L'effetto dell'uomo sul pianeta nel suo insieme è sempre più evidente anche al di fuori dei circoli scientifici, che da decenni avvertono della incoerenza delle attività umane con le leggi della natura che regolano la presenza della biosfera sul pianeta. L'aumento della popolazione, l'uso sempre più massiccio di energia di origine fossile, l'impiego di molecole chimiche sempre più invadenti, sono tutti elementi che pongono una serie di interrogativi rispetto alla sostenibilità di questo sviluppo ancora per lungo tempo. A questo si devono aggiungere altre preoccupazioni di carattere etico e politico che si applicano principalmente ai paesi industrializzati, quali l'eccesso di consumi che fa perdere di vista la distinzione fra i concetti di necessario, utile e superfluo, la tendenza ad una organizzazione della società che va nuovamente verso due sole categorie - i ricchissimi ed i poveri - secondo un modello simile a quello esistente prima della rivoluzione industriale. Inoltre la potenza dei mezzi di informazione che riesce ad orientare le masse cancellandone qualsiasi capacità critica, la sudditanza della politica all'economia con gravi conseguenze sulla governance pubblica, che tende ad interessarsi sempre di più agli interessi dei grandi gruppi economici e sempre meno alle esigenze dei cittadini, enfatizza il divario sociale e il malessere delle popolazioni. La globalizzazione che recide i legami con i territori di appartenenza con la perdita di valori maturati nel corso della storia e fondamentali per un buon governo delle comunità locali, le migrazioni di milioni di persone che cercano una risposta a condizioni di miseria presenti nei loro paesi, spesso con conseguenze che li privano dei punti di riferimento delle culture di provenienza e al tempo stesso rendono difficile l' integrazione da parte delle culture che li accolgono (spesso solo per necessità di mano d'opera di base), la qualità e la proprietà del lavoro individuale che diviene sempre più anonimo e carente di motivazioni profonde, con la conseguente frustrazione di grande masse di lavoratori spinti solo ad accettarlo per necessità, rischiano di accelerare l'insostenibilità dell'attuale modello di sviluppo. Di fronte ad un quadro così articolato e critico, senza fare del catastrofismo, è necessario promuovere il prima possibile una riflessione. Iniziative come la Mostra " Risorse naturali e attività economiche attraverso studi dei Georgofili e manufatti artigianali " assumono il significato di un invito a riflettere. Il territorio racconta la nostra storia; ciascun albero, campo, chiesa, casa sono il frutto del lavoro, delle speranze, dei saperi delle generazioni che ci hanno preceduto, sono una costruzione paziente e faticosa della nostra identità. In un momento di mutamenti epocali nella nostra civiltà, che richiedono una riflessione attenta per affrontare le sfide globali del nuovo millennio, questa iniziativa vuole tracciare un percorso che partendo dal passato si rivolge al futuro. Nel momento in cui interi continenti si affacciano alla finestra della economia globale rimettendo in discussione quell'assetto economico e produttivo faticosamente raggiunto nel secolo scorso, è necessario chiedersi quali nuove opportunità di lavoro e di reddito è possibile immaginare a partire dalle risorse disponibili nei territori. Si tratta dunque di valorizzare la nostra storia in chiave moderna, per questo attività che sembravano pochi anni fa da relegare nell'album delle foto di famiglia, devono essere riconsiderate in una nuova luce. I prodotti del territorio rappresentano il simbolo di questa riflessione. Modi diversi di produrre possono coesistere e vicendevolmente arricchirsi; da una parte la produzione industriale che permette a tutti l'accesso ai beni di prima necessità, dall'altra quella artigianale che valorizza le risorse del territorio, dei saperi antichi e della moderna ricerca, in un ottica di personalizzazione del prodotto che ci può trasformare nuovamente da consumatori di beni spesso imposti completamente dall'esterno in critici attenti che sanno riconoscere il valore della materia prima, del disegno creativo e personale, della qualità delle realizzazioni. Certamente bisogna mettere in conto che quest'ultima filosofia ha un prezzo e che qualunque produzione artigianale per la sua unicità deve essere intesa come una sorta di opera d'arte con quanto ne consegue anche dal punto di vista economico. Ma non è stata forse l'arte una peculiarità della nostra civiltà ed in particolare della nostra regione, certamente nessuno di noi potrà ambire mai ad avere nella propria casa una statua di Michelangelo ma forse potrà ornarla con un mobile disegnato per lui od indossare un vestito concepito e realizzato solo per lui, insomma un oggetto dell'artigianato artistico!

