Sviluppo di bruciatori ibridi innovativi "Ultra - Low NOx" Il progetto di ricerca nel suo complesso prevede lo studio di una tecnologia di combustione catalitica "ibrida" che, separando la combustione in due stadi (catalitica + fiamma), consenta di utilizzare biocombustibili gassosi o liquidi riducendo al minimo la formazione di inquinanti (NOx, CO, soot) ed incrementando al contempo la stabilità e la sicurezza di funzionamento. Il primo stadio di tale combustore è rappresentato dall'ossidazione parziale catalitica del (bio)combustibile a CO e H2 in condizioni ricche (difetto di aria). La prevenzione del flashback è assicurata dalla miscela ricca di combustibile e aria alimentata al catalizzatore, ben al di sopra del limite superiore di infiammabilità. L'aria rimanente è alimentata e miscelata con i prodotti dello stadio catalitico in condizioni estremamente povere in un secondo stadio, dove la combustione va a completamento in fiamma. Uno specifico vantaggio della tecnologia catalitica ibrida consiste nella intrinseca possibilità di lavorare con (bio)combustibili con caratteristiche, composizioni e poteri calorifici molto diversi (gas, alto tenore di H2, vaporizzabili, liquidi) semplicemente adattando il rapporto di equivalenza di alimentazione al reattore catalitico che si occupa di pre-convertire il combustibile in una miscela di syn-gas ed idrocarburi leggeri ad alta temperatura, da bruciare nella fiamma secondaria. Uno specifica criticità nell'impiego di biocombustibili riguarda gli effetti di possibile avvelenamento dei sistemi catalitici ad opera di composti dello zolfo.

AdP CNR-MSE 2006-2008 Progetto "Valutazione ed utilizzazione di Biocombustibili ottenuti da residui agricoli o scarti agricoli di scarto valore intrinseco e di alghe per l'impiego in impianti di cogenerazione basati su microturbine" PAR 2007 Wp 3: Processi di combustione catalitica per turbine a gas a basso impatto ambientale

Stefano Cimino;
2010

Abstract

Sviluppo di bruciatori ibridi innovativi "Ultra - Low NOx" Il progetto di ricerca nel suo complesso prevede lo studio di una tecnologia di combustione catalitica "ibrida" che, separando la combustione in due stadi (catalitica + fiamma), consenta di utilizzare biocombustibili gassosi o liquidi riducendo al minimo la formazione di inquinanti (NOx, CO, soot) ed incrementando al contempo la stabilità e la sicurezza di funzionamento. Il primo stadio di tale combustore è rappresentato dall'ossidazione parziale catalitica del (bio)combustibile a CO e H2 in condizioni ricche (difetto di aria). La prevenzione del flashback è assicurata dalla miscela ricca di combustibile e aria alimentata al catalizzatore, ben al di sopra del limite superiore di infiammabilità. L'aria rimanente è alimentata e miscelata con i prodotti dello stadio catalitico in condizioni estremamente povere in un secondo stadio, dove la combustione va a completamento in fiamma. Uno specifico vantaggio della tecnologia catalitica ibrida consiste nella intrinseca possibilità di lavorare con (bio)combustibili con caratteristiche, composizioni e poteri calorifici molto diversi (gas, alto tenore di H2, vaporizzabili, liquidi) semplicemente adattando il rapporto di equivalenza di alimentazione al reattore catalitico che si occupa di pre-convertire il combustibile in una miscela di syn-gas ed idrocarburi leggeri ad alta temperatura, da bruciare nella fiamma secondaria. Uno specifica criticità nell'impiego di biocombustibili riguarda gli effetti di possibile avvelenamento dei sistemi catalitici ad opera di composti dello zolfo.
2010
Istituto di Ricerche sulla Combustione - IRC - Sede Napoli
combustione catalitica
avvelenamento da zolfo
idrogeno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/270073
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