Sono qui raccolti i risultati del Progetto di ricerca dell'Istituto di Studi Giuridici Internazionali del CNR "Corte penale internazionale: la cooperazione con gli Stati e con l'ONU" (2005-07), coordinato dal curatore del volume. Analizzando le manifestazioni dell'applicazione iniziale dello Statuto della CPI (entrato in vigore nel 2002), il libro propone una prima valutazione della reazione della comunità internazionale (Stati, ONU, organizzazioni regionali) all'effettivo insediamento della Corte (2003) e al suo primo operare. Particolare attenzione è dedicata a quegli aspetti di giurisdizione e funzionamento che - delineatisi come particolarmente innovativi e, per certi aspetti, problematici già nello Statuto e negli atti normativi collegati - si sono confermati tali anche alla prova dell'applicazione iniziale. Tra questi: le questioni giuridiche collegate al self-referral di Stati parti allo Statuto (Uganda, Repubblica democratica del Congo, Repubblica centrafricana) e al primo caso di referral da parte del Consiglio di sicurezza (per i crimini in Darfur); l'accettazione della giurisdizione ad hoc da parte di uno Stato che non ha ratificato lo Statuto (Costa d'Avorio); la 'policy' del Procuratore e alcune sue decisioni, come quella di non perseguire i presunti responsabili di crimini in Iraq segnalati da organizzazioni non governative; le risoluzioni adottate dal Consiglio di sicurezza per sospendere indagini e procedimenti della Corte (prima ancora dell'insediamento di quest'ultima), in base a un'interpretazione dell'art. 16 dello Statuto che non corrisponde alla ratio della norma, di cooperazione funzionale tra la Corte e l'ONU; la politica di dichiarata opposizione alla CPI praticata dagli Stati Uniti e quella di deciso sostegno adottata, invece, dall'Unione europea. Sulla base di tali elementi, emerge una prospettiva di luci ed ombre in relazione al tema della cooperazione come elemento necessario per l'effettivo operare della CPI, che non deve però limitarne l'indipendenza (v. il saggio di FERRAJOLO, La Corte penale internazionale tra indipendenza e cooperazione). Il volume si propone come contributo alla riflessione in atto nella comunità giuridica sui pregi e limiti dello Statuto della CPI e sull'evoluzione ulteriore del diritto internazionale penale.
Corte penale internazionale. Aspetti di giurisdizione e funzionamento nella prassi iniziale
2007
Abstract
Sono qui raccolti i risultati del Progetto di ricerca dell'Istituto di Studi Giuridici Internazionali del CNR "Corte penale internazionale: la cooperazione con gli Stati e con l'ONU" (2005-07), coordinato dal curatore del volume. Analizzando le manifestazioni dell'applicazione iniziale dello Statuto della CPI (entrato in vigore nel 2002), il libro propone una prima valutazione della reazione della comunità internazionale (Stati, ONU, organizzazioni regionali) all'effettivo insediamento della Corte (2003) e al suo primo operare. Particolare attenzione è dedicata a quegli aspetti di giurisdizione e funzionamento che - delineatisi come particolarmente innovativi e, per certi aspetti, problematici già nello Statuto e negli atti normativi collegati - si sono confermati tali anche alla prova dell'applicazione iniziale. Tra questi: le questioni giuridiche collegate al self-referral di Stati parti allo Statuto (Uganda, Repubblica democratica del Congo, Repubblica centrafricana) e al primo caso di referral da parte del Consiglio di sicurezza (per i crimini in Darfur); l'accettazione della giurisdizione ad hoc da parte di uno Stato che non ha ratificato lo Statuto (Costa d'Avorio); la 'policy' del Procuratore e alcune sue decisioni, come quella di non perseguire i presunti responsabili di crimini in Iraq segnalati da organizzazioni non governative; le risoluzioni adottate dal Consiglio di sicurezza per sospendere indagini e procedimenti della Corte (prima ancora dell'insediamento di quest'ultima), in base a un'interpretazione dell'art. 16 dello Statuto che non corrisponde alla ratio della norma, di cooperazione funzionale tra la Corte e l'ONU; la politica di dichiarata opposizione alla CPI praticata dagli Stati Uniti e quella di deciso sostegno adottata, invece, dall'Unione europea. Sulla base di tali elementi, emerge una prospettiva di luci ed ombre in relazione al tema della cooperazione come elemento necessario per l'effettivo operare della CPI, che non deve però limitarne l'indipendenza (v. il saggio di FERRAJOLO, La Corte penale internazionale tra indipendenza e cooperazione). Il volume si propone come contributo alla riflessione in atto nella comunità giuridica sui pregi e limiti dello Statuto della CPI e sull'evoluzione ulteriore del diritto internazionale penale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.