Metodo analitico interno al laboratorio di idrochimica del CNR-ISE di Verbania per la determinazione di calcio, magnesio, sodio, potassio, zolfo, silice e fosforo: metodo in spettrometria ad emissione al plasma (ICP-OES). Il campione nebulizzato è immesso nel plasma a 7000 - 10000°K dove ogni elemento raggiunge un livello energetico superiore al suo stato fondamentale. Gli elettroni dell'atomo eccitati per effetto termico tornando allo stato fondamentale emettendo energia luminosa che genera uno spettro di emissione (righe o linee) a diverse lunghezze d'onda. Ciascuna riga dello spettro è originata da una particolare transizione elettronica tra due differenti livelli energetici; l'intensità di ciascuna riga spettrale è proporzionale alla quantità di atomi presenti nel campione nebulizzato. Un rivelatore ottico permette l'identificazione simultanea degli elementi sulla base delle lunghezze d'onda emesse, mentre la quantificazione avviene attraverso la misura dell'intensità del segnale confrontata con le intensità dei segnali ottenuti da soluzioni di calibrazione multi elemento a concentrazione nota.
Determinazione di calcio, magnesio, sodio, potassio, zolfo, silice e fosforo: metodo in spettrometria ad emissione al plasma (ICP-OES)
Tartari;
2012
Abstract
Metodo analitico interno al laboratorio di idrochimica del CNR-ISE di Verbania per la determinazione di calcio, magnesio, sodio, potassio, zolfo, silice e fosforo: metodo in spettrometria ad emissione al plasma (ICP-OES). Il campione nebulizzato è immesso nel plasma a 7000 - 10000°K dove ogni elemento raggiunge un livello energetico superiore al suo stato fondamentale. Gli elettroni dell'atomo eccitati per effetto termico tornando allo stato fondamentale emettendo energia luminosa che genera uno spettro di emissione (righe o linee) a diverse lunghezze d'onda. Ciascuna riga dello spettro è originata da una particolare transizione elettronica tra due differenti livelli energetici; l'intensità di ciascuna riga spettrale è proporzionale alla quantità di atomi presenti nel campione nebulizzato. Un rivelatore ottico permette l'identificazione simultanea degli elementi sulla base delle lunghezze d'onda emesse, mentre la quantificazione avviene attraverso la misura dell'intensità del segnale confrontata con le intensità dei segnali ottenuti da soluzioni di calibrazione multi elemento a concentrazione nota.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.