La discussione sulla natura e genesi degli universali linguistici haaccompagnato nei secoli il dibattito filosofico ed è stata rilanciatanegli ultimi anni dall'idea chomskiana di grammatica generativa edalla posizione revisionista della seconda generazione cognitiva. L'intento del presente contributo è capire se sia possibile in questoquadro elaborare una teoria delle strutture del linguaggio come universali tuttavia empiriche. Parlare di universalità empirica puòapparire una contraddizione in termini. E' evidente che si tratta inquesto caso di una universalità statistica: la constatazione che alcunitratti sono comuni, in forme diverse, alla grammatica di tutte lelingue naturali. Questo indurrebbe comunque a chiedersi se queitratti non siano in qualche modo radicati nella costituzione bio-cognitiva degli umani. Quesito, anch'esso antico, a cui le semantichedi orientamento naturalista sembrerebbero dare una risposta positiva.Ho assunto qui come specifico campo di indagine la teoria delle parti del discorso e, all'interno di essa, la teoria delle preposizioni. Si tratta di un aspetto di un problema più ampio, quello della natura edel reciproco rapporto dei sottosistemi in cui si può consideraresuddivisa una lingua: il lessico e la grammatica con il suo repertoriodi indicatori morfologici. L'ordine dei sintagmi e la loro connessionee gerarchizzazione nella frase sono resi possibili, in ogni lingua, dalfatto che le parole non sono tutte uguali quanto alla loro funzione: al contrario, a seconda del ruolo che svolgono ell'enunciato, sisuddividono in categorie diverse.

Universali linguistici e categorie grammaticali. La teoria delle parti del discorso

Andrighetto;Giulia
2010

Abstract

La discussione sulla natura e genesi degli universali linguistici haaccompagnato nei secoli il dibattito filosofico ed è stata rilanciatanegli ultimi anni dall'idea chomskiana di grammatica generativa edalla posizione revisionista della seconda generazione cognitiva. L'intento del presente contributo è capire se sia possibile in questoquadro elaborare una teoria delle strutture del linguaggio come universali tuttavia empiriche. Parlare di universalità empirica puòapparire una contraddizione in termini. E' evidente che si tratta inquesto caso di una universalità statistica: la constatazione che alcunitratti sono comuni, in forme diverse, alla grammatica di tutte lelingue naturali. Questo indurrebbe comunque a chiedersi se queitratti non siano in qualche modo radicati nella costituzione bio-cognitiva degli umani. Quesito, anch'esso antico, a cui le semantichedi orientamento naturalista sembrerebbero dare una risposta positiva.Ho assunto qui come specifico campo di indagine la teoria delle parti del discorso e, all'interno di essa, la teoria delle preposizioni. Si tratta di un aspetto di un problema più ampio, quello della natura edel reciproco rapporto dei sottosistemi in cui si può consideraresuddivisa una lingua: il lessico e la grammatica con il suo repertoriodi indicatori morfologici. L'ordine dei sintagmi e la loro connessionee gerarchizzazione nella frase sono resi possibili, in ogni lingua, dalfatto che le parole non sono tutte uguali quanto alla loro funzione: al contrario, a seconda del ruolo che svolgono ell'enunciato, sisuddividono in categorie diverse.
2010
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
teoria delle parti del discorso
teoria delle preposizioni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/130380
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