La protezione degli avvolgimenti superconduttori di ITER richiede lo sviluppo di particolari interruttori per correnti unidirezionali e stazionarie fino a 70 kA, capace di sostenere tensioni riapplicate fino a 24 kV. In assenza di dispositivi commerciali in grado di soddisfare a tali stringenti specifiche, la strada scelta è stata quella di progettare e realizzare un interruttore frutto della combinazione di un interruttore meccanico e di uno in vuoto collegati tra loro in parallelo. L’interruttore meccanico porta normalmente la maggior parte della corrente e, in presenza di una richiesta di apertura, commuta tutta la corrente nell’interruttore in vuoto separando i propri contatti in un tempo inferiore a 450 ms. L’interruzione vera e propria della corrente è affidata ad un modello evoluto di interruttore in vuoto per correnti continue, dove l’azzeramento della corrente è ottenuto artificialmente con la scarica di un banco di condensatori. La corrente così interrotta viene commutata su una resistenza posta in parallelo all’interruttore. Presso il Consorzio RFX è stato eseguito l’insieme delle prove di collaudo, necessarie per lo sviluppo dell’interruttore, utilizzando il sistema di alimentazione di RFX. E’ stato possibile operare in condizioni prossime a quelle reali previste in ITER incluse quelle atte a valutare l’effetto della presenza di un campo magnetico esterno sul dispositivo. L’interruttore è stato anche qualificato con prove di vita.

Assessment sperimentale degli interruttori per i circuiti di scarica e protezione di ITER

R Piovan;A De Lorenzi;E Gaio;V Toigo;A Luchetta;C Taliercio;G Manduchi;
2003

Abstract

La protezione degli avvolgimenti superconduttori di ITER richiede lo sviluppo di particolari interruttori per correnti unidirezionali e stazionarie fino a 70 kA, capace di sostenere tensioni riapplicate fino a 24 kV. In assenza di dispositivi commerciali in grado di soddisfare a tali stringenti specifiche, la strada scelta è stata quella di progettare e realizzare un interruttore frutto della combinazione di un interruttore meccanico e di uno in vuoto collegati tra loro in parallelo. L’interruttore meccanico porta normalmente la maggior parte della corrente e, in presenza di una richiesta di apertura, commuta tutta la corrente nell’interruttore in vuoto separando i propri contatti in un tempo inferiore a 450 ms. L’interruzione vera e propria della corrente è affidata ad un modello evoluto di interruttore in vuoto per correnti continue, dove l’azzeramento della corrente è ottenuto artificialmente con la scarica di un banco di condensatori. La corrente così interrotta viene commutata su una resistenza posta in parallelo all’interruttore. Presso il Consorzio RFX è stato eseguito l’insieme delle prove di collaudo, necessarie per lo sviluppo dell’interruttore, utilizzando il sistema di alimentazione di RFX. E’ stato possibile operare in condizioni prossime a quelle reali previste in ITER incluse quelle atte a valutare l’effetto della presenza di un campo magnetico esterno sul dispositivo. L’interruttore è stato anche qualificato con prove di vita.
2003
Istituto gas ionizzati - IGI - Sede Padova
fusione
tecnologie per l'energia
interruttori in vuoto
superconduttori
interruttori di correnti continue
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/189907
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact