Rapporto Interno IMAMOTER No. 9/2009. Documento disponibile presso la biblioteca IMAMOTER, Torino E' stato accertato come in Europa i suoli siano sottoposti ad un importante fenomeno di riduzione del contenuto in materia organica (PSR 2007-2013) così come ad un forte incremento della concentrazione di nitrati nelle falde acquifere (Direttiva Nitrati). L'applicazione di tale direttiva ha portato ad un'aumentata difficoltà nell'utilizzazione dei reflui zootecnici nelle aree a rischio ambientale. Per far fronte a tali fenomeni, con l'intento di tutelare la qualità delle risorse idriche superficiali e profonde, si sono attuate una serie di misure agro-ambientali il cui scopo ultimo è il miglioramento dell'ambiente e dello spazio naturale. La riduzione del contenuto in sostanza organica in alcune aree geografiche è spesso accompagnata da un incremento degli elementi nutritivi di origine zootecnica in zone più o meno attigue il quale può portare ad un disequilibrio in N e altri nutrienti nel suolo e nelle falde. Incoraggiando l'adozione di pratiche agronomiche razionali è possibile favorire un riequilibrio della sostanza organica: la delocalizzazione delle matrici organiche verso zone dove colture pregiate richiedono un reintegrazione di tali quote nel suolo è un buon metodo per favorire la fertilità e la composizione dei suoli agricoli. Il progetto "Sostanza Organica e produzioni di qualità" si pone l'obiettivo di valorizzare il contenuto fertilizzante ed ammendante delle matrici organiche di origine zootecnica e di ampliare l'area di distribuzione delle stesse. Si intende con esso dimostrare come sia possibile realizzare in azienda un impianto di compostaggio e di trasformazione in humus di lombrico idoneo alla produzione di sostanza organica di qualità da destinarsi alla fertilizzazione della vite e al miglioramento delle caratteristiche del suolo dove essa è coltivata. In termini operativi, il progetto intende valutare da un punto di vista tecnico, economico ed ambientale una filiera di produzione di materiale organico di buona qualità utilizzabile in aziende collinari con coltivazioni di pregio specifiche quali la vite. Il compostaggio è un processo di stabilizzazione aerobica delle biomasse organiche residuali in condizioni controllate di temperatura, umidità e concentrazione di ossigeno. Affinché esso avvenga correttamente è necessario operare una buona miscelazione dei materiali in modo da rendere il rapporto C/N pari a 25-30, controllando contestualmente tutti i parametri di processo. Esso porta all'ottenimento di un materiale organico stabile che può essere convenientemente utilizzato in agricoltura grazie alle sue caratteristiche di pregio quali ad esempio l'elevato contenuto in sostanza organica umificata, utile al mantenimento della fertilità fisica del suolo. La S.O. umificata migliora la struttura e la porosità del suolo (e di conseguenza il grado di aerazione e il drenaggio) ed è coinvolta nel processo che evita la precipitazione in forme chelate di ferro e fosfati favorendone la disponibilità per le piante. I reflui zootecnici possiedono ai fini del compostaggio caratteristiche qualitative idonee. Il compostaggio diventa quindi un'ottima alternativa allo smaltimento diretto dei reflui, portando alla formazione di un prodotto molto più equilibrato da un punto di vista chimico (azoto a lenta cessione) e a ridotto contenuto in umidità (quindi facilmente trasportabile a distanza). Il compostaggio può infatti, diventare una tecnologia utile ad incrementare l'impiego di sostanza organica al di fuori delle aree in cui prevale l'allevamento promovendo un miglioramento delle caratteristiche fisico-chimiche dei suoli collinari. Nel corso del primo anno di attività si è condotta una prima valutazione del processo di compostaggio effettuato su tre differenti matrici organiche e due tipi di separato solido da liquame suino operando con un'attrezzatura sperimentale adattata per la miscelazione del compost in situ aziendale. Parallelamente presso due aziende della Langa sono stati allestiti due cumuli di materiale da compostare utilizzando un substrato lignocellulosico presente in azienda e del separato solido suino proveniente da un'azienda del cuneese.
Rapporto Interno IMAMOTER No. 09/2009. Sostanza organica e produzioni di qualità- Relazione primo anno progetto.
