Test per valutare la discriminazione e la produzione dei suoni consonantici dell’italiano in bambini italiani e in bambini pre-scolari figli di immigrati (per il momento: Rumeni, Albanesi e Marocchini, Nigeriani Igbo, Nigeriani Edo). La creazione dei due test si è basata sui metodi della fonologia contrastiva, utilizzando non-parole di tipo bisillabico con accento sulla prima sillaba. Il test di discriminazione (del tipo uguale-diverso), è focalizzato su coppie di non-parole ed è basato solo sui contrasti tra foni consonantici italiani assenti nelle lingue L2 esaminate e foni in comune. Il test di produzione consiste in una prova di ripetizione di non-parole per i 23 foni consonantici dell’italiano che consente la raccolta di un adeguato numero di occorrenze per analisi di tipo acustico (come V.O.T. e coarticolazione). L’uso delle non-parole garantisce che il bambino impegni la memoria fonologica e il sistema articolatorio, ma non gli altri livelli linguistici. La ripetizione di non-parole risulta essere il più potente e affidabile predittore della capacità di acquisizione lessicale in bambini dai 24 mesi in poi. I due prototipi di test sono stati implementati in ambiente software (Praat) per la fase di sperimentazione: la somministrazione è assistita e randomizzata con la produzione di output testuali ( le risposte al test di discriminazione nel primo caso, l’ordine e il tipo di stimolo fatto ripetere al bambino nel secondo caso). I test sono in fase di standardizzazione

test di produzione e di discriminazione delle consonanti dell italiano in apprendenti italiano come L2 in età prescolare e sua implementazione in ambiente software per somministrazione automatizzata (Prog.

Galatà V;Zmarich;
2010

Abstract

Test per valutare la discriminazione e la produzione dei suoni consonantici dell’italiano in bambini italiani e in bambini pre-scolari figli di immigrati (per il momento: Rumeni, Albanesi e Marocchini, Nigeriani Igbo, Nigeriani Edo). La creazione dei due test si è basata sui metodi della fonologia contrastiva, utilizzando non-parole di tipo bisillabico con accento sulla prima sillaba. Il test di discriminazione (del tipo uguale-diverso), è focalizzato su coppie di non-parole ed è basato solo sui contrasti tra foni consonantici italiani assenti nelle lingue L2 esaminate e foni in comune. Il test di produzione consiste in una prova di ripetizione di non-parole per i 23 foni consonantici dell’italiano che consente la raccolta di un adeguato numero di occorrenze per analisi di tipo acustico (come V.O.T. e coarticolazione). L’uso delle non-parole garantisce che il bambino impegni la memoria fonologica e il sistema articolatorio, ma non gli altri livelli linguistici. La ripetizione di non-parole risulta essere il più potente e affidabile predittore della capacità di acquisizione lessicale in bambini dai 24 mesi in poi. I due prototipi di test sono stati implementati in ambiente software (Praat) per la fase di sperimentazione: la somministrazione è assistita e randomizzata con la produzione di output testuali ( le risposte al test di discriminazione nel primo caso, l’ordine e il tipo di stimolo fatto ripetere al bambino nel secondo caso). I test sono in fase di standardizzazione
2010
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
Discriminazione uditiva
Ripetizione di non parole
Acquisizione di L2
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/196566
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