Un nucleo di manufatti realizzati da artigiani di tutto il mondo, nell'ambito del campionato di forgiatura della Biennale Europea d'Arte Fabbrile di Stia, è il cuore di questo breve volume col quale, oltre a perseguire l'obiettivo del progetto editoriale di creare uno strumento di informazione e divulgazione dei mestieri tipici del territorio rurale, si è voluta raccogliere e rilanciare l'idea, già in essere presso l'amministrazione comunale di Stia e l'Associazione Autonoma per la Biennale d'Arte Fabbrile, di dar vita ad un nucleo espositivo permanente delle opere nate nei trentadue anni di esperienza della manifestazione. Illustrare una raccolta di alcuni manufatti ha, dunque, lo scopo di far conoscere al pubblico questo progetto che si auspica possa avere importanti ricadute sul territorio e la sua comunità. L'esposizione di opere in ferro battuto rientra, infatti, fra le attività di valorizzazione dei mestieri d'arte che la Comunità Montana ed, in particolare, in questo caso, il comune di Stia e le Associazioni culturali e di promozione economica del Casentino sostengono con politiche ed azioni mirate sul territorio ed è in piena sintonia con il progetto "Nuove forme di occupazione e orientamento nei territori rurali" finalizzato alla sensibilizzazione della popolazione locale sulle risorse del territorio. Ma il "lancio" dell'idea di un'esposizione che riguarda l'arte di una lavorazione artigianale così radicata nel territorio, ha anche lo scopo di innescare riflessioni, da parte degli enti locali preposti e della popolazione stessa, sulla possibilità di contribuire, con un'iniziativa di sensibilizzazione culturale, ad un percorso di crescita economica e di occupazione. L'esposizione sarà allestita in maniera permanente nell'ambito del paese di Stia. L'ipotesi più realistica ed efficace, auspicata anche dall'Amministrazione Comunale, prevede la creazione di un'apposita sezione, dedicata al ferro battuto, presso il Museo del Bosco e della Montagna. Non è privo di significato che un museo come quello sopra citato, parte della rete ecomuseale del territorio casentinese, possa accogliere un'esposizione che costituisce un indubbio arricchimento di testimonianze di arte e di tecnica del saper fare profondamente radicate nel tessuto sociale del paese. In uno studio realizzato da SEMA, Societé d'Encouragement aux Métiers d'Art, e da UEAPME, Union Européenne de l'Artisanat et des PME, gli ecomusei, insieme ai musei all'aperto, ai musei-ateliers e ai musei-scuola sono indicati, infatti, come strutture che, inserite nell'ambito delle operazioni di conservazione, mirano allo sviluppo locale e alla creazione di impiego. Ispirandosi al principio di salvaguardia dell'identità del territorio proprio dell'Ecomuseo che, attraverso il recupero e la valorizzazione di documentazione storico-geografica, diviene strumento di trasmissione di una cultura locale, questo percorso nel mondo del ferro battuto si apre con un breve e sintetico excursus storico e geografico, appunto, sul ferro e sulla sua lavorazione in Casentino, per poi snodarsi, intorno al nucleo delle opere della biennale, in una serie di arterie informative su strutture regionali, nazionali e internazionali che operano nel settore del ferro e dei metalli. Ciò vuole rappresentare un invito ad incentivare e creare legami reali e/o virtuali che formino una rete di contatti utili ad approfondire conoscenze nel settore e contribuire alla crescita dell'iniziativa nel territorio.

Il ferro battuto. Nascita di un'esposizione

Francesca Camilli
2006

Abstract

Un nucleo di manufatti realizzati da artigiani di tutto il mondo, nell'ambito del campionato di forgiatura della Biennale Europea d'Arte Fabbrile di Stia, è il cuore di questo breve volume col quale, oltre a perseguire l'obiettivo del progetto editoriale di creare uno strumento di informazione e divulgazione dei mestieri tipici del territorio rurale, si è voluta raccogliere e rilanciare l'idea, già in essere presso l'amministrazione comunale di Stia e l'Associazione Autonoma per la Biennale d'Arte Fabbrile, di dar vita ad un nucleo espositivo permanente delle opere nate nei trentadue anni di esperienza della manifestazione. Illustrare una raccolta di alcuni manufatti ha, dunque, lo scopo di far conoscere al pubblico questo progetto che si auspica possa avere importanti ricadute sul territorio e la sua comunità. L'esposizione di opere in ferro battuto rientra, infatti, fra le attività di valorizzazione dei mestieri d'arte che la Comunità Montana ed, in particolare, in questo caso, il comune di Stia e le Associazioni culturali e di promozione economica del Casentino sostengono con politiche ed azioni mirate sul territorio ed è in piena sintonia con il progetto "Nuove forme di occupazione e orientamento nei territori rurali" finalizzato alla sensibilizzazione della popolazione locale sulle risorse del territorio. Ma il "lancio" dell'idea di un'esposizione che riguarda l'arte di una lavorazione artigianale così radicata nel territorio, ha anche lo scopo di innescare riflessioni, da parte degli enti locali preposti e della popolazione stessa, sulla possibilità di contribuire, con un'iniziativa di sensibilizzazione culturale, ad un percorso di crescita economica e di occupazione. L'esposizione sarà allestita in maniera permanente nell'ambito del paese di Stia. L'ipotesi più realistica ed efficace, auspicata anche dall'Amministrazione Comunale, prevede la creazione di un'apposita sezione, dedicata al ferro battuto, presso il Museo del Bosco e della Montagna. Non è privo di significato che un museo come quello sopra citato, parte della rete ecomuseale del territorio casentinese, possa accogliere un'esposizione che costituisce un indubbio arricchimento di testimonianze di arte e di tecnica del saper fare profondamente radicate nel tessuto sociale del paese. In uno studio realizzato da SEMA, Societé d'Encouragement aux Métiers d'Art, e da UEAPME, Union Européenne de l'Artisanat et des PME, gli ecomusei, insieme ai musei all'aperto, ai musei-ateliers e ai musei-scuola sono indicati, infatti, come strutture che, inserite nell'ambito delle operazioni di conservazione, mirano allo sviluppo locale e alla creazione di impiego. Ispirandosi al principio di salvaguardia dell'identità del territorio proprio dell'Ecomuseo che, attraverso il recupero e la valorizzazione di documentazione storico-geografica, diviene strumento di trasmissione di una cultura locale, questo percorso nel mondo del ferro battuto si apre con un breve e sintetico excursus storico e geografico, appunto, sul ferro e sulla sua lavorazione in Casentino, per poi snodarsi, intorno al nucleo delle opere della biennale, in una serie di arterie informative su strutture regionali, nazionali e internazionali che operano nel settore del ferro e dei metalli. Ciò vuole rappresentare un invito ad incentivare e creare legami reali e/o virtuali che formino una rete di contatti utili ad approfondire conoscenze nel settore e contribuire alla crescita dell'iniziativa nel territorio.
2006
88-902210-5-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/1641
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