Life+GreenWoolF è un progetto co-finanziato dalla Comunità Europea mediante lo strumento finanziario LIFE con l'accordo LIFE 12 ENV/IT000439. GreenWoolF è l'immaginario "lupo ambientalista" che mangia solo la lana che andrebbe in discarica e non le pecore, il progetto ha come obiettivo dimostrare l'efficacia di un processo verde per convertire le lane di scarto in fertilizzante, che può essere di grande aiuto alle fattorie che si vedono costrette a buttare via lane dopo tosa. Il processo è stato pensato per essere poco costoso e non ha previsto additivi chimici, dal momento che né prodotti basici o acidi vengono utilizzati e neppure enzimi dispendiosi. La lana grossolana dall'allevamento europeo e dall'industria della carne è essenzialmente un sottoprodotto di nessun valore che non è utilizzabile nell'industria tessile. Tuttavia, la tosa annuale, che è necessaria per il benessere dell'animale, produce 1,5 - 3 kg di lana grossolana (più di 200 mila tonnellate in Europa delle quali 18-20 mila tonnellate solo in Italia), ma non c'è nessuna informazione disponibile dell'ammontare di lana confinata in discarica, probabilmente a causa di pratiche illegali di stoccaggio, trasporto e smaltimento. Quindi, lane di bassa qualità producono grandi volume di rifiuti che rappresentano un problema ambientale, dal momento che bruciarle come combustibile non è efficace poiché la lana è autoestinguente (LOI > 21%), e in ogni caso la combustione assistita è inquinante a causa dell'elevato contenuto di zolfo (3-4% in peso). Il trasporto della lana sucida è soggetto a restrizioni fornite nella Commission Regulation (EU) No 142/2011 per i materiali di Classe 3. Inoltre, dal momento che le normative europee (EU Commission Regulation) permettono agli allevatori ovini di gestire autonomamente il processo di lavaggio della lana, gli effluenti molto inquinanti non sono così facilmente controllabili provocando ulteriori problemi ambientali. Trattamento controllati con acqua surriscaldata convertono la cheratina di lana (la proteina che compone la lana) in composti più semplici e permette di produrre fertilizzanti con rilascio di nutrienti con diversa velocità Tuttavia, le lane di scarto contengono elementi come carbonio, azoto e altri nutrienti, che giocano un ruolo essenziale nella nutrizione delle piante. L'azoto organico è la principale risorsa di nutrimento delle piante e proviene dalla decomposizione di animali e piante nel suolo. C'è un'elevata quantità di azoto nel materiale organico durante la decomposizione: il primo stadio di questo processo è l'idrolisi di proteine nei loro costituenti primari, gli amminoacidi. Il terriccio fertile 'humus' è il principale fattore che promuove il ciclo di carbonio e dell'azoto nella biosfera: è la principale fonte di nutrimento per la crescita della piante (dopo la decomposizione microbica) e contribuisce alla qualità del suolo (struttura del suolo, resistenza all'erosione). Inoltre, la lana idrolizzata assorbe e trattiene l'umidità molto efficacemente: questa proprietà può essere un beneficio quando applicata ai suoli dove può ridurre la perdita di contaminanti come pesticidi, e può aiutare a trattenere l'acqua. L'acqua surriscaldata idrolizza anche i grassi della lana e inattiva i residui di pesticidi. Il progetto ha lo scopo di dimostrare la fattibilità del convertire gli scarti di lana in fertilizzante ammendante usando un impianto di idrolisi locale, questo per ridurre i costi di trasporto sia di lana che di fertilizzante, ed eliminando il lavaggio e lo smaltimento di lane grossolane. Le lane sucide grossolane inservibili saranno trasformate in un fertilizzante per il suolo, con un impianto dimostrativo capace di gestire 1/3 della tosa annuale Piemontese (1ton/day). La messa a punto del processo produrrà fertilizzanti a differente velocità di rilascio di nutrienti e capacità di immagazzinamento d'acqua.
