This volume offers Andrea Sorrentino's work La cultura mediterranea nei Principi di Scienza nuova after almost a century from its first and only publication in 1920. In it, Sorrentino aims at showing that the world of nations which Vico studies and sets forth in Scienza nuova is exclusively the Greek and the Roman world, therefore a "Mediterranean" world, since Vico's cultural background has been essentially formed through the study of Roman law and of the greek philosophy, together with the research of the classical studies. Furthermore, the volume collects the contributions of Giuseppe Cacciatore, Rosario Diana, Manuela Sanna and Alessia Scognamiglio. In his essay (Per un profilo di Andrea Sorrentino, pp. ***), Giuseppe Cacciatore, after tracing Sorrentino's scientific profile, reflects about some fundamental passages of his text: the framework of Sorrentino's research, which places itself halfway between the historical-scientific inquiry and the interest for the philosophy of culture; the belief that some limits of Vico's analysis, which he proposes, come from the conflicting relationship between the Neapolitan philosopher and his century; the centrality of the theme of the poetic knowledge in the Scienza Nuova; the problem of the Middle Ages between Rome's heritage and Germanic sources. Manuela Sanna (L'«epicentrismo» euromediterraneo di Vico nella lettura di Andrea Sorrentino) summarizes Sorrentino's interpretative proposals, all pivoting around the idea of «epicentrism»: the acknowledgment that Vico's great discovery has consisted in the alignment of Homer and Dante; the ideal eternal history is reconstructed almost exclusively with elements from the Greek-Latin world; the East Vico has knowledge of, is the East resulting from the shatters of classical culture, to which it is subordinate; Vico's whole culture was classical and italic; the possibility to affirm that the sole Greek-Latin civilization explains all the others civilizations of history. Though placing Sorrentino's thought in the context of his time, Rosario Diana (Andrea Sorrentino e la «boria» universalistica di Vico. Un confronto fruttuoso) remarks its philosophical implications about the ideas of belonging and diversity, metaphysical universality and the definite historicity of the nations and of the cultures. In conclusion, in her essay, Alessia Scognamiglio (Una nota su Vico e il Medioevo nell'interpretazione di Andrea Sorrentino) reviews Vico's historiography about the Middle Ages, highlighting how sometimes Sorrentino gives erroneous opinions about this theme and how the Germanic sources of European culture are not wholly extraneous to Vico's reconstruction. Furthermore, in the appendix to the volume (Appendice) the essay Gianbattista Vico e le razze mediterranee is reproduced. This essay, published in 1917 by Sorrentino in the review «Bulletin italien» in 1917, is to be considered a real preparatory study for the larger book published three years later.