Cavallo Eugenio;
2009
Abstract
Rapporto Interno IMAMOTER No. 9/2009. Documento disponibile presso la biblioteca IMAMOTER, Torino E' stato accertato come in Europa i suoli siano sottoposti ad un importante fenomeno di riduzione del contenuto in materia organica (PSR 2007-2013) così come ad un forte incremento della concentrazione di nitrati nelle falde acquifere (Direttiva Nitrati). L'applicazione di tale direttiva ha portato ad un'aumentata difficoltà nell'utilizzazione dei reflui zootecnici nelle aree a rischio ambientale. Per far fronte a tali fenomeni, con l'intento di tutelare la qualità delle risorse idriche superficiali e profonde, si sono attuate una serie di misure agro-ambientali il cui scopo ultimo è il miglioramento dell'ambiente e dello spazio naturale. La riduzione del contenuto in sostanza organica in alcune aree geografiche è spesso accompagnata da un incremento degli elementi nutritivi di origine zootecnica in zone più o meno attigue il quale può portare ad un disequilibrio in N e altri nutrienti nel suolo e nelle falde. Incoraggiando l'adozione di pratiche agronomiche razionali è possibile favorire un riequilibrio della sostanza organica: la delocalizzazione delle matrici organiche verso zone dove colture pregiate richiedono un reintegrazione di tali quote nel suolo è un buon metodo per favorire la fertilità e la composizione dei suoli agricoli. Il progetto "Sostanza Organica e produzioni di qualità" si pone l'obiettivo di valorizzare il contenuto fertilizzante ed ammendante delle matrici organiche di origine zootecnica e di ampliare l'area di distribuzione delle stesse. Si intende con esso dimostrare come sia possibile realizzare in azienda un impianto di compostaggio e di trasformazione in humus di lombrico idoneo alla produzione di sostanza organica di qualità da destinarsi alla fertilizzazione della vite e al miglioramento delle caratteristiche del suolo dove essa è coltivata. In termini operativi, il progetto intende valutare da un punto di vista tecnico, economico ed ambientale una filiera di produzione di materiale organico di buona qualità utilizzabile in aziende collinari con coltivazioni di pregio specifiche quali la vite. Il compostaggio è un processo di stabilizzazione aerobica delle biomasse organiche residuali in condizioni controllate di temperatura, umidità e concentrazione di ossigeno. Affinché esso avvenga correttamente è necessario operare una buona miscelazione dei materiali in modo da rendere il rapporto C/N pari a 25-30, controllando contestualmente tutti i parametri di processo. Esso porta all'ottenimento di un materiale organico stabile che può essere convenientemente utilizzato in agricoltura grazie alle sue caratteristiche di pregio quali ad esempio l'elevato contenuto in sostanza organica umificata, utile al mantenimento della fertilità fisica del suolo. La S.O. umificata migliora la struttura e la porosità del suolo (e di conseguenza il grado di aerazione e il drenaggio) ed è coinvolta nel processo che evita la precipitazione in forme chelate di ferro e fosfati favorendone la disponibilità per le piante. I reflui zootecnici possiedono ai fini del compostaggio caratteristiche qualitative idonee. Il compostaggio diventa quindi un'ottima alternativa allo smaltimento diretto dei reflui, portando alla formazione di un prodotto molto più equilibrato da un punto di vista chimico (azoto a lenta cessione) e a ridotto contenuto in umidità (quindi facilmente trasportabile a distanza). Il compostaggio può infatti, diventare una tecnologia utile ad incrementare l'impiego di sostanza organica al di fuori delle aree in cui prevale l'allevamento promovendo un miglioramento delle caratteristiche fisico-chimiche dei suoli collinari. Nel corso del primo anno di attività si è condotta una prima valutazione del processo di compostaggio effettuato su tre differenti matrici organiche e due tipi di separato solido da liquame suino operando con un'attrezzatura sperimentale adattata per la miscelazione del compost in situ aziendale. Parallelamente presso due aziende della Langa sono stati allestiti due cumuli di materiale da compostare utilizzando un substrato lignocellulosico presente in azienda e del separato solido suino proveniente da un'azienda del cuneese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.