà strada tra Taranto e Brindisi in una favorevole posizione geografica e topografica in un'area intensamente occupata fin dal Neolitico. La fondazione di Oria, secondo la tradizione riportata da Erodoto (V secolo a.C.), è collegata all'arrivo di alcuni gruppi di Cretesi che si erano recati in Sicilia per vendicare l'assassinio del loro re Minosse, ma poi la carestia li aveva costretti a tornare indietro; durante il viaggio di ritorno però, furono sorpresi da una tempesta e gettati a riva. Poiché le navi erano state distrutte e non avevano alcun modo di tornare a Creta si stabilirono in quest'area fondando la città di Hyrìa e trasformandosi da Cretesi in Japigi Messapi (XI secolo a.C.). La città divenne alleata di Roma quando l'impero romano si estese in Magna Grecia. Nell' 88 a.C. poi, ricevette il titolo di municipium romanum e da Oria passa una delle vie consolari più importanti: la Via Appia. Quando Oria nel 547 cadde sotto l'assedio dei Goti era ormai una città desolata e misera così a poche miglia dalla città crebbe quella che nei documenti medievali è ricordata come la Foresta oritana, grazie alla quale la città sopravvisse. In seguito fu città longobarda e castrum bizantino e a questo periodo storico appartengono i più antichi monumenti religiosi di Oria: la cripta dei Santi Crisanto e Daria e la cripta di San Barsanofio. Agli inizi dell'XI secolo la Puglia era per i Bizantini l'ultimo possedimento oltre il mare, importante perché costituiva un ponte naturale tra Occidente e Oriente. Oria fu conquistata dai Normanni dal Conte Unfredo di Altavilla nel 1055. Nel 1198 dopo una lunga lotta per il potere tra Normanni e Svevi, venne riconosciuto re di Sicilia Enrico VI e nel 1194 nasce Federico II che ampliò il castello normanno. Durante la dinastia angioina Oria subì un nuovo assedio e nel 1433 venne saccheggiata dal generale Giacomo Caldora, principe di Salerno e famoso condottiero dell'epoca. Fu successivamente riconquistata dagli Orsini, principi di Taranto. Il principe Giovanni Antonio Del Balzo Orsini fu molto generoso con la città dove fece erigere la Chiesa dei Francescani (Minori Conventuali) nel 1437, ricostruì la porta degli Ebrei e abbellì il castello normanno-svevo. Nel 1531 la città divenne marchesato dei Bonifacio e poi dei principi Borromeo; nel 1572 San Carlo Borromeo alienò il feudo al Vescovo di Cassano e nello stesso anno il marchesato passò agli Imperiali di Genova che ne furono in possesso per oltre due secoli. Oria diede i natali ad illustri personaggi come il letterato latino Quinto Mario Corrado, che fondò il Seminario Diocesano, il capitano Mario Pagano e l'architetto Francesco Milizia.

Guida di Oria - Antica Acropoli Messapica

Maurizio Delli Santi;
2001

Abstract

La città di Oria sorge sulle ultime propaggini delle Murge a metà strada tra Taranto e Brindisi in una favorevole posizione geografica e topografica in un'area intensamente occupata fin dal Neolitico. La fondazione di Oria, secondo la tradizione riportata da Erodoto (V secolo a.C.), è collegata all'arrivo di alcuni gruppi di Cretesi che si erano recati in Sicilia per vendicare l'assassinio del loro re Minosse, ma poi la carestia li aveva costretti a tornare indietro; durante il viaggio di ritorno però, furono sorpresi da una tempesta e gettati a riva. Poiché le navi erano state distrutte e non avevano alcun modo di tornare a Creta si stabilirono in quest'area fondando la città di Hyrìa e trasformandosi da Cretesi in Japigi Messapi (XI secolo a.C.). La città divenne alleata di Roma quando l'impero romano si estese in Magna Grecia. Nell' 88 a.C. poi, ricevette il titolo di municipium romanum e da Oria passa una delle vie consolari più importanti: la Via Appia. Quando Oria nel 547 cadde sotto l'assedio dei Goti era ormai una città desolata e misera così a poche miglia dalla città crebbe quella che nei documenti medievali è ricordata come la Foresta oritana, grazie alla quale la città sopravvisse. In seguito fu città longobarda e castrum bizantino e a questo periodo storico appartengono i più antichi monumenti religiosi di Oria: la cripta dei Santi Crisanto e Daria e la cripta di San Barsanofio. Agli inizi dell'XI secolo la Puglia era per i Bizantini l'ultimo possedimento oltre il mare, importante perché costituiva un ponte naturale tra Occidente e Oriente. Oria fu conquistata dai Normanni dal Conte Unfredo di Altavilla nel 1055. Nel 1198 dopo una lunga lotta per il potere tra Normanni e Svevi, venne riconosciuto re di Sicilia Enrico VI e nel 1194 nasce Federico II che ampliò il castello normanno. Durante la dinastia angioina Oria subì un nuovo assedio e nel 1433 venne saccheggiata dal generale Giacomo Caldora, principe di Salerno e famoso condottiero dell'epoca. Fu successivamente riconquistata dagli Orsini, principi di Taranto. Il principe Giovanni Antonio Del Balzo Orsini fu molto generoso con la città dove fece erigere la Chiesa dei Francescani (Minori Conventuali) nel 1437, ricostruì la porta degli Ebrei e abbellì il castello normanno-svevo. Nel 1531 la città divenne marchesato dei Bonifacio e poi dei principi Borromeo; nel 1572 San Carlo Borromeo alienò il feudo al Vescovo di Cassano e nello stesso anno il marchesato passò agli Imperiali di Genova che ne furono in possesso per oltre due secoli. Oria diede i natali ad illustri personaggi come il letterato latino Quinto Mario Corrado, che fondò il Seminario Diocesano, il capitano Mario Pagano e l'architetto Francesco Milizia.
2001
8880863916
Guida storica
Patrimonio architettonico
Patrimonio artistico
Patrimonio archeologico
Oria
Brindisi
Puglia
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/10873
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact