Nell'ambito del IV Piano Triennale della Pesca (Legge 41/82) e del Programma GRUND (Gruppo Nazionale Valutazione Risorse Demersali ) 2, l'Unità Operativa n°11 (IRMA - CNR, Mazara del Vallo) ha condotto, tra il 1996 ed il 1998, tre trawl-surveys nello stretto di Sicilia. Nella presente relazione sono riportati i criteri per la delimitazione dell'area di studio, alcuni commenti sulla natura dei fondali, sulle caratteristiche oceanografiche dello Stretto di Sicilia e delle marinerie che sfruttano le risorse biologiche dell'area. Per il campionamento è stata utilizzata un'imbarcazione commerciale di 197 tonnellate di stazza lorda ed un motore di 1000 Hp, armata con una tradizionale rete a strascico "mazarese" (31 mm di apertura della maglia nel sacco). I surveys sono stati realizzati impiegando un disegno di campionamento random stratificato tra -10 e -800 metri, nel periodo autunnale (settembre - dicembre) di ciascun anno. L'area di studio, che ammonta a più di 100.000 km2, è stata suddivisa in due settori geografici (A e B). Nella campagna del 1996 le cale hanno preso in considerazione esclusivamente le risorse demersali presenti sul versante siciliano (all'interno della linea di mezzeria - area A); a partire dal 1997, invece, è stata parzialmente investigata anche l'area oltre la linea di mezzeria (area B - generalmente sfruttata dai pescherecci mazaresi dotati di maggiore autonomia). Per ogni campagna sono state realizzate 80 cale nella zona A e 180 in quella B. Accanto alle campagne di pesca a strascico per ottenere informazioni sulle biomasse e sulla struttura demografica degli stocks dello Stretto di Sicilia, sono state compiute esperienze di selettività (autunno 1997) e di intercalibrazione (primavera 1998) con altre Unità Operative per meglio rendere confrontabili i dati raccolti dalla nostra UO con quanto ottenuto in altri mari Italiani. I risultati ottenuti sono stati espressi come indici di abbondanza (numero e peso di cattura per ora e per unità di superfice) per strato e come parametri demografici per le specie bersaglio. Considerando l'insieme dei teleostei, selaci, crostacei (decapodi e stomatopodi) e cefalopodi, risulta che l'area B presenta valori di abbondanza in mare (813 kg/km2 nel 1997 e 814 nel 1998) notevolmente superiori rispetto a quelli della area A (381 kg/km2 nel 1996, 331 nel 1997 e 299 nel 1998). Se si considerano, al contrario, i singoli gruppi taxonomici, soltanto i crostacei mostrano un andamento differente rispetto allo schema generale, con i valori della zona A prossimi o di poco superiori a quelli della zona B. Esaminando le 10 specie bersaglio (Nasello, Triglia di fango, Triglia di scoglio, Pagello fragolino, Palombo comune, Moscardino muschiato, Totano, Gambero rosso, Gambero Rosa e Scampo), la zona B presenta, nel triennio esaminato, valori di biomassa per km2 sempre maggiori o uguali alla zona A, con il Pagello fragolino ed il totano che rappresentano i casi più eclatanti. Fanno eccezione a questo andamento generale il Palombo comune ed, in misura minore, del Gambero rosso, in cui la zona A mostra più elevati valori di biomassa.. Il confronto del rapporto di sfruttamento "E" (F/Z), rilevoto nel triennio 1996/98, con il valore di riferimento identificato come auspicabile (E=0.3-0.4), mostra una condizione di sovrasfruttamento per tutte le risorse demersali prese in esame. Per il Nasello, la condizione di pesante sovrappesca, appare leggermente superiore nei maschi che nelle femmine e nell'area A (Em=0.8 e Ef=0.7) rispetto all'area B (Em =0.7 e Ef=0.6). Per la triglia di fango, il livello di sovrappesca è inferiore rispetto a quello del Nasello e risulta simile nelle due aree (A: Em=0.5 e Ef=0.3; B: Em=0.5 e Ef=0.5). Il rapporto di sfruttamento della triglia di scoglio si rivela più sfavorevole rispetto a quello dell'altra triglia. Il livello di sovrappesca appare simile nelle due aree, con i valori dei maschi leggermente superiori a quelli delle femmine (area A: Em=0.7 e Ef=0.5; area B: Em=0.7 e Ef=0.6). Nel Pagello fragolino, il rapporto di sfruttamento indica una condizione di sovrappesca, che appare più marcata nell'area B (Em+f=0.7) rispetto all'area A (Em+f=0.5). Ricordando che per il gambero rosso il rapporto di sfruttamento è stato calcolato soltanto per la componente femminile dello stock, nel triennio 1996/98 è risultata una condizione di sovrappesca, leggermente più marcata nell'area B (Ef=0.7) rispetto all'area A (Ef=0.6). Nel Gambero Rosa Il rapporto di sfruttamento indica una condizione di sovrappesca che appare moderatamente