Life+GreenWoolF - Green hydrolysis conversion of wool wastes into organic nitrogen fertilisers
Claudio Tonin;Raffaella Mossotti;Marina Zoccola;Alessia Patrucco;Alessio Montarsolo
2013
Abstract
Life+GreenWoolF è un progetto co-finanziato dalla Comunità Europea mediante lo strumento finanziario LIFE con l'accordo LIFE 12 ENV/IT000439. GreenWoolF è l'immaginario "lupo ambientalista" che mangia solo la lana che andrebbe in discarica e non le pecore, il progetto ha come obiettivo dimostrare l'efficacia di un processo verde per convertire le lane di scarto in fertilizzante, che può essere di grande aiuto alle fattorie che si vedono costrette a buttare via lane dopo tosa. Il processo è stato pensato per essere poco costoso e non ha previsto additivi chimici, dal momento che né prodotti basici o acidi vengono utilizzati e neppure enzimi dispendiosi. La lana grossolana dall'allevamento europeo e dall'industria della carne è essenzialmente un sottoprodotto di nessun valore che non è utilizzabile nell'industria tessile. Tuttavia, la tosa annuale, che è necessaria per il benessere dell'animale, produce 1,5 - 3 kg di lana grossolana (più di 200 mila tonnellate in Europa delle quali 18-20 mila tonnellate solo in Italia), ma non c'è nessuna informazione disponibile dell'ammontare di lana confinata in discarica, probabilmente a causa di pratiche illegali di stoccaggio, trasporto e smaltimento. Quindi, lane di bassa qualità producono grandi volume di rifiuti che rappresentano un problema ambientale, dal momento che bruciarle come combustibile non è efficace poiché la lana è autoestinguente (LOI > 21%), e in ogni caso la combustione assistita è inquinante a causa dell'elevato contenuto di zolfo (3-4% in peso). Il trasporto della lana sucida è soggetto a restrizioni fornite nella Commission Regulation (EU) No 142/2011 per i materiali di Classe 3. Inoltre, dal momento che le normative europee (EU Commission Regulation) permettono agli allevatori ovini di gestire autonomamente il processo di lavaggio della lana, gli effluenti molto inquinanti non sono così facilmente controllabili provocando ulteriori problemi ambientali. Trattamento controllati con acqua surriscaldata convertono la cheratina di lana (la proteina che compone la lana) in composti più semplici e permette di produrre fertilizzanti con rilascio di nutrienti con diversa velocità Tuttavia, le lane di scarto contengono elementi come carbonio, azoto e altri nutrienti, che giocano un ruolo essenziale nella nutrizione delle piante. L'azoto organico è la principale risorsa di nutrimento delle piante e proviene dalla decomposizione di animali e piante nel suolo. C'è un'elevata quantità di azoto nel materiale organico durante la decomposizione: il primo stadio di questo processo è l'idrolisi di proteine nei loro costituenti primari, gli amminoacidi. Il terriccio fertile 'humus' è il principale fattore che promuove il ciclo di carbonio e dell'azoto nella biosfera: è la principale fonte di nutrimento per la crescita della piante (dopo la decomposizione microbica) e contribuisce alla qualità del suolo (struttura del suolo, resistenza all'erosione). Inoltre, la lana idrolizzata assorbe e trattiene l'umidità molto efficacemente: questa proprietà può essere un beneficio quando applicata ai suoli dove può ridurre la perdita di contaminanti come pesticidi, e può aiutare a trattenere l'acqua. L'acqua surriscaldata idrolizza anche i grassi della lana e inattiva i residui di pesticidi. Il progetto ha lo scopo di dimostrare la fattibilità del convertire gli scarti di lana in fertilizzante ammendante usando un impianto di idrolisi locale, questo per ridurre i costi di trasporto sia di lana che di fertilizzante, ed eliminando il lavaggio e lo smaltimento di lane grossolane. Le lane sucide grossolane inservibili saranno trasformate in un fertilizzante per il suolo, con un impianto dimostrativo capace di gestire 1/3 della tosa annuale Piemontese (1ton/day). La messa a punto del processo produrrà fertilizzanti a differente velocità di rilascio di nutrienti e capacità di immagazzinamento d'acqua.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.