Una delle aree di ricerca in campo farmaceutico e biomedico che si sta sviluppando più rapidamente riguarda lo studio di composti chimici utilizzati per il trattamento di tumori. L'esempio più eclatante è il cisplatino, un composto del platino utilizzato da tempo per il trattamento dei tumori solidi; il cisplatino possiede, però, serie limitazioni dovute alla resistenza sviluppata da alcune cellule tumorali durante il trattamento chemioterapico, che si somma ai vari effetti collaterali. Nonostante questi inconvenienti, il cisplatino (ed i suoi derivati) rimane uno dei composti più utilizzati nei trattamenti antitumorali. La necessità di limitare i danni dovuti agli effetti collaterali e di sviluppare farmaci verso i quali le cellule cancerose siano meno resistenti ha portato allo sviluppo di nuovi composti, sempre metal-based, che siano in grado di superarne gli effetti indesiderati. I biorecettori più colpiti da piccole molecole sono il DNA e gli enzimi coinvolti nella replicazione e trascrizione. Molti farmaci antitumorali si legano al DNA e alle proteine in maniera reversibile o irreversibile e con modalità di legame molto diverse. I composti di stagno(IV) e organoSn(IV) presentano un'attività biologica ad ampio spettro ed hanno acquisito notevole importanza nella scoperta di nuovi farmaci metal-based utilizzati nel trattamento di tumori. Questa classe di composti presenta un'attività antitumorale in vitro maggiore di quella in vivo del cisplatino, specialmente nel trattamento di tumori testicolari, ovarici e tumori del collo/testa

Studio di nuovi complessi citotossici di Sn(IV) e di oligonculeotidi modello come possibli target

2013

Abstract

Una delle aree di ricerca in campo farmaceutico e biomedico che si sta sviluppando più rapidamente riguarda lo studio di composti chimici utilizzati per il trattamento di tumori. L'esempio più eclatante è il cisplatino, un composto del platino utilizzato da tempo per il trattamento dei tumori solidi; il cisplatino possiede, però, serie limitazioni dovute alla resistenza sviluppata da alcune cellule tumorali durante il trattamento chemioterapico, che si somma ai vari effetti collaterali. Nonostante questi inconvenienti, il cisplatino (ed i suoi derivati) rimane uno dei composti più utilizzati nei trattamenti antitumorali. La necessità di limitare i danni dovuti agli effetti collaterali e di sviluppare farmaci verso i quali le cellule cancerose siano meno resistenti ha portato allo sviluppo di nuovi composti, sempre metal-based, che siano in grado di superarne gli effetti indesiderati. I biorecettori più colpiti da piccole molecole sono il DNA e gli enzimi coinvolti nella replicazione e trascrizione. Molti farmaci antitumorali si legano al DNA e alle proteine in maniera reversibile o irreversibile e con modalità di legame molto diverse. I composti di stagno(IV) e organoSn(IV) presentano un'attività biologica ad ampio spettro ed hanno acquisito notevole importanza nella scoperta di nuovi farmaci metal-based utilizzati nel trattamento di tumori. Questa classe di composti presenta un'attività antitumorale in vitro maggiore di quella in vivo del cisplatino, specialmente nel trattamento di tumori testicolari, ovarici e tumori del collo/testa
2013
complessi dello Sn (IV)
interazioni farmaco-DNA
antitumorali
cristallografia
oligonulcleotidi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/16835
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