Sono illustrate le caratteristiche ambientali di un piccolo bacino idrografico d'alta montagna, inciso dal T. Marderello, tributario del Cenischia (Val di Susa). Il corso d'acqua, incombente sulla conca di Novalesa (To) a partire dai 3500 m di quota (M. Rocciamelone), è ricorrentemente propenso alla generazione di processi di trasporto solido in massa (muddy-debris flow), come documentato per una quarantina di casi storici, con la frequenza media di un evento rilevante ogni 3-4 anni, in grado di mobilizzare in conoide volumi di materiali dell'ordine di varie migliaia di m³. Casi osservati recentemente (23 luglio 1991, 24 settembre 1993 e 13 agosto 1995), ripropongono in tutta la sua gravità il problema del sovraccarico impulsivo di sedimenti in alveo. Cause predisponenti al fenomeno risiedono nell'assetto sfavorevole del substrato roccioso, nella disponibilità di abbondanti materiali detritici connessa a imponenti processi gravitativi, e nell'elevata pendenza media dei versanti e dell'asta principale. I danni riguardano di regola, nel settore di conoide, le attività agricole e la viabilità locale, ma talora gravi sono state le minacce per parte delle aree edificate. Permane, per le condizioni di manifesta instabilità di alcuni settori di versante, il pericolo potenziale di improvvise ostruzioni d'alveo. Le osservazioni sperimentali, in aree appositamente attrezzate dall'IRPI Torino per il monitoraggio telematico delle condizioni meteoidrologiche predisponenti la genesi dei muddy-debris flow e delle caratteristiche dei fronti di colata in conoide, sono iniziate dall'estate 1994. Nel presente lavoro si riferisce sui primi risultati.
Processi di mud-debris flow in Val Cenischia (Alpi Graie)
LUINO F;
1996
Abstract
Sono illustrate le caratteristiche ambientali di un piccolo bacino idrografico d'alta montagna, inciso dal T. Marderello, tributario del Cenischia (Val di Susa). Il corso d'acqua, incombente sulla conca di Novalesa (To) a partire dai 3500 m di quota (M. Rocciamelone), è ricorrentemente propenso alla generazione di processi di trasporto solido in massa (muddy-debris flow), come documentato per una quarantina di casi storici, con la frequenza media di un evento rilevante ogni 3-4 anni, in grado di mobilizzare in conoide volumi di materiali dell'ordine di varie migliaia di m³. Casi osservati recentemente (23 luglio 1991, 24 settembre 1993 e 13 agosto 1995), ripropongono in tutta la sua gravità il problema del sovraccarico impulsivo di sedimenti in alveo. Cause predisponenti al fenomeno risiedono nell'assetto sfavorevole del substrato roccioso, nella disponibilità di abbondanti materiali detritici connessa a imponenti processi gravitativi, e nell'elevata pendenza media dei versanti e dell'asta principale. I danni riguardano di regola, nel settore di conoide, le attività agricole e la viabilità locale, ma talora gravi sono state le minacce per parte delle aree edificate. Permane, per le condizioni di manifesta instabilità di alcuni settori di versante, il pericolo potenziale di improvvise ostruzioni d'alveo. Le osservazioni sperimentali, in aree appositamente attrezzate dall'IRPI Torino per il monitoraggio telematico delle condizioni meteoidrologiche predisponenti la genesi dei muddy-debris flow e delle caratteristiche dei fronti di colata in conoide, sono iniziate dall'estate 1994. Nel presente lavoro si riferisce sui primi risultati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.