Vladimir Ern dal 1911 al 1913 è a Roma: la sua opera Rosmini e la sua teoria della conoscenza viene pubblicata nel 1914 a Mosca, insieme a La colonna e il fondamento della verità di P. Florenskij, presso la stessa casa editrice Put'. Qui si erano radunate le forze filosofiche più considerevoli della Russia dell'inizio del XX secolo, per promuovere l'«idea filosofico-religiosa russa» riscoperta da V. Solove'v (S. Bulgakov, E. Trubeckoj, N. Berdjaev, V. Ivanov , N. Losskij, S. Durylin). Cosa ha trovato in due anni di ricerche Ern, la tempra più filosofica del gruppo, di tanto prezioso da volerlo trasmettere ai suoi amici, di ritorno in Russia? "È assolutamente indubbio il fatto - egli afferma - che tra l'ontologismo italiano e le correnti originali del pensiero filosofico russo ci siano dei tratti di una sorprendente familiarità interiore. Ancora una volta confermano l'idea che, nonostante le peculiarità nazionali, le vie dello spirito siano le stesse per l'intera umanità e che le diverse nazionalità, per incontrarsi in un'unione superiore, seguano una sola strada: quella di approfondire in modo metafisico la propria coscienza e risalire alle vive radici ontologiche del proprio essere". Ern vede in Rosmini "un filosofico bussare, per così dire, alle porte della sconfinata Verità" ma apre una nuova pagina interpretativa: se la teoria della conoscenza "è la base e il fondamento della sua filosofia", tuttavia "la dottrina sulla creazione deve essere riconosciuta in tutta l'ontologia di Rosmini come il punto più importante". Si tratta del problema della Sofia. "Come la creatura sia pensabile in se stessa", la gnoseologia, richiede necessariamente il passaggio alla metafisica: ha inizio e sfocia nella "partecipazione all'Amore trinitario" (Florenskij). Quest'opera di cultura viva, tradotta per la prima volta in una lingua europea, si pone allo snodo dei rapporti tra Oriente ed Occidente: ci fa uscire dalle angustie di razionalismo e nichilismo aprendo davanti a noi un vasto spazio, dove incontrarsi e respirare intellettualmente a pieni polmoni, rivivendo straordinarie stagioni culturali. Delle opere filosofiche di Ern è stato detto che "sono tanto originali e notevoli, da conquistargli nel panorama straordinariamente ricco del pensiero russo di quel tempo, un suo proprio posto, che a lui solo appartiene" (S. Averintsev).

Rosmini e la sua teoria della conoscenza. Ricerca sulla storia della filosofia italiana del XIX secolo

2010

Abstract

Vladimir Ern dal 1911 al 1913 è a Roma: la sua opera Rosmini e la sua teoria della conoscenza viene pubblicata nel 1914 a Mosca, insieme a La colonna e il fondamento della verità di P. Florenskij, presso la stessa casa editrice Put'. Qui si erano radunate le forze filosofiche più considerevoli della Russia dell'inizio del XX secolo, per promuovere l'«idea filosofico-religiosa russa» riscoperta da V. Solove'v (S. Bulgakov, E. Trubeckoj, N. Berdjaev, V. Ivanov , N. Losskij, S. Durylin). Cosa ha trovato in due anni di ricerche Ern, la tempra più filosofica del gruppo, di tanto prezioso da volerlo trasmettere ai suoi amici, di ritorno in Russia? "È assolutamente indubbio il fatto - egli afferma - che tra l'ontologismo italiano e le correnti originali del pensiero filosofico russo ci siano dei tratti di una sorprendente familiarità interiore. Ancora una volta confermano l'idea che, nonostante le peculiarità nazionali, le vie dello spirito siano le stesse per l'intera umanità e che le diverse nazionalità, per incontrarsi in un'unione superiore, seguano una sola strada: quella di approfondire in modo metafisico la propria coscienza e risalire alle vive radici ontologiche del proprio essere". Ern vede in Rosmini "un filosofico bussare, per così dire, alle porte della sconfinata Verità" ma apre una nuova pagina interpretativa: se la teoria della conoscenza "è la base e il fondamento della sua filosofia", tuttavia "la dottrina sulla creazione deve essere riconosciuta in tutta l'ontologia di Rosmini come il punto più importante". Si tratta del problema della Sofia. "Come la creatura sia pensabile in se stessa", la gnoseologia, richiede necessariamente il passaggio alla metafisica: ha inizio e sfocia nella "partecipazione all'Amore trinitario" (Florenskij). Quest'opera di cultura viva, tradotta per la prima volta in una lingua europea, si pone allo snodo dei rapporti tra Oriente ed Occidente: ci fa uscire dalle angustie di razionalismo e nichilismo aprendo davanti a noi un vasto spazio, dove incontrarsi e respirare intellettualmente a pieni polmoni, rivivendo straordinarie stagioni culturali. Delle opere filosofiche di Ern è stato detto che "sono tanto originali e notevoli, da conquistargli nel panorama straordinariamente ricco del pensiero russo di quel tempo, un suo proprio posto, che a lui solo appartiene" (S. Averintsev).
2010
Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile - IRCrES
Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile - IRCrES
9788821568725
Ern Rosmini
ontologismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/137534
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