Il volume offre dopo circa un secolo dalla sua prima ed unica pubblicazione nel 1920 lo studio di Andrea Sorrentino La cultura mediterranea nei Principi di Scienza nuova. In esso Sorrentino intende dimostrare che il mondo delle nazioni che Vico studia e interpreta nella Scienza nuova è esclusivamente il mondo greco e romano, un mondo "mediterraneo" dunque, in quanto la cultura del filosofo napoletano si forma essenzialmente attraverso la lettura e lo studio del diritto romano e della filosofia greca, unitamente all'indagine delle lettere classiche. Il volume raccoglie inoltre i contributi di Giuseppe Cacciatore, Rosario Diana, Manuela Sanna ed Alessia Scognamiglio. Giuseppe Cacciatore nel proprio saggio (Per un profilo di Andrea Sorrentino) dopo avere ripercorso il profilo scientifico dello studioso di Cava, riflette su una serie di passaggi fondamentali del testo: l'impianto della ricerca di Sorrentino, che si colloca a metà strada tra l'indagine storico-scientifica e l'interesse per la filosofia della cultura; il convincimento che alcuni limiti dell'analisi vichiana che egli propone derivino dal rapporto contraddittorio tra il filosofo napoletano ed il suo secolo; la centralità che nella Scienza nuova assume il tema della sapienza poetica; il problema del Medioevo tra eredità di Roma e fonti germaniche. Manuela Sanna (L'«epicentrismo» euromediterraneo di Vico nella lettura di Andrea Sorrentino) sintetizza le proposte interpretative di Sorrentino, tutte ruotanti intorno al concetto di «epicentrismo»: il riconoscimento di come la grande scoperta vichiana sia consistita nell'allineamento di Omero e Dante; la storia ideale eterna è ricostruita quasi esclusivamente con elementi del mondo greco-latino; l'Oriente conosciuto da Vico è l'Oriente che risulta dai frantumi della cultura classica, alla quale è subordinato; la cultura di Vico fu tutta classica e italica; la possibilità dell'affermazione che sia esclusivamente la civiltà greco-latina a spiegare tutte le altre civiltà della storia. Rosario Diana invece nel suo contributo (Andrea Sorrentino e la «boria» universalistica di Vico.Un confronto fruttuoso) pur contestualizzando il discorso di Sorrentino nel proprio tempo, ne coglie le problematizzazioni filosofiche intorno ai concetti di appartenenza e diversità, di universalità metafisica e storicità determinata delle nazioni e delle culture. Infine Alessia Scognamiglio (Una nota su Vico e il Medioevo nell'interpretazione di Andrea Sorrentino) riprende nel proprio saggio il tema della storiografia vichiana sul Medio Evo, mettendo in luce come siano a volte errati i giudizi di Sorrentino su tale tematica e come non siano del tutto estranee alla ricostruzione vichiana le fonti germaniche della cultura europea. In Appendice al volume è inoltre riprodotto il saggio Gianbattista Vico e le razze mediterranee, pubblicato da Sorrentino nella rivista «Bullettin italien» nel 1917, che va considerato come un vero e proprio studio preparatorio del più ampio volume pubblicato tre anni dopo.

A. SORRENTINO, La cultura mediterranea nei Principi di Scienza nuova. Con scritti di G. Cacciatore, R. Diana, M. Sanna e A. Scognamiglio, a cura di A. Scognamiglio, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011, pp. 105

Alessia Scognamiglio
2011

Abstract

This volume offers Andrea Sorrentino's work La cultura mediterranea nei Principi di Scienza nuova after almost a century from its first and only publication in 1920. In it, Sorrentino aims at showing that the world of nations which Vico studies and sets forth in Scienza nuova is exclusively the Greek and the Roman world, therefore a "Mediterranean" world, since Vico's cultural background has been essentially formed through the study of Roman law and of the greek philosophy, together with the research of the classical studies. Furthermore, the volume collects the contributions of Giuseppe Cacciatore, Rosario Diana, Manuela Sanna and Alessia Scognamiglio. In his essay (Per un profilo di Andrea Sorrentino, pp. ***), Giuseppe Cacciatore, after tracing Sorrentino's scientific profile, reflects about some fundamental passages of his text: the framework of Sorrentino's research, which places itself halfway between the historical-scientific inquiry and the interest for the philosophy of culture; the belief that some limits of Vico's analysis, which he proposes, come from the conflicting relationship between the Neapolitan philosopher and his century; the centrality of the theme of the poetic knowledge in the Scienza Nuova; the problem of the Middle Ages between Rome's heritage and Germanic sources. Manuela Sanna (L'«epicentrismo» euromediterraneo di Vico nella lettura di Andrea Sorrentino) summarizes Sorrentino's interpretative proposals, all pivoting around the idea of «epicentrism»: the acknowledgment that Vico's great discovery has consisted in the alignment of Homer and Dante; the ideal eternal history is reconstructed almost exclusively with elements from the Greek-Latin world; the East Vico has knowledge of, is the East resulting from the shatters of classical culture, to which it is subordinate; Vico's whole culture was classical and italic; the possibility to affirm that the sole Greek-Latin civilization explains all the others civilizations of history. Though placing Sorrentino's thought in the context of his time, Rosario Diana (Andrea Sorrentino e la «boria» universalistica di Vico. Un confronto fruttuoso) remarks its philosophical implications about the ideas of belonging and diversity, metaphysical universality and the definite historicity of the nations and of the cultures. In conclusion, in her essay, Alessia Scognamiglio (Una nota su Vico e il Medioevo nell'interpretazione di Andrea Sorrentino) reviews Vico's historiography about the Middle Ages, highlighting how sometimes Sorrentino gives erroneous opinions about this theme and how the Germanic sources of European culture are not wholly extraneous to Vico's reconstruction. Furthermore, in the appendix to the volume (Appendice) the essay Gianbattista Vico e le razze mediterranee is reproduced. This essay, published in 1917 by Sorrentino in the review «Bulletin italien» in 1917, is to be considered a real preparatory study for the larger book published three years later.
2011
Il volume offre dopo circa un secolo dalla sua prima ed unica pubblicazione nel 1920 lo studio di Andrea Sorrentino La cultura mediterranea nei Principi di Scienza nuova. In esso Sorrentino intende dimostrare che il mondo delle nazioni che Vico studia e interpreta nella Scienza nuova è esclusivamente il mondo greco e romano, un mondo "mediterraneo" dunque, in quanto la cultura del filosofo napoletano si forma essenzialmente attraverso la lettura e lo studio del diritto romano e della filosofia greca, unitamente all'indagine delle lettere classiche. Il volume raccoglie inoltre i contributi di Giuseppe Cacciatore, Rosario Diana, Manuela Sanna ed Alessia Scognamiglio. Giuseppe Cacciatore nel proprio saggio (Per un profilo di Andrea Sorrentino) dopo avere ripercorso il profilo scientifico dello studioso di Cava, riflette su una serie di passaggi fondamentali del testo: l'impianto della ricerca di Sorrentino, che si colloca a metà strada tra l'indagine storico-scientifica e l'interesse per la filosofia della cultura; il convincimento che alcuni limiti dell'analisi vichiana che egli propone derivino dal rapporto contraddittorio tra il filosofo napoletano ed il suo secolo; la centralità che nella Scienza nuova assume il tema della sapienza poetica; il problema del Medioevo tra eredità di Roma e fonti germaniche. Manuela Sanna (L'«epicentrismo» euromediterraneo di Vico nella lettura di Andrea Sorrentino) sintetizza le proposte interpretative di Sorrentino, tutte ruotanti intorno al concetto di «epicentrismo»: il riconoscimento di come la grande scoperta vichiana sia consistita nell'allineamento di Omero e Dante; la storia ideale eterna è ricostruita quasi esclusivamente con elementi del mondo greco-latino; l'Oriente conosciuto da Vico è l'Oriente che risulta dai frantumi della cultura classica, alla quale è subordinato; la cultura di Vico fu tutta classica e italica; la possibilità dell'affermazione che sia esclusivamente la civiltà greco-latina a spiegare tutte le altre civiltà della storia. Rosario Diana invece nel suo contributo (Andrea Sorrentino e la «boria» universalistica di Vico.Un confronto fruttuoso) pur contestualizzando il discorso di Sorrentino nel proprio tempo, ne coglie le problematizzazioni filosofiche intorno ai concetti di appartenenza e diversità, di universalità metafisica e storicità determinata delle nazioni e delle culture. Infine Alessia Scognamiglio (Una nota su Vico e il Medioevo nell'interpretazione di Andrea Sorrentino) riprende nel proprio saggio il tema della storiografia vichiana sul Medio Evo, mettendo in luce come siano a volte errati i giudizi di Sorrentino su tale tematica e come non siano del tutto estranee alla ricostruzione vichiana le fonti germaniche della cultura europea. In Appendice al volume è inoltre riprodotto il saggio Gianbattista Vico e le razze mediterranee, pubblicato da Sorrentino nella rivista «Bullettin italien» nel 1917, che va considerato come un vero e proprio studio preparatorio del più ampio volume pubblicato tre anni dopo.
Mediterraneo
interculturalità
Vico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/218641
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