Percorsi ambientali-Storia ed innovazione

C Conese;B Rapi;M Romani;P Battista
2009

Abstract

L'effetto dell'uomo sul pianeta nel suo insieme è sempre più evidente anche al di fuori dei circoli scientifici, che da decenni avvertono della incoerenza delle attività umane con le leggi della natura che regolano la presenza della biosfera sul pianeta. L'aumento della popolazione, l'uso sempre più massiccio di energia di origine fossile, l'impiego di molecole chimiche sempre più invadenti, sono tutti elementi che pongono una serie di interrogativi rispetto alla sostenibilità di questo sviluppo ancora per lungo tempo. A questo si devono aggiungere altre preoccupazioni di carattere etico e politico che si applicano principalmente ai paesi industrializzati, quali l'eccesso di consumi che fa perdere di vista la distinzione fra i concetti di necessario, utile e superfluo, la tendenza ad una organizzazione della società che va nuovamente verso due sole categorie - i ricchissimi ed i poveri - secondo un modello simile a quello esistente prima della rivoluzione industriale. Inoltre la potenza dei mezzi di informazione che riesce ad orientare le masse cancellandone qualsiasi capacità critica, la sudditanza della politica all'economia con gravi conseguenze sulla governance pubblica, che tende ad interessarsi sempre di più agli interessi dei grandi gruppi economici e sempre meno alle esigenze dei cittadini, enfatizza il divario sociale e il malessere delle popolazioni. La globalizzazione che recide i legami con i territori di appartenenza con la perdita di valori maturati nel corso della storia e fondamentali per un buon governo delle comunità locali, le migrazioni di milioni di persone che cercano una risposta a condizioni di miseria presenti nei loro paesi, spesso con conseguenze che li privano dei punti di riferimento delle culture di provenienza e al tempo stesso rendono difficile l' integrazione da parte delle culture che li accolgono (spesso solo per necessità di mano d'opera di base), la qualità e la proprietà del lavoro individuale che diviene sempre più anonimo e carente di motivazioni profonde, con la conseguente frustrazione di grande masse di lavoratori spinti solo ad accettarlo per necessità, rischiano di accelerare l'insostenibilità dell'attuale modello di sviluppo. Di fronte ad un quadro così articolato e critico, senza fare del catastrofismo, è necessario promuovere il prima possibile una riflessione. Iniziative come la Mostra " Risorse naturali e attività economiche attraverso studi dei Georgofili e manufatti artigianali " assumono il significato di un invito a riflettere. Il territorio racconta la nostra storia; ciascun albero, campo, chiesa, casa sono il frutto del lavoro, delle speranze, dei saperi delle generazioni che ci hanno preceduto, sono una costruzione paziente e faticosa della nostra identità. In un momento di mutamenti epocali nella nostra civiltà, che richiedono una riflessione attenta per affrontare le sfide globali del nuovo millennio, questa iniziativa vuole tracciare un percorso che partendo dal passato si rivolge al futuro. Nel momento in cui interi continenti si affacciano alla finestra della economia globale rimettendo in discussione quell'assetto economico e produttivo faticosamente raggiunto nel secolo scorso, è necessario chiedersi quali nuove opportunità di lavoro e di reddito è possibile immaginare a partire dalle risorse disponibili nei territori. Si tratta dunque di valorizzare la nostra storia in chiave moderna, per questo attività che sembravano pochi anni fa da relegare nell'album delle foto di famiglia, devono essere riconsiderate in una nuova luce. I prodotti del territorio rappresentano il simbolo di questa riflessione. Modi diversi di produrre possono coesistere e vicendevolmente arricchirsi; da una parte la produzione industriale che permette a tutti l'accesso ai beni di prima necessità, dall'altra quella artigianale che valorizza le risorse del territorio, dei saperi antichi e della moderna ricerca, in un ottica di personalizzazione del prodotto che ci può trasformare nuovamente da consumatori di beni spesso imposti completamente dall'esterno in critici attenti che sanno riconoscere il valore della materia prima, del disegno creativo e personale, della qualità delle realizzazioni. Certamente bisogna mettere in conto che quest'ultima filosofia ha un prezzo e che qualunque produzione artigianale per la sua unicità deve essere intesa come una sorta di opera d'arte con quanto ne consegue anche dal punto di vista economico. Ma non è stata forse l'arte una peculiarità della nostra civiltà ed in particolare della nostra regione, certamente nessuno di noi potrà ambire mai ad avere nella propria casa una statua di Michelangelo ma forse potrà ornarla con un mobile disegnato per lui od indossare un vestito concepito e realizzato solo per lui, insomma un oggetto dell'artigianato artistico!
2009
978-88-87401-06-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/233926
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