maggiore nella area A (Em=0.8 e Ef=0.7) rispetto all'area B (Em=0.7 e Ef=0.6). Per lo Scampo Il rapporto di sfruttamento della popolazione negli anni 1996/98 indica una condizione di sovrappesca in entrambe le aree (area A - Em=Ef=0.6; area B - Em=0.6 e Ef=0.5). Le simulazioni di cambiamento del pattern di sfruttamento, condotte mediante il modello previsionale di Thompson e Bell (ipotizzando che il 100% degli esemplari sfuggiti dal sacco sopravvivano), suggeriscono, nel complesso delle specie esaminate, un aumento della produzione e, soprattutto, del valore economico delle catture in conseguenza dell'aumento della maglia nel sacco della rete dagli attuali circa 30 mm, consentiti dalle normative siciliane, ai 40 mm, previsti dalle legislazione Nazionale e Comunitaria ed applicabili, in futuro, anche alla Sicilia.. Se si considera il nasello, in entrambe le aree il cambiamento di maglia porterebbe, a lungo termine, all'incremento, sia nel rendimento in peso che in quello economico, più marcato nell'area A che non nella B. Per quanto riguarda la Triglia di fango, il cambiamento di maglia nell'area A risulta, nella sostanza, ininfluente per il peso e marginale per il valore; di contro, nell'area B, comporterebbe un incremento, a lungo termine, sia nel rendimento in peso che in quello economico. Le simulazioni mostrano che lo stesso tipo di risultato dovrebbe attendersi per la triglia di scoglio, in cui, per entrambe le aree, il cambiamento di maglia porterebbe, a lungo termine, all'incremento, sia nel rendimento in peso che in quello economico. Anche nel Gambero rosso, in entrambe le aree, il cambiamento di maglia porterebbe, a lungo termine, all'incremento, sia nel rendimento in peso che in quello economico. Per lo scampo, invece, soltanto l'area A beneficerebbe del cambio di scenario, essendo gli incrementi per l'area B trascurabili. Esaminando, infine, il Gambero rosa, a fronte di un incremento ponderale trascurabile, il cambiamento di maglia procurerebbe un vantaggio consistente in conseguenza dell'aumento del valore economico della pezzatura degli esemplari catturati.

VALUTAZIONE DELLE RISORSE DEMERSALI NELLO STRETTO DI SICILIA NELL'AMBITO DEL IV PIANO TRIENNALE (GRUND 2 -1996/99 )

F FIORENTINO;G GAROFALO;M GRISTINA;S RAGONESE;G NORRITO;P RIZZO;GB GIUSTO;S GANCITANO;G BONO;G SINACORI
1999

Abstract

Nell'ambito del IV Piano Triennale della Pesca (Legge 41/82) e del Programma GRUND (Gruppo Nazionale Valutazione Risorse Demersali ) 2, l'Unità Operativa n°11 (IRMA - CNR, Mazara del Vallo) ha condotto, tra il 1996 ed il 1998, tre trawl-surveys nello stretto di Sicilia. Nella presente relazione sono riportati i criteri per la delimitazione dell'area di studio, alcuni commenti sulla natura dei fondali, sulle caratteristiche oceanografiche dello Stretto di Sicilia e delle marinerie che sfruttano le risorse biologiche dell'area. Per il campionamento è stata utilizzata un'imbarcazione commerciale di 197 tonnellate di stazza lorda ed un motore di 1000 Hp, armata con una tradizionale rete a strascico "mazarese" (31 mm di apertura della maglia nel sacco). I surveys sono stati realizzati impiegando un disegno di campionamento random stratificato tra -10 e -800 metri, nel periodo autunnale (settembre - dicembre) di ciascun anno. L'area di studio, che ammonta a più di 100.000 km2, è stata suddivisa in due settori geografici (A e B). Nella campagna del 1996 le cale hanno preso in considerazione esclusivamente le risorse demersali presenti sul versante siciliano (all'interno della linea di mezzeria - area A); a partire dal 1997, invece, è stata parzialmente investigata anche l'area oltre la linea di mezzeria (area B - generalmente sfruttata dai pescherecci mazaresi dotati di maggiore autonomia). Per ogni campagna sono state realizzate 80 cale nella zona A e 180 in quella B. Accanto alle campagne di pesca a strascico per ottenere informazioni sulle biomasse e sulla struttura demografica degli stocks dello Stretto di Sicilia, sono state compiute esperienze di selettività (autunno 1997) e di intercalibrazione (primavera 1998) con altre Unità Operative per meglio rendere confrontabili i dati raccolti dalla nostra UO con quanto ottenuto in altri mari Italiani. I risultati ottenuti sono stati espressi come indici di abbondanza (numero e peso di cattura per ora e per unità di superfice) per strato e come parametri demografici per le specie bersaglio. Considerando l'insieme dei teleostei, selaci, crostacei (decapodi e stomatopodi) e cefalopodi, risulta che l'area B presenta valori di abbondanza in mare (813 kg/km2 nel 1997 e 814 nel 1998) notevolmente superiori rispetto a quelli della area A (381 kg/km2 nel 1996, 331 nel 1997 e 299 nel 1998). Se si considerano, al contrario, i singoli gruppi taxonomici, soltanto i crostacei mostrano un andamento differente rispetto allo schema generale, con i valori della zona A prossimi o di poco superiori a quelli della zona B. Esaminando le 10 specie bersaglio (Nasello, Triglia di fango, Triglia di scoglio, Pagello fragolino, Palombo comune, Moscardino muschiato, Totano, Gambero rosso, Gambero Rosa e Scampo), la zona B presenta, nel triennio esaminato, valori di biomassa per km2 sempre maggiori o uguali alla zona A, con il Pagello fragolino ed il totano che rappresentano i casi più eclatanti. Fanno eccezione a questo andamento generale il Palombo comune ed, in misura minore, del Gambero rosso, in cui la zona A mostra più elevati valori di biomassa.. Il confronto del rapporto di sfruttamento "E" (F/Z), rilevoto nel triennio 1996/98, con il valore di riferimento identificato come auspicabile (E=0.3-0.4), mostra una condizione di sovrasfruttamento per tutte le risorse demersali prese in esame. Per il Nasello, la condizione di pesante sovrappesca, appare leggermente superiore nei maschi che nelle femmine e nell'area A (Em=0.8 e Ef=0.7) rispetto all'area B (Em =0.7 e Ef=0.6). Per la triglia di fango, il livello di sovrappesca è inferiore rispetto a quello del Nasello e risulta simile nelle due aree (A: Em=0.5 e Ef=0.3; B: Em=0.5 e Ef=0.5). Il rapporto di sfruttamento della triglia di scoglio si rivela più sfavorevole rispetto a quello dell'altra triglia. Il livello di sovrappesca appare simile nelle due aree, con i valori dei maschi leggermente superiori a quelli delle femmine (area A: Em=0.7 e Ef=0.5; area B: Em=0.7 e Ef=0.6). Nel Pagello fragolino, il rapporto di sfruttamento indica una condizione di sovrappesca, che appare più marcata nell'area B (Em+f=0.7) rispetto all'area A (Em+f=0.5). Ricordando che per il gambero rosso il rapporto di sfruttamento è stato calcolato soltanto per la componente femminile dello stock, nel triennio 1996/98 è risultata una condizione di sovrappesca, leggermente più marcata nell'area B (Ef=0.7) rispetto all'area A (Ef=0.6). Nel Gambero Rosa Il rapporto di sfruttamento indica una condizione di sovrappesca che appare moderatamente maggiore nella area A (Em=0.8 e Ef=0.7) rispetto all'area B (Em=0.7 e Ef=0.6). Per lo Scampo Il rapporto di sfruttamento della popolazione negli anni 1996/98 indica una condizione di sovrappesca in entrambe le aree (area A - Em=Ef=0.6; area B - Em=0.6 e Ef=0.5). Le simulazioni di cambiamento del pattern di sfruttamento, condotte mediante il modello previsionale di Thompson e Bell (ipotizzando che il 100% degli esemplari sfuggiti dal sacco sopravvivano), suggeriscono, nel complesso delle specie esaminate, un aumento della produzione e, soprattutto, del valore economico delle catture in conseguenza dell'aumento della maglia nel sacco della rete dagli attuali circa 30 mm, consentiti dalle normative siciliane, ai 40 mm, previsti dalle legislazione Nazionale e Comunitaria ed applicabili, in futuro, anche alla Sicilia.. Se si considera il nasello, in entrambe le aree il cambiamento di maglia porterebbe, a lungo termine, all'incremento, sia nel rendimento in peso che in quello economico, più marcato nell'area A che non nella B. Per quanto riguarda la Triglia di fango, il cambiamento di maglia nell'area A risulta, nella sostanza, ininfluente per il peso e marginale per il valore; di contro, nell'area B, comporterebbe un incremento, a lungo termine, sia nel rendimento in peso che in quello economico. Le simulazioni mostrano che lo stesso tipo di risultato dovrebbe attendersi per la triglia di scoglio, in cui, per entrambe le aree, il cambiamento di maglia porterebbe, a lungo termine, all'incremento, sia nel rendimento in peso che in quello economico. Anche nel Gambero rosso, in entrambe le aree, il cambiamento di maglia porterebbe, a lungo termine, all'incremento, sia nel rendimento in peso che in quello economico. Per lo scampo, invece, soltanto l'area A beneficerebbe del cambio di scenario, essendo gli incrementi per l'area B trascurabili. Esaminando, infine, il Gambero rosa, a fronte di un incremento ponderale trascurabile, il cambiamento di maglia procurerebbe un vantaggio consistente in conseguenza dell'aumento del valore economico della pezzatura degli esemplari catturati.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/185938
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact