Il progetto "Caratterizzazione dell'ambiente marino, della comunità ittica e dell'attività di pesca nella Riserva Naturale Marina delle Isole Egadi (Trapani) e cartografia mediante GIS" (AMPEGA1) è iniziato il 1° maggio 2002. Lo studio articolato in tre fasi (conoscitiva, analitica e progettuale) ha come obiettivo primario l'analisi dell'attività di pesca e la caratterizzazione della fauna ittica pescabile. Particolare attenzione si è posta nell' indagine sull'attività di pesca mediante analisi delle catture e dello sforzo nello spazio e nel tempo, nella caratterizzazione della fauna ittca, floristica e vegetazionale e nella rappresentazione mediante Sistema Informativo Geografico (GIS). L'attività è iniziata con la fase conoscitiva. In particolare sono state avviate cinque linee principali di lavoro: 1) ricerca bibliografica e documentale; 2) indagine sull'attività di pesca: Indagine quadro (Frame Survey, FS); definizione degli strati e dei porti campione; rilevazione delle catture e dello sforzo di pesca; 3) pianificazione delle campagne di pesca sperimentale statisticamente programmate nello spazio e nel tempo; 4) messa a punto di strumenti e metodologie per la stima della biodiversità; 5) calibrazione del database. Il progetto ha coinvolto: tre Biologi; un Economista; un Fisico; un Naturalista; due Statistici; quattro Tecnici; cinque Rilevatori. I mesi di maggio e giugno 2002 sono stati considerati come periodo di prova, di calibrazione e d'assestamento (pre-survey). Durante questo periodo molto tempo è stato dedicato all'addestramento dei rilevatori e ad utili discussioni talvolta critiche con i pescatori. Tuttavia, i pescatori, vinta la naturale diffidenza iniziale, hanno cominciato a collaborare al progetto non solo fornendo preziose informazioni ma anche con consigli e raccomandazioni riguardanti gli aspetti gestionali dell'attività di pesca in generale e dell'AMP. Molti dei suddetti consigli sono stati recepiti per quanto possibile nell'ambito dell'attività progettuale. Nell'ambito del progetto sono state realizzate delle pescate sperimentali a strascico per ottenere informazioni sulle comunità (biocenosi) bentoniche presenti nell'area di studio. Tali comunità, associazioni di organismi poco mobili o strettamente a contatto con il fondale (molluschi, ricci, granchi, aragoste, gamberi, ecc.) o fissi al substrato (piante come Posidonia oceanica ed altre fanerogame, alghe, colonie di coralli e madrepore, ascidiacei, ecc.), sono particolarmente soggette ai cambiamenti delle condizioni ambientali. Le singole componenti di una comunità, cioè le singole specie, e le loro associazioni assumono valore di indicatori ecologici. Nella nostra ricerca si è cercato di ricorrere a tali indicatori al fine di descrivere la situazione ambientale. Condizioni devianti dallo stato ottimale di un sistema, quali possono essere quelle provocate da un inquinamento o da uno sfruttamento eccessivo delle risorse, possono causare una variazione quali-quantitativa delle risorse; quindi l'effetto di diminuzione di alcune specie o addirittura scomparsa e aumento di altre, che in grado di sopravvivere nelle nuove condizioni, possono diventare predominanti e infestanti.
Caratterizzazione dell'ambiente marino, della comunità ittica e dell attività di pesca della Riserva Naturale Marina delle Isole Egadi (Trapani) ai fini della realizzazione della zonazione e cartografia mediante GIS
LEONARDO CANNIZZARO;GIOACCHINO BONO;
2003
Abstract
Il progetto "Caratterizzazione dell'ambiente marino, della comunità ittica e dell'attività di pesca nella Riserva Naturale Marina delle Isole Egadi (Trapani) e cartografia mediante GIS" (AMPEGA1) è iniziato il 1° maggio 2002. Lo studio articolato in tre fasi (conoscitiva, analitica e progettuale) ha come obiettivo primario l'analisi dell'attività di pesca e la caratterizzazione della fauna ittica pescabile. Particolare attenzione si è posta nell' indagine sull'attività di pesca mediante analisi delle catture e dello sforzo nello spazio e nel tempo, nella caratterizzazione della fauna ittca, floristica e vegetazionale e nella rappresentazione mediante Sistema Informativo Geografico (GIS). L'attività è iniziata con la fase conoscitiva. In particolare sono state avviate cinque linee principali di lavoro: 1) ricerca bibliografica e documentale; 2) indagine sull'attività di pesca: Indagine quadro (Frame Survey, FS); definizione degli strati e dei porti campione; rilevazione delle catture e dello sforzo di pesca; 3) pianificazione delle campagne di pesca sperimentale statisticamente programmate nello spazio e nel tempo; 4) messa a punto di strumenti e metodologie per la stima della biodiversità; 5) calibrazione del database. Il progetto ha coinvolto: tre Biologi; un Economista; un Fisico; un Naturalista; due Statistici; quattro Tecnici; cinque Rilevatori. I mesi di maggio e giugno 2002 sono stati considerati come periodo di prova, di calibrazione e d'assestamento (pre-survey). Durante questo periodo molto tempo è stato dedicato all'addestramento dei rilevatori e ad utili discussioni talvolta critiche con i pescatori. Tuttavia, i pescatori, vinta la naturale diffidenza iniziale, hanno cominciato a collaborare al progetto non solo fornendo preziose informazioni ma anche con consigli e raccomandazioni riguardanti gli aspetti gestionali dell'attività di pesca in generale e dell'AMP. Molti dei suddetti consigli sono stati recepiti per quanto possibile nell'ambito dell'attività progettuale. Nell'ambito del progetto sono state realizzate delle pescate sperimentali a strascico per ottenere informazioni sulle comunità (biocenosi) bentoniche presenti nell'area di studio. Tali comunità, associazioni di organismi poco mobili o strettamente a contatto con il fondale (molluschi, ricci, granchi, aragoste, gamberi, ecc.) o fissi al substrato (piante come Posidonia oceanica ed altre fanerogame, alghe, colonie di coralli e madrepore, ascidiacei, ecc.), sono particolarmente soggette ai cambiamenti delle condizioni ambientali. Le singole componenti di una comunità, cioè le singole specie, e le loro associazioni assumono valore di indicatori ecologici. Nella nostra ricerca si è cercato di ricorrere a tali indicatori al fine di descrivere la situazione ambientale. Condizioni devianti dallo stato ottimale di un sistema, quali possono essere quelle provocate da un inquinamento o da uno sfruttamento eccessivo delle risorse, possono causare una variazione quali-quantitativa delle risorse; quindi l'effetto di diminuzione di alcune specie o addirittura scomparsa e aumento di altre, che in grado di sopravvivere nelle nuove condizioni, possono diventare predominanti e infestanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.