Questo documento raccoglie i risultati del primo anno di attività secondo il programma definito dalla Convenzione stipulata tra l'Autorità di Ambito Territoriale di Ferrara (AATO6) e l'Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA-CNR). Questa convenzione ha avuto come scopo quello di chiarire il grado di contaminazione del Fiume Po da parte di alcuni gruppi di inquinanti dei quali vi era una sostanziale mancanza di informazioni. La lacuna era tanto più importante perché alcuni di essi sono indicati come "sostanze pericolose prioritarie" nella Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE; DM 56/2009) e stanno ricevendo particolare attenzione a causa della capacità di danneggiare le delicatissime funzioni del sistema endocrino dei vertebrati, uomo compreso. Buona parte di questi inquinanti sono commercializzati come ritardanti di fiamma ma il progetto ha aggiornato lo stato della contaminazione del fiume anche per altre sostanze, già documentate in studi precedenti e che condividono con i ritardanti di fiamma la proprietà di danneggiare le funzioni del sistema endocrino. Sono stati campionati i sedimenti del Fiume Po partendo dal tratto localizzato a valle della confluenza con il Fiume Ticino fino alla fascia marina costiera della Sacca di Goro. In quest'ultima sono stati prelevati tre gruppi di vongole mentre, per il Fiume Po, sono state scelte quattro specie ittiche tra quelle catturate presso Pontelagoscuro (FE). Infine, sono stati campionati i sedimenti depositatisi nella vasca di decantazione dell'impianto di potabilizzazione di Ferrara. Tutti i campioni sono stati analizzati chimicamente alla ricerca di molteplici interferenti endocrini commercializzati come ritardanti di fiamma ed altri organo-alogenati. Più precisamente sono stati ricercati: il decabromodifeniletano (DBDPE), il tetrabromobisfenolo A bis 2,3-dibromopropiletere (TBBPA-bis), tetrabromobisfenolo A (TBBPA), il tetraclorobisfenolo A (TCBPA), l'esabromociclododecano (HBCD; 3 isomeri), i polibromodifenileteri (PBDE; 14 congeneri), i policlorobifenili (PCB; 14 congeneri), ed il diclorodifeniltricloroetano (DDT) con alcuni suoi isomeri e metaboliti. Il ritardante di fiamma DBDPE è stato trovato soltanto nei sedimenti del fiume Lambro, e similmente il TBBPA-bis è stato trovato nel Lambro ma anche nella vasca di decantazione dell'impianto di Ferrara. Il TBBPA e l'analogo clorurato TCBPA, a loro volta, sono stati trovati solo in alcune delle aree di campionamento, mentre tutti gli altri inquinanti sono sostanzialmente presenti in tutte le sezioni del fiume Po e nelle aree costiere, pur con evidenti differenze di concentrazione. In generale le aree fluviali sono più contaminate rispetto a quelle marine. Il fiume Lambro, in particolare, ha evidenziato i valori massimi pressoché di tutti i contaminanti esaminati, ed è spesso identificabile come la sorgente principale di contaminazione per l'intero Fiume Po, contaminazione che permane evidente, non di rado, fino al delta. Tra le sostanze indagate, i PBDEs, i PCBs, i DDTs e gli HBCDs sono quelle che hanno mostrato i maggiori livelli di concentrazione nei sedimenti. Dal canto loro, anche pesci e bivalvi dimostrano che i contaminanti più bioaccumulati sono PCBs, PBDEs, DDTs e HBCDs, anche se l'ordine di priorità cambia in funzione della specie, della nicchia trofica, della capacità metabolica della specie esaminata e, almeno per i pesci, anche in funzione dell'età.

Studio della contaminazione da interferenti endocrini del tipo polibromodifenilieteri (PBDE), altri ritardanti di fiamma e inquinanti organoalogenati nel Fiume Po

2011

Abstract

Questo documento raccoglie i risultati del primo anno di attività secondo il programma definito dalla Convenzione stipulata tra l'Autorità di Ambito Territoriale di Ferrara (AATO6) e l'Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA-CNR). Questa convenzione ha avuto come scopo quello di chiarire il grado di contaminazione del Fiume Po da parte di alcuni gruppi di inquinanti dei quali vi era una sostanziale mancanza di informazioni. La lacuna era tanto più importante perché alcuni di essi sono indicati come "sostanze pericolose prioritarie" nella Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE; DM 56/2009) e stanno ricevendo particolare attenzione a causa della capacità di danneggiare le delicatissime funzioni del sistema endocrino dei vertebrati, uomo compreso. Buona parte di questi inquinanti sono commercializzati come ritardanti di fiamma ma il progetto ha aggiornato lo stato della contaminazione del fiume anche per altre sostanze, già documentate in studi precedenti e che condividono con i ritardanti di fiamma la proprietà di danneggiare le funzioni del sistema endocrino. Sono stati campionati i sedimenti del Fiume Po partendo dal tratto localizzato a valle della confluenza con il Fiume Ticino fino alla fascia marina costiera della Sacca di Goro. In quest'ultima sono stati prelevati tre gruppi di vongole mentre, per il Fiume Po, sono state scelte quattro specie ittiche tra quelle catturate presso Pontelagoscuro (FE). Infine, sono stati campionati i sedimenti depositatisi nella vasca di decantazione dell'impianto di potabilizzazione di Ferrara. Tutti i campioni sono stati analizzati chimicamente alla ricerca di molteplici interferenti endocrini commercializzati come ritardanti di fiamma ed altri organo-alogenati. Più precisamente sono stati ricercati: il decabromodifeniletano (DBDPE), il tetrabromobisfenolo A bis 2,3-dibromopropiletere (TBBPA-bis), tetrabromobisfenolo A (TBBPA), il tetraclorobisfenolo A (TCBPA), l'esabromociclododecano (HBCD; 3 isomeri), i polibromodifenileteri (PBDE; 14 congeneri), i policlorobifenili (PCB; 14 congeneri), ed il diclorodifeniltricloroetano (DDT) con alcuni suoi isomeri e metaboliti. Il ritardante di fiamma DBDPE è stato trovato soltanto nei sedimenti del fiume Lambro, e similmente il TBBPA-bis è stato trovato nel Lambro ma anche nella vasca di decantazione dell'impianto di Ferrara. Il TBBPA e l'analogo clorurato TCBPA, a loro volta, sono stati trovati solo in alcune delle aree di campionamento, mentre tutti gli altri inquinanti sono sostanzialmente presenti in tutte le sezioni del fiume Po e nelle aree costiere, pur con evidenti differenze di concentrazione. In generale le aree fluviali sono più contaminate rispetto a quelle marine. Il fiume Lambro, in particolare, ha evidenziato i valori massimi pressoché di tutti i contaminanti esaminati, ed è spesso identificabile come la sorgente principale di contaminazione per l'intero Fiume Po, contaminazione che permane evidente, non di rado, fino al delta. Tra le sostanze indagate, i PBDEs, i PCBs, i DDTs e gli HBCDs sono quelle che hanno mostrato i maggiori livelli di concentrazione nei sedimenti. Dal canto loro, anche pesci e bivalvi dimostrano che i contaminanti più bioaccumulati sono PCBs, PBDEs, DDTs e HBCDs, anche se l'ordine di priorità cambia in funzione della specie, della nicchia trofica, della capacità metabolica della specie esaminata e, almeno per i pesci, anche in funzione dell'età.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/274346
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