Sviluppo di metodologie per la previsione della nebbia

Nell'ambito della collaborazione tra CNR - IMAA e GSE è stato implementato un indice di previsione della nebbia per 6 particolari città italiane (Varese, Ferrara, Foggia, Macerata, Viterbo e Chieti). Tra i diversi metodi di previsione presenti in letteratura si è scelto di utilizzare un indice chiamato FOG INDEX (FI) e ricavato a partire da alcuni dati meteorologici quali la temperatura al suolo, la temperatura a 850 hPa, la temperatura di rugiada al suolo e l'intensità del vento a 850 hPa. Il FI è un indice con una scala che va da 1 a 100 i cui valori più bassi indicano la più alta probabilità di formazione della nebbia. La previsione è fornita quotidianamente per tutte le ore che vanno dalle 4 alle 21 del giorno successivo. Al fine di validare la bontà o meno di tale indice è stata condotta un'analisi nel periodo che va da Dicembre 2013 a Marzo 2014 per 4 dei 6 siti (Varese, Ferrara, Foggia e Viterbo) utilizzando come verità a terra i dati METAR sulla visibilità orizzontale misurata in km (relativa ai più o meno vicini aeroporti) e, laddove si è riscontrata scarsa correlazione, aggiungendo come ulteriore parametro di confronto le immagini Meteosat provenienti dal sensore SEVIRI nelle bande del visibile e del vicino infrarosso. I risultati di questa prima fase di analisi quantitativa sono stati sintetizzati in diverse tabelle con lo scopo di indicare la presenza o meno di correlazione tra la previsione, i dati METAR e le immagini MSG. La fase successiva ha riguardato una sintesi statistica dei dati in nostro possesso. Assimilando il comportamento del FI a quello di un classificatore binario, si è proceduto al calcolo della soglia ottima di separazione tra le probabilità di formazione e non formazione della nebbia. Infine si sono ricavati indici prestazionali quali la probabilità d'errore, l'affidabilità e le curve ROC che hanno confermato la bontà della previsione fornita da tale indice nei siti considerati.