Questo saggio raccoglie una serie di studi sulla presenza in Basilicata dei tre Ordini cavallereschi classici (Templari, di Malta e Teutonici) e dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro. Scrive a tal proposito l'Autrice che "in Basilicata i tre Ordini appena menzionati furono subito presenti sul territorio e rappresentarono in quasi tutti i casi punti di riferimento fondamentali per l'economia della regione. Infatti le grandi masserie, gli estesi possedimenti agricoli di proprietà di questi Ordini costituivano importanti punti di aggregazione per la popolazione che poteva trovare nel lavoro agricolo un buon sostentamento di vita. Non a caso intorno a queste masserie si formarono piccoli casali - il caso Martino dei Poveri nei pressi di Forenza e appartenente all'Ordine dei Templari ne è l'esempio più appariscente - o addirittura piccoli casali si trasformarono in cittadine autonome - il caso di Grassano, che può considerarsi a tutti gli effetti un paese di fondazione giovannita. (...) In particolare il ritrovamento di un manoscritto inedito conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli ha consentito di avere un'elencazione di tutti i tenimenti che giovanniti e templari avevano nella regione lucana intorno al 1268. La lettura dell'importante manoscritto ha permesso di effettuare una mappatura precisa della presenza di questi due Ordini sul territorio lucano e in particolare ha consentito di datare la presenza giovannita a Venosa a prima del 1297, anno nel quale la SS.ma Trinità da abbazia benedettina divenne un possedimento dell'Ordine. Sempre da questo manoscritto si è tratta l'elencazione dei beni che l'Ordine del Santo Sepolcro di Barletta aveva in Basilicata e c'è anche la menzione dei beni dell'Ordine di San Lazzaro e della chiesa di Santa Maria di Nazareth. Da questo quadro viene fuori, ancora una volta, l'eccellenza politica e territoriale di alcune cittadine della Basilicata in età medioevale come Venosa nella quale avevano beni mobili ed immobili Giovanniti, Templari, Teutonici, i Cavalieri del Santo Sepolcro e di San Lazzaro, o Melfi con la presenza dei Giovanniti, dei Teutonici e dei Templari, o il casale di San Martino dei Poveri nei pressi di Forenza, che era tutto di proprietà dei Templari, o Grassano ed il suo territorio che apparteneva giuridicamente ai Giovanniti o Potenza con una forte e determinante presenza giovannita fino alla fine del XIV secolo a cui faceva capo la famiglia de' Stampis una delle più importanti del Regno in età angioina e di cui uno dei membri fu tesoriere dell'Ordine sotto il regno di Carlo I d'Angiò". Il volume termina con un ampio capitolo sulla presenza in regione dei Cavalieri di Malta nell'Età moderna ed offre al lettore un'appendice documentaria con fonti, per lo più inedite, utilissime per "chiunque si accinga a formulare ipotesi sul nostro passato".

Militia Christi in Basilicata. Storia e diffusione degli ordini religiosi cavallereschi (secc. XII-XIX)

A PELLETTIERI
2005

Abstract

Questo saggio raccoglie una serie di studi sulla presenza in Basilicata dei tre Ordini cavallereschi classici (Templari, di Malta e Teutonici) e dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro. Scrive a tal proposito l'Autrice che "in Basilicata i tre Ordini appena menzionati furono subito presenti sul territorio e rappresentarono in quasi tutti i casi punti di riferimento fondamentali per l'economia della regione. Infatti le grandi masserie, gli estesi possedimenti agricoli di proprietà di questi Ordini costituivano importanti punti di aggregazione per la popolazione che poteva trovare nel lavoro agricolo un buon sostentamento di vita. Non a caso intorno a queste masserie si formarono piccoli casali - il caso Martino dei Poveri nei pressi di Forenza e appartenente all'Ordine dei Templari ne è l'esempio più appariscente - o addirittura piccoli casali si trasformarono in cittadine autonome - il caso di Grassano, che può considerarsi a tutti gli effetti un paese di fondazione giovannita. (...) In particolare il ritrovamento di un manoscritto inedito conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli ha consentito di avere un'elencazione di tutti i tenimenti che giovanniti e templari avevano nella regione lucana intorno al 1268. La lettura dell'importante manoscritto ha permesso di effettuare una mappatura precisa della presenza di questi due Ordini sul territorio lucano e in particolare ha consentito di datare la presenza giovannita a Venosa a prima del 1297, anno nel quale la SS.ma Trinità da abbazia benedettina divenne un possedimento dell'Ordine. Sempre da questo manoscritto si è tratta l'elencazione dei beni che l'Ordine del Santo Sepolcro di Barletta aveva in Basilicata e c'è anche la menzione dei beni dell'Ordine di San Lazzaro e della chiesa di Santa Maria di Nazareth. Da questo quadro viene fuori, ancora una volta, l'eccellenza politica e territoriale di alcune cittadine della Basilicata in età medioevale come Venosa nella quale avevano beni mobili ed immobili Giovanniti, Templari, Teutonici, i Cavalieri del Santo Sepolcro e di San Lazzaro, o Melfi con la presenza dei Giovanniti, dei Teutonici e dei Templari, o il casale di San Martino dei Poveri nei pressi di Forenza, che era tutto di proprietà dei Templari, o Grassano ed il suo territorio che apparteneva giuridicamente ai Giovanniti o Potenza con una forte e determinante presenza giovannita fino alla fine del XIV secolo a cui faceva capo la famiglia de' Stampis una delle più importanti del Regno in età angioina e di cui uno dei membri fu tesoriere dell'Ordine sotto il regno di Carlo I d'Angiò". Il volume termina con un ampio capitolo sulla presenza in regione dei Cavalieri di Malta nell'Età moderna ed offre al lettore un'appendice documentaria con fonti, per lo più inedite, utilissime per "chiunque si accinga a formulare ipotesi sul nostro passato".
2005
Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali - IBAM - Sede Catania
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
9788890127441
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/232320
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