Il volume costituisce la prima edizione completa dei materiali ceramici e coroplastici del santuario scoperto nella località nota come Predio Sola, sulle pendici meridionali della collina di Gela. Qui, nel 1959, Piero Orlandini aveva rinvenuto uno dei più interessanti complessi di oggetti votivi della antica colonia rodio-cretese: ceramica corinzia, geloa, attica e greco-orientale, insieme a statuette tardo orientalizzanti e protomi fittili femminili. L'esame sistematico dei manufatti, databili tra la metà del VII e la fine del V sec. a.C., è contenuto nell'ampio catalogo, corredato da tavole con fotografie a colori e disegni di tutti i materiali rinvenuti, comprese quelle produzioni attiche e locali rimaste finora in gran parte inedite. Le singole classi ceramiche e coroplastiche sono discusse in capitoli di sintesi, con approfondimenti tematici su cronologie, attribuzioni, tecniche di realizzazione, modelli e tipi iconografici. L'analisi dettagliata dei manufatti è funzionale alla ricostruzione delle dinamiche di trasformazione tra le due fasi di frequentazione del santuario, già individuate durante lo scavo. Una prospettiva decisamente orientata verso gli attori sociali del culto, nel dialogo tra donante, comunità e divinità, caratterizza la parte interpretativa del volume. La connotazione femminile delle offerte è indagata sullo sfondo dei rituali richiesti alle giovani donne nella cruciale fase di transizione verso l'età adulta e il matrimonio: strumenti di comunicazione rituale sono di volta in volta rappresentati da unguentari, lucerne e protomi. La divinità interlocutrice, Artemide, Afrodite nymphia o piuttosto Kore, viene discussa nella nuova prospettiva di un completo superamento della tradizionale categoria interpretativa dei "santuari ctonii extra-urbani", che era stata introdotta da Orlandini proprio a seguito delle scoperte di Bitalemi e Predio Sola.

Archeologia del culto a Gela. Il santuario del Predio Sola

Tommaso Ismaelli
2011

Abstract

Il volume costituisce la prima edizione completa dei materiali ceramici e coroplastici del santuario scoperto nella località nota come Predio Sola, sulle pendici meridionali della collina di Gela. Qui, nel 1959, Piero Orlandini aveva rinvenuto uno dei più interessanti complessi di oggetti votivi della antica colonia rodio-cretese: ceramica corinzia, geloa, attica e greco-orientale, insieme a statuette tardo orientalizzanti e protomi fittili femminili. L'esame sistematico dei manufatti, databili tra la metà del VII e la fine del V sec. a.C., è contenuto nell'ampio catalogo, corredato da tavole con fotografie a colori e disegni di tutti i materiali rinvenuti, comprese quelle produzioni attiche e locali rimaste finora in gran parte inedite. Le singole classi ceramiche e coroplastiche sono discusse in capitoli di sintesi, con approfondimenti tematici su cronologie, attribuzioni, tecniche di realizzazione, modelli e tipi iconografici. L'analisi dettagliata dei manufatti è funzionale alla ricostruzione delle dinamiche di trasformazione tra le due fasi di frequentazione del santuario, già individuate durante lo scavo. Una prospettiva decisamente orientata verso gli attori sociali del culto, nel dialogo tra donante, comunità e divinità, caratterizza la parte interpretativa del volume. La connotazione femminile delle offerte è indagata sullo sfondo dei rituali richiesti alle giovani donne nella cruciale fase di transizione verso l'età adulta e il matrimonio: strumenti di comunicazione rituale sono di volta in volta rappresentati da unguentari, lucerne e protomi. La divinità interlocutrice, Artemide, Afrodite nymphia o piuttosto Kore, viene discussa nella nuova prospettiva di un completo superamento della tradizionale categoria interpretativa dei "santuari ctonii extra-urbani", che era stata introdotta da Orlandini proprio a seguito delle scoperte di Bitalemi e Predio Sola.
2011
Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali - IBAM - Sede Catania
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
9788872286340
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/236693
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