Di che cosa stiamo parlando quando usiamo il termine "perversione"? Si tratta di una classificazione sessuologica, di un disturbo mentale, di una deviazione etica, di uno stile erotico edonistico, di un'illusione storico-culturale? Ripercorrendo alcune tappe fondamentali del pensiero psicoanalitico sulle perversioni (da Freud, a M. Khan, a Lacan) Benvenuto propone un approccio originale: le perversioni intese come uno scacco etico della vita sessuale. Nelle sue varie forme (esibizioniste, voyeuriste, masochiste, sadiche, feticiste, pedofile...), la perversione segna infatti un mancato rapporto con l'altro come soggetto di desiderio e di piacere. Gli atti perversi, di qualsiasi tipo, vanno intesi come una riedizione metaforica di un trauma sessuale, in cui il soggetto (per lo più da bambino) ha sofferto l'esperienza amara dell'esclusione e della gelosia. Su questa falsariga, la forma di vita perversa può essere superata rinunciando proprio a rivivere il trauma. Benvenuto articola questa sua ipotesi eterodossa commentando casi clinici tratti dalla pratica analitica, ma anche film, episodi storici, esperimenti di psicologia sociale (come quello celebre di Stanley Milgram), romanzi (dal marchese de Sade a Tanizaki) e opere filosofiche.
Perversioni. Sessualità, etica, psicoanalisi
Benvenuto;Sergio
2005
Abstract
Di che cosa stiamo parlando quando usiamo il termine "perversione"? Si tratta di una classificazione sessuologica, di un disturbo mentale, di una deviazione etica, di uno stile erotico edonistico, di un'illusione storico-culturale? Ripercorrendo alcune tappe fondamentali del pensiero psicoanalitico sulle perversioni (da Freud, a M. Khan, a Lacan) Benvenuto propone un approccio originale: le perversioni intese come uno scacco etico della vita sessuale. Nelle sue varie forme (esibizioniste, voyeuriste, masochiste, sadiche, feticiste, pedofile...), la perversione segna infatti un mancato rapporto con l'altro come soggetto di desiderio e di piacere. Gli atti perversi, di qualsiasi tipo, vanno intesi come una riedizione metaforica di un trauma sessuale, in cui il soggetto (per lo più da bambino) ha sofferto l'esperienza amara dell'esclusione e della gelosia. Su questa falsariga, la forma di vita perversa può essere superata rinunciando proprio a rivivere il trauma. Benvenuto articola questa sua ipotesi eterodossa commentando casi clinici tratti dalla pratica analitica, ma anche film, episodi storici, esperimenti di psicologia sociale (come quello celebre di Stanley Milgram), romanzi (dal marchese de Sade a Tanizaki) e opere filosofiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.