Obiettivo del progetto HardRock è lo studio di un processo economico per produrre grandi quantità di ballast sintetico a partire da residui inorganici di incenerimento, termodistruzione e siderurgici, sfridi dei marmi e altri rifiuti industriali, garantendo nel contempo la possibilità che tali materiali non arrechino danno all'ambiente e all'uomo durante il loro utilizzo. In pratica, seguendo anche i dettami del DM 5/2/1998 sul recupero dei rifiuti, i prodotti derivanti dal ciclo di trattamento devono avere le stesse caratteristiche chimiche dei prodotti naturali e non possedere fasi pericolose, come l'amianto, o elementi pericolosi biodisponibili quali i metalli pesanti facilmente lisciviabili. Già in molti Paesi industrializzati si utilizzano inerti ottenuti dal recupero di scorie nella fabbricazione di sottofondi stradali. Ma l'esperienza maturata da questo Gruppo di ricerca, confortata dagli studi pubblicati da vari AA, consente di esaltare le caratteristiche chimiche di tali scorie in prodotti di maggior pregio, attraverso processi di completa modificazione strutturale e tessiturale. Il Progetto Hardrock propone un prodotto di largo consumo per le infrastrutture, che hanno particolamente bisogno di inerti di qualità e nello stesso tempo diminuisce ogni giorno la disponibilità dei materiali di cava. Lo stesso processo sarà facilmente traslabile a realtà differenti, come nella costruzione di strade e rilevati. La presente relazione riporta i dati ottenuti durante l'attività HARDROCK, la quale comprende da contratto tre fasi: 1.Individuazione delle materie prime e delle materie prime seconde e determinazione delle caratteristiche dei prodotti da realizzare. 2.Preparazione ed esecuzione dei test di fusione 3.Studio del circuito finale e progettazione preliminare dell'impianto di preparazione del ballast sintetico Nella prima fase sono stati studiati alcuni materiali sintetici, provenienti da attività di recupero di rifiuti industriali, dotati di tossicità limitata o assente (inerti). Nella seconda fase sono stati eseguiti test di trattamento di alcuni tipi di scorie, usate come materia prima, insieme a additivi naturali, al fine di arrivare alla produzione di inerti adatti ad un uso ferroviario. Nella terza fase sono state identificate le macchine adatte alla realizzazione di un impianto di preparazione di ballast sintetico. Non tutte le fasi sono state completamente sviluppate, soprattutto per la mancanza di una facilities industriale adatta alla produzione massiccia di pietrisco. In particolare ci si riferisce alla iimpossibilità di adoperare forni di adeguate dimensioni, da almeno un metro cubo di volume: tale macchina è ferma per mancanza dei necessari permessi di installazione. Di conseguenza, mancano i circa 200 kg di pietrisco necessari alle prove meccaniche sperimentali e le prove di conduzione elettrica e di conseguenza sono stati utilizzati per ora i pochi kg di campioni preparati mediante i forni da laboratorio. Pertanto le prove che sono state realizzate si riferiscono ad una piccola produzione di materiali mediante forni da laboratorio, mentre si rimanda ad una produzione più importante non appena saranno stati ottenuti i necessari permessi dalle AA competenti.

Attività sperimentali finalizzate all'individuazione e messa a punto degli standard tecnici per la realizzazione di un impianto per la fabbricazione di pietrisco sintetico "Hardrock"

Paolo Plescia
2008

Abstract

Obiettivo del progetto HardRock è lo studio di un processo economico per produrre grandi quantità di ballast sintetico a partire da residui inorganici di incenerimento, termodistruzione e siderurgici, sfridi dei marmi e altri rifiuti industriali, garantendo nel contempo la possibilità che tali materiali non arrechino danno all'ambiente e all'uomo durante il loro utilizzo. In pratica, seguendo anche i dettami del DM 5/2/1998 sul recupero dei rifiuti, i prodotti derivanti dal ciclo di trattamento devono avere le stesse caratteristiche chimiche dei prodotti naturali e non possedere fasi pericolose, come l'amianto, o elementi pericolosi biodisponibili quali i metalli pesanti facilmente lisciviabili. Già in molti Paesi industrializzati si utilizzano inerti ottenuti dal recupero di scorie nella fabbricazione di sottofondi stradali. Ma l'esperienza maturata da questo Gruppo di ricerca, confortata dagli studi pubblicati da vari AA, consente di esaltare le caratteristiche chimiche di tali scorie in prodotti di maggior pregio, attraverso processi di completa modificazione strutturale e tessiturale. Il Progetto Hardrock propone un prodotto di largo consumo per le infrastrutture, che hanno particolamente bisogno di inerti di qualità e nello stesso tempo diminuisce ogni giorno la disponibilità dei materiali di cava. Lo stesso processo sarà facilmente traslabile a realtà differenti, come nella costruzione di strade e rilevati. La presente relazione riporta i dati ottenuti durante l'attività HARDROCK, la quale comprende da contratto tre fasi: 1.Individuazione delle materie prime e delle materie prime seconde e determinazione delle caratteristiche dei prodotti da realizzare. 2.Preparazione ed esecuzione dei test di fusione 3.Studio del circuito finale e progettazione preliminare dell'impianto di preparazione del ballast sintetico Nella prima fase sono stati studiati alcuni materiali sintetici, provenienti da attività di recupero di rifiuti industriali, dotati di tossicità limitata o assente (inerti). Nella seconda fase sono stati eseguiti test di trattamento di alcuni tipi di scorie, usate come materia prima, insieme a additivi naturali, al fine di arrivare alla produzione di inerti adatti ad un uso ferroviario. Nella terza fase sono state identificate le macchine adatte alla realizzazione di un impianto di preparazione di ballast sintetico. Non tutte le fasi sono state completamente sviluppate, soprattutto per la mancanza di una facilities industriale adatta alla produzione massiccia di pietrisco. In particolare ci si riferisce alla iimpossibilità di adoperare forni di adeguate dimensioni, da almeno un metro cubo di volume: tale macchina è ferma per mancanza dei necessari permessi di installazione. Di conseguenza, mancano i circa 200 kg di pietrisco necessari alle prove meccaniche sperimentali e le prove di conduzione elettrica e di conseguenza sono stati utilizzati per ora i pochi kg di campioni preparati mediante i forni da laboratorio. Pertanto le prove che sono state realizzate si riferiscono ad una piccola produzione di materiali mediante forni da laboratorio, mentre si rimanda ad una produzione più importante non appena saranno stati ottenuti i necessari permessi dalle AA competenti.
2008
amianto
pietrisco
ballast ferroviario
indice di rilascio
sintesi
petrologia sperimentale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/211991
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