Nei primi anni dell'Ottocento il Mezzogiorno viene investito da un profondo mutamento istituzionale: l'introduzione di un modello statale di concezione moderna come quello importato dalla Francia ha l'effetto di modificare in maniera irreversibile il paese. L'interazione tra istituzioni e società, che caratterizza l'esperienza della monarchia amministrativa, viene analizzata dall'autrice assumendo come punto di osservazione privilegiato un'area definita del Regno, l'Abruzzo Citeriore. Attraverso una vasta ed inedita documentazione d'archivio, il volume ricostruisce la formazione della nuova classe dirigente provinciale. Al centro dell'indagine l'élite chietina, che esprime in diversi spazi istituzionali - intendenza, consigli provinciali e distrettuali, consigli comunali - un suo particolare modo di intendere il passaggio dall'antico al nuovo regime. Apparsa in grado di recepire il cambiamento, essa supera una visione localistica, interpretando in maniera dinamica il suo ruolo periferico sia in rapporto alle istituzioni che all'ambiente: la vocazione commerciale del Chietino funge da collante nella precisazione di un'identità provinciale, contribuendo a definire le modalità di attuazione dei tempi della politica nel Mezzogiorno napoleonico.
L'Abruzzo Citeriore: un caso di storia regionale. Amministrazione, élite e società nel Decennio francese (1806 - 1815)
2002
Abstract
Nei primi anni dell'Ottocento il Mezzogiorno viene investito da un profondo mutamento istituzionale: l'introduzione di un modello statale di concezione moderna come quello importato dalla Francia ha l'effetto di modificare in maniera irreversibile il paese. L'interazione tra istituzioni e società, che caratterizza l'esperienza della monarchia amministrativa, viene analizzata dall'autrice assumendo come punto di osservazione privilegiato un'area definita del Regno, l'Abruzzo Citeriore. Attraverso una vasta ed inedita documentazione d'archivio, il volume ricostruisce la formazione della nuova classe dirigente provinciale. Al centro dell'indagine l'élite chietina, che esprime in diversi spazi istituzionali - intendenza, consigli provinciali e distrettuali, consigli comunali - un suo particolare modo di intendere il passaggio dall'antico al nuovo regime. Apparsa in grado di recepire il cambiamento, essa supera una visione localistica, interpretando in maniera dinamica il suo ruolo periferico sia in rapporto alle istituzioni che all'ambiente: la vocazione commerciale del Chietino funge da collante nella precisazione di un'identità provinciale, contribuendo a definire le modalità di attuazione dei tempi della politica nel Mezzogiorno napoleonico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.