Un'opera d'arte nasconde tantissimi segreti. Cosa succede quando incontra la tecnologia? Nel laboratorio organizzato all'interno di Internet Festival 2014, Maurizio Masieri - ricercatore all'Istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr di Lecce - ci introduce nel mondo delle opere d'arte e ci spiega come gli strumenti tecnologici possono svelare l'arte "nascosta": portarci oltre il "visibile" e permetterci di capire cosa nascondono quadri e dipinti, analizzarne gli elementi e cercare possibili soluzioni per eventuali restauri. "Cerchiamo di capire qual è stata la 'tavolozza' usata dall'artista per il suo quadro" ci informa lo studioso dell'Ibam-Cnr. "Possiamo scoprire moltissime cose attraverso le ultime tecnologie non distruttive, come il microscopio elettronico a scansione e la fluorescenza a raggi X, che ci permettono di analizzare il dipinto e di riconoscere i pigmenti utilizzati dal pittore. Questi elementi, una volta scoperti, sono importantissimi per poter dare indicazioni ai restauratori e alle sovraintendenze per intervenire, di conseguenza, in maniera adeguata sull'opera in questione e nel pieno rispetto del lavoro dell'artista".

L'arte celata

Francesca Nicolini;Mario Marinai;Paolo Gentili;Stefano Groppioni;Mauro Balestri;Giuliano Kraft;Francesco Gianetti
2014

Abstract

Un'opera d'arte nasconde tantissimi segreti. Cosa succede quando incontra la tecnologia? Nel laboratorio organizzato all'interno di Internet Festival 2014, Maurizio Masieri - ricercatore all'Istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr di Lecce - ci introduce nel mondo delle opere d'arte e ci spiega come gli strumenti tecnologici possono svelare l'arte "nascosta": portarci oltre il "visibile" e permetterci di capire cosa nascondono quadri e dipinti, analizzarne gli elementi e cercare possibili soluzioni per eventuali restauri. "Cerchiamo di capire qual è stata la 'tavolozza' usata dall'artista per il suo quadro" ci informa lo studioso dell'Ibam-Cnr. "Possiamo scoprire moltissime cose attraverso le ultime tecnologie non distruttive, come il microscopio elettronico a scansione e la fluorescenza a raggi X, che ci permettono di analizzare il dipinto e di riconoscere i pigmenti utilizzati dal pittore. Questi elementi, una volta scoperti, sono importantissimi per poter dare indicazioni ai restauratori e alle sovraintendenze per intervenire, di conseguenza, in maniera adeguata sull'opera in questione e nel pieno rispetto del lavoro dell'artista".
2014
Istituto di informatica e telematica - IIT
Internet Festival
evento
Cnr
area della ricerca di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/225871
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