Il volume approfondisce diversi profili giuridici collegati all'impiego di organismi geneticamente modificati (OGM) e all'utilizzo delle biotecnologie avanzate, attraverso l'esame delle normative che regolano a livello internazionale, europeo e italiano, settori ritenuti particolarmente rilevanti, quali: l'agro-alimentare, la biosicurezza, le invenzioni biotecnologiche e il loro sfruttamento economico, il commercio internazionale dei prodotti transgenici, la biomedicina, il rilascio di OGM nell'Unione europea (UE), il brevetto europeo. Il volume ha inteso in tal modo analizzare alcuni aspetti specifici, ma tra loro strettamente correlati, delle discipline giuridiche dell'ingegneria genetica avendo riguardo all'evoluzione delle norme nei diversi settori e alle loro interazioni. Negli ultimi anni, infatti, le organizzazioni internazionali a carattere universale e regionale hanno posto una sempre maggiore attenzione alle biotecnologie, con particolare riguardo a temi considerati sensibili dalla società civile e che presentano elementi di criticità per la tutela dell'ambiente e della salute dell'uomo, quali la conservazione della biodiversità e delle risorse naturali utili in agricoltura, l'applicazione dell'ingegneria genetica all'essere umano, il commercio di prodotti transgenici e lo sfruttamento economico delle invenzioni biotecnologiche. Nel volume si dà conto di tali sviluppi non senza valutazioni critiche da parte degli autori su taluni profili giuridici, riguardanti anche le normative interne di attuazione di obblighi internazionali o dell'UE, e sulle prassi esaminate nei specifici settori di studio. Nel volume è pubblicato il contributo di Valentina Della Fina "Il regime giuridico dei movimenti transfrontalieri di organismi viventi modificati" (pp. 43-87) che analizza la disciplina giuridica della biosicurezza contenuta nel Protocollo di Cartagena del 2000, primo strumento addizionale della Convenzione sulla diversità biologica. Il Protocollo ha inteso conciliare la protezione degli ecosistemi con le esigenze economiche connesse al commercio di organismi viventi modificati (OVM), attraverso il perseguimento di uno scopo di tutela ambientale e la regolamentazione di attività tipiche del commercio internazionale. Per tale ragione, la normativa del Protocollo è stata valutata, anzitutto, in relazione agli accordi che regolano il commercio internazionale conclusi nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), con particolare riguardo all'Accordo sulle misure sanitarie e fitosanitarie (Accordo SPS) e all'Accordo sugli ostacoli tecnici agli scambi (TBT). Lo studio si è poi concentrato sul principio di precauzione, posto a fondamento delle due procedure che regolano i movimenti transfrontalieri di OVM tra gli Stati parti, per giungere a considerazioni generali sul consolidamento di tale principio nel diritto internazionale. Da ultimo è stato esaminato l'obbligo di documentazione previsto nel Protocollo per gli OVM oggetto di transazioni commerciali, che ha costituito una delle questioni più complesse nel corso dei negoziati per l'opposizione dei paesi esportatori ad introdurre un sistema di tracciabilità ed etichettatura degli OVM e dei prodotti transgenici sul modello di quello esistente nell'ambito del diritto dell'UE.

Discipline giuridiche dell'ingegneria genetica

2008

Abstract

Il volume approfondisce diversi profili giuridici collegati all'impiego di organismi geneticamente modificati (OGM) e all'utilizzo delle biotecnologie avanzate, attraverso l'esame delle normative che regolano a livello internazionale, europeo e italiano, settori ritenuti particolarmente rilevanti, quali: l'agro-alimentare, la biosicurezza, le invenzioni biotecnologiche e il loro sfruttamento economico, il commercio internazionale dei prodotti transgenici, la biomedicina, il rilascio di OGM nell'Unione europea (UE), il brevetto europeo. Il volume ha inteso in tal modo analizzare alcuni aspetti specifici, ma tra loro strettamente correlati, delle discipline giuridiche dell'ingegneria genetica avendo riguardo all'evoluzione delle norme nei diversi settori e alle loro interazioni. Negli ultimi anni, infatti, le organizzazioni internazionali a carattere universale e regionale hanno posto una sempre maggiore attenzione alle biotecnologie, con particolare riguardo a temi considerati sensibili dalla società civile e che presentano elementi di criticità per la tutela dell'ambiente e della salute dell'uomo, quali la conservazione della biodiversità e delle risorse naturali utili in agricoltura, l'applicazione dell'ingegneria genetica all'essere umano, il commercio di prodotti transgenici e lo sfruttamento economico delle invenzioni biotecnologiche. Nel volume si dà conto di tali sviluppi non senza valutazioni critiche da parte degli autori su taluni profili giuridici, riguardanti anche le normative interne di attuazione di obblighi internazionali o dell'UE, e sulle prassi esaminate nei specifici settori di studio. Nel volume è pubblicato il contributo di Valentina Della Fina "Il regime giuridico dei movimenti transfrontalieri di organismi viventi modificati" (pp. 43-87) che analizza la disciplina giuridica della biosicurezza contenuta nel Protocollo di Cartagena del 2000, primo strumento addizionale della Convenzione sulla diversità biologica. Il Protocollo ha inteso conciliare la protezione degli ecosistemi con le esigenze economiche connesse al commercio di organismi viventi modificati (OVM), attraverso il perseguimento di uno scopo di tutela ambientale e la regolamentazione di attività tipiche del commercio internazionale. Per tale ragione, la normativa del Protocollo è stata valutata, anzitutto, in relazione agli accordi che regolano il commercio internazionale conclusi nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), con particolare riguardo all'Accordo sulle misure sanitarie e fitosanitarie (Accordo SPS) e all'Accordo sugli ostacoli tecnici agli scambi (TBT). Lo studio si è poi concentrato sul principio di precauzione, posto a fondamento delle due procedure che regolano i movimenti transfrontalieri di OVM tra gli Stati parti, per giungere a considerazioni generali sul consolidamento di tale principio nel diritto internazionale. Da ultimo è stato esaminato l'obbligo di documentazione previsto nel Protocollo per gli OVM oggetto di transazioni commerciali, che ha costituito una delle questioni più complesse nel corso dei negoziati per l'opposizione dei paesi esportatori ad introdurre un sistema di tracciabilità ed etichettatura degli OVM e dei prodotti transgenici sul modello di quello esistente nell'ambito del diritto dell'UE.
2008
Istituto di Studi Giuridici Internazionali - ISGI
9788814143496
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/147109
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