Il bilancio ordinario delle Nazioni Unite viene esaminato partendo dalla constatazione che esso costituisce non solo un documento contabile di previsione delle spese e delle entrate dell'Organizzazione, ma anche un atto giuridico dell'Assemblea generale, posto a fondamento delle delibere con le quali la stessa Assemblea stabilisce l'ammontare delle quote contributive degli Stati membri per finanziare le spese ivi iscritte ed esige da parte di questi il versamento dei contributi obbligatori, in conformità a quanto stabilito nell'art. 17, paragrafi 1 e 2, dello Statuto dell'ONU. La disciplina giuridica del bilancio, spesso trascurata nelle opere sul finanziamento delle organizzazioni internazionali, ha consentito di ricostruire il diritto finanziario delle Nazioni Unite, un corpus normativo complesso che regola il sistema di finanziamento dell'ONU inteso nei suoi tre elementi distintivi: reperimento delle risorse, loro amministrazione ed erogazione. L'analisi giuridica si è estesa anche ai "bilanci" delle operazioni di peace-keeping e dei tribunali penali internazionali, le cui spese non ricadono nel bilancio ordinario dell'Organizzazione. Attraverso l'esame di tale prassi lo studio ha evidenziato alcuni aspetti, fino ad oggi scarsamente trattati, individuati nel venir meno del principio dell'unità di bilancio contenuto nell'art. 17, par. 1, della Carta dell'ONU, attraverso l'istituzioni di conti speciali, quali unità contabili distinte dal bilancio ordinario, per sostenere i costi concernenti le attività operative nel settore del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali e nell'esistenza di una "rigidità" del bilancio ordinario, posto sotto il controllo dei maggiori contributori. L'esame della normativa e della prassi in materia ha inoltre consentito di fare alcune valutazioni sulle ragioni che hanno indotto le Nazioni Unite a creare contabilità extra-bilancio e sui rapporti tra l'Assemblea generale, che rappresenta l'autorità di bilancio dell'ONU, il Consiglio di sicurezza, cui spettano le decisioni in materia di mantenimento della pace che incidono in modo preponderante sulle spese dell'Organizzazione, e il Segretario generale al quale sono attribuite specifiche competenze nell'amministrazione finanziaria delle Nazioni Unite. Lo studio delle norme che regolano l'acquisizione di risorse per sostenere le spese dell'Organizzazione iscritte nei diversi bilanci si è concentrata sugli aspetti giuridici relativi alla contribuzione obbligatoria degli Stati membri. Tale metodo di finanziamento, tipico della maggior parte delle organizzazioni internazionali, è stato analizzato anche in relazione alla sanzione prevista nell'art. 19 della Carta dell'ONU per gli Stati membri in ritardo di due annualità nel pagamento dei contributi obbligatori. L'esame della prassi ha consentito di giungere ad alcune considerazioni sul ruolo dei contributi volontari, di origine pubblica e privata, nel finanziamento dell'ONU e ad alcune valutazioni sugli strumenti che potrebbero garantire l'autonomia finanziaria dell'Organizzazione in prospettiva de lege ferenda.

Il bilancio nel diritto delle Nazioni Unite

Della Fina Valentina
2004

Abstract

Il bilancio ordinario delle Nazioni Unite viene esaminato partendo dalla constatazione che esso costituisce non solo un documento contabile di previsione delle spese e delle entrate dell'Organizzazione, ma anche un atto giuridico dell'Assemblea generale, posto a fondamento delle delibere con le quali la stessa Assemblea stabilisce l'ammontare delle quote contributive degli Stati membri per finanziare le spese ivi iscritte ed esige da parte di questi il versamento dei contributi obbligatori, in conformità a quanto stabilito nell'art. 17, paragrafi 1 e 2, dello Statuto dell'ONU. La disciplina giuridica del bilancio, spesso trascurata nelle opere sul finanziamento delle organizzazioni internazionali, ha consentito di ricostruire il diritto finanziario delle Nazioni Unite, un corpus normativo complesso che regola il sistema di finanziamento dell'ONU inteso nei suoi tre elementi distintivi: reperimento delle risorse, loro amministrazione ed erogazione. L'analisi giuridica si è estesa anche ai "bilanci" delle operazioni di peace-keeping e dei tribunali penali internazionali, le cui spese non ricadono nel bilancio ordinario dell'Organizzazione. Attraverso l'esame di tale prassi lo studio ha evidenziato alcuni aspetti, fino ad oggi scarsamente trattati, individuati nel venir meno del principio dell'unità di bilancio contenuto nell'art. 17, par. 1, della Carta dell'ONU, attraverso l'istituzioni di conti speciali, quali unità contabili distinte dal bilancio ordinario, per sostenere i costi concernenti le attività operative nel settore del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali e nell'esistenza di una "rigidità" del bilancio ordinario, posto sotto il controllo dei maggiori contributori. L'esame della normativa e della prassi in materia ha inoltre consentito di fare alcune valutazioni sulle ragioni che hanno indotto le Nazioni Unite a creare contabilità extra-bilancio e sui rapporti tra l'Assemblea generale, che rappresenta l'autorità di bilancio dell'ONU, il Consiglio di sicurezza, cui spettano le decisioni in materia di mantenimento della pace che incidono in modo preponderante sulle spese dell'Organizzazione, e il Segretario generale al quale sono attribuite specifiche competenze nell'amministrazione finanziaria delle Nazioni Unite. Lo studio delle norme che regolano l'acquisizione di risorse per sostenere le spese dell'Organizzazione iscritte nei diversi bilanci si è concentrata sugli aspetti giuridici relativi alla contribuzione obbligatoria degli Stati membri. Tale metodo di finanziamento, tipico della maggior parte delle organizzazioni internazionali, è stato analizzato anche in relazione alla sanzione prevista nell'art. 19 della Carta dell'ONU per gli Stati membri in ritardo di due annualità nel pagamento dei contributi obbligatori. L'esame della prassi ha consentito di giungere ad alcune considerazioni sul ruolo dei contributi volontari, di origine pubblica e privata, nel finanziamento dell'ONU e ad alcune valutazioni sugli strumenti che potrebbero garantire l'autonomia finanziaria dell'Organizzazione in prospettiva de lege ferenda.
2004
Istituto di Studi Giuridici Internazionali - ISGI
9788814111617
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/131453
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact