E' ormai un fatto ampiamente analizzato, all'interno della letteratura scientifica in materia, quale ruolo possa giocare un'adeguata penetrazione dell'innovazione tecnologica all'interno del settore agricolo per assicurare posizioni di competitività, riduzione dei costi, più elevati profitti e redditi. L'innovazione tecnologica, agendo sulla qualità dei prodotti, sull'elevamento della produttività agricola ed sul conseguimento di una maggiore specializzazione contribuisce in modo sostanziale a rendere l'agricoltura più efficiente e più competitiva. Allo stesso modo, anche elevamenti negli standard della qualità della vita, intesi sotto il profilo umano che ambientale, per gli individui e le comunità che agiscono su di un determinato territorio possono derivare da questi processi sia in termini reali che potenziali. Lo sviluppo rurale si pone infatti come un processo caratterizzato da trasformazioni ampie e profonde e da processi di aggiustamento estremamente complessi i cui effetti ed implicazioni vanno spesso ben oltre i limiti degli ambiti settoriali. Le caratteristiche specifiche di questa dimensione analitica, le performance non sempre incoraggianti delle azioni che vengono intraprese per sostenere lo sviluppo rurale e le problematiche di sviluppo-sottosviluppo che si possono riscontrare anche all'interno di regioni e di territori afferenti a Paesi convenzionalmente denominati "sviluppati" (come l'Italia) sollevano una serie di questioni peculiari alle quali non sempre le analisi settoriali sembrano fornire delle chiavi interpretative sufficientemente esaustive. Il mondo rurale, in un significato esteso, si pone in sostanza come una vera e propria sfida non solo per le discipline economiche, ma per tutte le scienze sociali a causa dell'articolazione e della specificità dei processi coinvolti tale da rendere l'adozione di un approccio analitico multidisciplinare pressochè inevitabile. In questo modo questo tipo di analisi si pone come lo studio di fenomeni che si pongono entro un sistema coerente di relazioni la cui interpretazione si realizza, in sintesi, per mezzo della scomposizione continua di questi eventi all'interno di un reticolo complesso e coerente di relazioni fra "cause" ed "effetti" secondo una logica che predilige lo studio dei processi piuttosto che dei risultati emergenti. La sovrapposizione di prospettive analitiche di natura differente (economica, sociale, ambientale, tecnologica, culturale, storica, ecc...) può fornire quindi importanti contributi nella definizione del concetto di "competitività territoriale" e dei suoi rapporti con i meccanismi e le azioni proprie dello sviluppo rurale (inteso come processo orientato globale) nonché, per converso, alle problematiche della "marginalità". Proprio in considerazione delle caratteristiche e della problematicità di questo concetto, appare opportuno iniziare questa discussione con alcune sintetiche riflessioni preliminari sulla questione tanto dibattuta della "marginalità".
Sviluppo rurale e marginalità
Cannarella C;Piccioni V
2004
Abstract
E' ormai un fatto ampiamente analizzato, all'interno della letteratura scientifica in materia, quale ruolo possa giocare un'adeguata penetrazione dell'innovazione tecnologica all'interno del settore agricolo per assicurare posizioni di competitività, riduzione dei costi, più elevati profitti e redditi. L'innovazione tecnologica, agendo sulla qualità dei prodotti, sull'elevamento della produttività agricola ed sul conseguimento di una maggiore specializzazione contribuisce in modo sostanziale a rendere l'agricoltura più efficiente e più competitiva. Allo stesso modo, anche elevamenti negli standard della qualità della vita, intesi sotto il profilo umano che ambientale, per gli individui e le comunità che agiscono su di un determinato territorio possono derivare da questi processi sia in termini reali che potenziali. Lo sviluppo rurale si pone infatti come un processo caratterizzato da trasformazioni ampie e profonde e da processi di aggiustamento estremamente complessi i cui effetti ed implicazioni vanno spesso ben oltre i limiti degli ambiti settoriali. Le caratteristiche specifiche di questa dimensione analitica, le performance non sempre incoraggianti delle azioni che vengono intraprese per sostenere lo sviluppo rurale e le problematiche di sviluppo-sottosviluppo che si possono riscontrare anche all'interno di regioni e di territori afferenti a Paesi convenzionalmente denominati "sviluppati" (come l'Italia) sollevano una serie di questioni peculiari alle quali non sempre le analisi settoriali sembrano fornire delle chiavi interpretative sufficientemente esaustive. Il mondo rurale, in un significato esteso, si pone in sostanza come una vera e propria sfida non solo per le discipline economiche, ma per tutte le scienze sociali a causa dell'articolazione e della specificità dei processi coinvolti tale da rendere l'adozione di un approccio analitico multidisciplinare pressochè inevitabile. In questo modo questo tipo di analisi si pone come lo studio di fenomeni che si pongono entro un sistema coerente di relazioni la cui interpretazione si realizza, in sintesi, per mezzo della scomposizione continua di questi eventi all'interno di un reticolo complesso e coerente di relazioni fra "cause" ed "effetti" secondo una logica che predilige lo studio dei processi piuttosto che dei risultati emergenti. La sovrapposizione di prospettive analitiche di natura differente (economica, sociale, ambientale, tecnologica, culturale, storica, ecc...) può fornire quindi importanti contributi nella definizione del concetto di "competitività territoriale" e dei suoi rapporti con i meccanismi e le azioni proprie dello sviluppo rurale (inteso come processo orientato globale) nonché, per converso, alle problematiche della "marginalità". Proprio in considerazione delle caratteristiche e della problematicità di questo concetto, appare opportuno iniziare questa discussione con alcune sintetiche riflessioni preliminari sulla questione tanto dibattuta della "marginalità".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.