Negli ultimi anni è sempre più diffusa una maggior sensibilità verso problematiche ambientali, che hanno indirizzato comportamenti e scelte "green" nel tentativo di sviluppare pratiche colturali in grado sia di conservare l'ambiente e salvaguardare il paesaggio sia permettere un più efficiente controllo del sistema produttivo. Tra le numerose problematiche ambientali ritenute prioritarie a livello comunitario [1] vanno annoverati il cambiamento climatico, il degrado del suolo, l'inquinamento delle acque, le emissioni di gas serra, gli effetti conseguenti alla perdita di biodiversità e la tutela della salute umana dipendente dalla qualità ambientale e dalla sicurezza e qualità dei prodotti agro-alimentari. In tal senso sta assumendo rilevanza sempre maggiore la convinzione che un'azienda agro-forestale debba consolidare il proprio ruolo multifuzionale perché si possa creare una buona sinergia tra potenzialità produttive e gestione del territorio, in grado di valorizzare l'impresa stessa grantendo maggiori possibilità di permanenza nel contesto produttivo. L'importanza di rendere disponibili informazioni relative alla tracciabilità/rintracciabilità dei prodotti, alla certificazione delle produzioni e alla gestione dell'impatto ambientale, porta all'introduzione di strumenti di innovazione tecnologica e/o organizzativa generalmente utilizzabili a prescindere dal settore o filiera analizzata. Tra gli indicatori della sostenibilità ambientale è possibile citare la Carbon Footprint [2, 3, 4], un indice numerico che racchiude il valore dell'impatto ambientale legato alla produzione di un prodotto finale, sia in termini di emissioni di gas serra che di gestione delle risorse energetiche. Per risalire a tale indice è necessario conoscere l'intero processo produttivo, rendendo disponibili i metodi e i protocolli utilizzati e migliorando anche la gestione e il trattmento delle informazioni. Tali elementi, in unione a campagne di valorizzazione e promozione dei prodotti di qualità, sono necessari per uno sviluppo sostenibile del settore. Nel Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale 2007-2013 [5] vengono evidenziate le principali filiere agricole a cui vengono destinate le misure ed azioni previste dalla strategia di intervento, e vanno ricordate i comparti vitivinicolo, lettiero caseario, olivicolo, frumento, carni ecc. Di seguito viene riportato, a titolo d'esempio, un caso studio indirizzato all'individuazione e all'introduzione di strumentazioni innovative nel settore agroalimentare per la salvaguardia di una produzione tradizionale e certificata, quale il formaggio Castelmagno. Tale metodologia potrà essere riesaminata e adattata ad una qualsiasi altra produzione di qualità, come ad esampio il vino e il complesso sistema-vigneto.

Applicazione delle tecnologie dell'informazione per la certificazione della qualità e della tracciabilità dei prodotti agricoli trasformati

Francesca OPSI;Eugenio CAVALLO
2012

Abstract

Negli ultimi anni è sempre più diffusa una maggior sensibilità verso problematiche ambientali, che hanno indirizzato comportamenti e scelte "green" nel tentativo di sviluppare pratiche colturali in grado sia di conservare l'ambiente e salvaguardare il paesaggio sia permettere un più efficiente controllo del sistema produttivo. Tra le numerose problematiche ambientali ritenute prioritarie a livello comunitario [1] vanno annoverati il cambiamento climatico, il degrado del suolo, l'inquinamento delle acque, le emissioni di gas serra, gli effetti conseguenti alla perdita di biodiversità e la tutela della salute umana dipendente dalla qualità ambientale e dalla sicurezza e qualità dei prodotti agro-alimentari. In tal senso sta assumendo rilevanza sempre maggiore la convinzione che un'azienda agro-forestale debba consolidare il proprio ruolo multifuzionale perché si possa creare una buona sinergia tra potenzialità produttive e gestione del territorio, in grado di valorizzare l'impresa stessa grantendo maggiori possibilità di permanenza nel contesto produttivo. L'importanza di rendere disponibili informazioni relative alla tracciabilità/rintracciabilità dei prodotti, alla certificazione delle produzioni e alla gestione dell'impatto ambientale, porta all'introduzione di strumenti di innovazione tecnologica e/o organizzativa generalmente utilizzabili a prescindere dal settore o filiera analizzata. Tra gli indicatori della sostenibilità ambientale è possibile citare la Carbon Footprint [2, 3, 4], un indice numerico che racchiude il valore dell'impatto ambientale legato alla produzione di un prodotto finale, sia in termini di emissioni di gas serra che di gestione delle risorse energetiche. Per risalire a tale indice è necessario conoscere l'intero processo produttivo, rendendo disponibili i metodi e i protocolli utilizzati e migliorando anche la gestione e il trattmento delle informazioni. Tali elementi, in unione a campagne di valorizzazione e promozione dei prodotti di qualità, sono necessari per uno sviluppo sostenibile del settore. Nel Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale 2007-2013 [5] vengono evidenziate le principali filiere agricole a cui vengono destinate le misure ed azioni previste dalla strategia di intervento, e vanno ricordate i comparti vitivinicolo, lettiero caseario, olivicolo, frumento, carni ecc. Di seguito viene riportato, a titolo d'esempio, un caso studio indirizzato all'individuazione e all'introduzione di strumentazioni innovative nel settore agroalimentare per la salvaguardia di una produzione tradizionale e certificata, quale il formaggio Castelmagno. Tale metodologia potrà essere riesaminata e adattata ad una qualsiasi altra produzione di qualità, come ad esampio il vino e il complesso sistema-vigneto.
2012
Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra - IMAMOTER - Sede Ferrara
RFID
tracciabilità
prodotti agricoli
nuove tecnologie
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/217432
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