In questo lavoro vengono presentati alcuni risultati numerici ottenuti con la formulazione linearizzata sviluppata nella prima parte di questo rapporto tecnico, per l'analisi in frequenza della tenuta al mare di carene convenzionali. Sono esaminate entrambe le linearizzazioni che essa prevede, in particolare, quella alla Neumann-Kelvin e quella di doppio-modello. Lo studio della risposta a sistemi ondosi preesistenti, e pertanto dell'accoppiamento campo fluidodinamico - moto della nave, è condizionato in modo sostanziale dal calcolo e dell'azione idrodinamica agente sulla carena che dipende, a sua volta, dal gradiente del potenziale ? e dal gradiente di velocità del flusso 'base' sul corpo. Nella prima sezione di questo lavoro viene realizzata una analisi approfondita riguardante l'influenza della geometria, della discretizzazione e di altri parametri numerici nella valutazione delle derivate del potenziale ? e dei termini mj. In particolare, sono considerati i casi di avanzamento di una sfera e di un ovoide di Rankine, per i quali esistono soluzioni analitiche di confronto. Questa indagine di tipo euristico permette di giungere ad importanti conclusioni, alcune delle quali sono da ritenersi di carattere generale. Fornisce, inoltre, i criteri per una valutazione opportuna delle variabili d'interesse, limitata tuttavia dall'uso di pannelli di ordine zero per la discretizzazione di entrambe le porzioni della frontiera del dominio fluido. Nella seconda parte, la metodologia viene applicata all'analisi del seakeeping di alcune carene di forma semplice. In particolare, sono considerate tre carene Wigley modificate ed una Serie 60 (Cb = 0.6). Nei casi trattati le carene sono sottoposte a sistemi d'onda incidente di varia lunghezza e vengono inoltre analizzate diverse velocità di avanzamento. Sono valutati i coefficienti di 'massa aggiunta' (aij ), di 'smorzamento' (bij ) e di 'richiamo' (cij ), inoltre, la forza di 'eccitazione' (Xi ) e l'ampiezza dei moti nave che ne derivano (?i ). Per alcuni di questi risultati sono infine mostrati i confronti con dati sperimentali disponibili in letteratura.
Modelli in frequenza per la tenuta al mare di carene convenzionali Parte Seconda: Risultati Numerici
Greco;
1997
Abstract
In questo lavoro vengono presentati alcuni risultati numerici ottenuti con la formulazione linearizzata sviluppata nella prima parte di questo rapporto tecnico, per l'analisi in frequenza della tenuta al mare di carene convenzionali. Sono esaminate entrambe le linearizzazioni che essa prevede, in particolare, quella alla Neumann-Kelvin e quella di doppio-modello. Lo studio della risposta a sistemi ondosi preesistenti, e pertanto dell'accoppiamento campo fluidodinamico - moto della nave, è condizionato in modo sostanziale dal calcolo e dell'azione idrodinamica agente sulla carena che dipende, a sua volta, dal gradiente del potenziale ? e dal gradiente di velocità del flusso 'base' sul corpo. Nella prima sezione di questo lavoro viene realizzata una analisi approfondita riguardante l'influenza della geometria, della discretizzazione e di altri parametri numerici nella valutazione delle derivate del potenziale ? e dei termini mj. In particolare, sono considerati i casi di avanzamento di una sfera e di un ovoide di Rankine, per i quali esistono soluzioni analitiche di confronto. Questa indagine di tipo euristico permette di giungere ad importanti conclusioni, alcune delle quali sono da ritenersi di carattere generale. Fornisce, inoltre, i criteri per una valutazione opportuna delle variabili d'interesse, limitata tuttavia dall'uso di pannelli di ordine zero per la discretizzazione di entrambe le porzioni della frontiera del dominio fluido. Nella seconda parte, la metodologia viene applicata all'analisi del seakeeping di alcune carene di forma semplice. In particolare, sono considerate tre carene Wigley modificate ed una Serie 60 (Cb = 0.6). Nei casi trattati le carene sono sottoposte a sistemi d'onda incidente di varia lunghezza e vengono inoltre analizzate diverse velocità di avanzamento. Sono valutati i coefficienti di 'massa aggiunta' (aij ), di 'smorzamento' (bij ) e di 'richiamo' (cij ), inoltre, la forza di 'eccitazione' (Xi ) e l'ampiezza dei moti nave che ne derivano (?i ). Per alcuni di questi risultati sono infine mostrati i confronti con dati sperimentali disponibili in letteratura.| File | Dimensione | Formato | |
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