Frutto di una ricerca collettiva, il libro prende l'avvio dall'analisi degli effetti sulle città mediterranee provocati dai processi di trasformazione politica, sociale ed economica in atto a scala mondiale, per offrire, senza voler essere esaustivo, riflessioni e spunti per un successivo più articolato lavoro sulle politiche urbane mediterranee. Negli ultimi anni coloro che hanno investigato i processi di crescita e di declino delle città non si sono limitati ad una prospettiva esclusivamente urbana , ma sempre più di frequente hanno inserito nei loro studi i processi di globalizzazione economica al fine di analizzarne le influenze sugli spazi urbani, rifiutando peraltro il paradigma tecnologico innovazione-globalizzazione-indifferenza allocativa-non città . Molti studi, anzi, hanno messo in luce che da tali processi la città sta riemergendo, come sostiene Saskia Sassen, "... non solo in quanto oggetto di studio ma anche in quanto riferimento strategico per la teorizzazione di una vasta serie di fondamentali processi sociali, economici e politici dell'era attuale" . Sono state soprattutto le grandi metropoli ad arricchirsi di inedite valenze, acquisendo una nuova produttività economica ed iniziando ad affermarsi anche nelle arene politiche. Tuttavia, lo svilupparsi di un'aperta concorrenza tra le città per l'accesso ai mercati ed alle attività 'globali' sembra aver dato vita a sistemi gerarchici relazionali composti da città 'vincenti' e 'perdenti'. Non è difficile ipotizzare che una simile prospettiva possa indurre non solo a modificare l'idea di città, trasformandola da oggetto di pianificazione a soggetto unitario ed autonomo, ma soprattutto a determinare nuovi punti d'intersezione tra dinamiche globali e locali che devono portare ad una trasformazione o meglio ad una ridefinizione delle politiche urbane. Se da un lato i confini delle città, per il continuo modificarsi dei flussi e delle reti, tendono a superare le tradizionali divisioni politico-amministrative per conquistare sempre nuove relazioni e spazi, dall'altro i meccanismi di sviluppo economico da attivare risultano di carattere endogeno, e pertanto devono essere sostenuti da una forte coesione sociale e culturale, e questo significa rafforzamento dell'identità, ma soprattutto crescita della partecipazione pubblica e consenso . Le città mediterranee appaiono marginali, lo stesso Mediterraneo è visto non come un possibile elemento di connessione, ma piuttosto come baluardo tra Nord e Sud, sia dal punto di vista infrastrutturale che sociale, un braccio di mare che 'società inferiori' devono attraversare per godere della 'nostra società'. La maggior parte delle analisi di questo libro provano a mettere in evidenza le potenzialità e le caratteristiche che le città mediterranee dovrebbero sviluppare per uscire dal loro stato di marginalità e far parte di un Sistema-Mondo le cui parole chiave sono relazioni e competitività. Allo stesso tempo non possiamo non interrogarci se abbia più valore pensare ad una rete mediterranea, che comprenda i sistemi urbani del sud dell'Europa insieme a grandi realtà metropolitane del Nord Africa e del Medio Oriente, piuttosto che accettare l'ormai manifesta tendenza di alcune città e regioni ad inserirsi singolarmente, seppure in maniera indiretta, in qualche rete globale, mediante politiche di caratterizzazione funzionale.
Sviluppo economico e urbano delle città mediterranee
Pace Giuseppe
1996
Abstract
Frutto di una ricerca collettiva, il libro prende l'avvio dall'analisi degli effetti sulle città mediterranee provocati dai processi di trasformazione politica, sociale ed economica in atto a scala mondiale, per offrire, senza voler essere esaustivo, riflessioni e spunti per un successivo più articolato lavoro sulle politiche urbane mediterranee. Negli ultimi anni coloro che hanno investigato i processi di crescita e di declino delle città non si sono limitati ad una prospettiva esclusivamente urbana , ma sempre più di frequente hanno inserito nei loro studi i processi di globalizzazione economica al fine di analizzarne le influenze sugli spazi urbani, rifiutando peraltro il paradigma tecnologico innovazione-globalizzazione-indifferenza allocativa-non città . Molti studi, anzi, hanno messo in luce che da tali processi la città sta riemergendo, come sostiene Saskia Sassen, "... non solo in quanto oggetto di studio ma anche in quanto riferimento strategico per la teorizzazione di una vasta serie di fondamentali processi sociali, economici e politici dell'era attuale" . Sono state soprattutto le grandi metropoli ad arricchirsi di inedite valenze, acquisendo una nuova produttività economica ed iniziando ad affermarsi anche nelle arene politiche. Tuttavia, lo svilupparsi di un'aperta concorrenza tra le città per l'accesso ai mercati ed alle attività 'globali' sembra aver dato vita a sistemi gerarchici relazionali composti da città 'vincenti' e 'perdenti'. Non è difficile ipotizzare che una simile prospettiva possa indurre non solo a modificare l'idea di città, trasformandola da oggetto di pianificazione a soggetto unitario ed autonomo, ma soprattutto a determinare nuovi punti d'intersezione tra dinamiche globali e locali che devono portare ad una trasformazione o meglio ad una ridefinizione delle politiche urbane. Se da un lato i confini delle città, per il continuo modificarsi dei flussi e delle reti, tendono a superare le tradizionali divisioni politico-amministrative per conquistare sempre nuove relazioni e spazi, dall'altro i meccanismi di sviluppo economico da attivare risultano di carattere endogeno, e pertanto devono essere sostenuti da una forte coesione sociale e culturale, e questo significa rafforzamento dell'identità, ma soprattutto crescita della partecipazione pubblica e consenso . Le città mediterranee appaiono marginali, lo stesso Mediterraneo è visto non come un possibile elemento di connessione, ma piuttosto come baluardo tra Nord e Sud, sia dal punto di vista infrastrutturale che sociale, un braccio di mare che 'società inferiori' devono attraversare per godere della 'nostra società'. La maggior parte delle analisi di questo libro provano a mettere in evidenza le potenzialità e le caratteristiche che le città mediterranee dovrebbero sviluppare per uscire dal loro stato di marginalità e far parte di un Sistema-Mondo le cui parole chiave sono relazioni e competitività. Allo stesso tempo non possiamo non interrogarci se abbia più valore pensare ad una rete mediterranea, che comprenda i sistemi urbani del sud dell'Europa insieme a grandi realtà metropolitane del Nord Africa e del Medio Oriente, piuttosto che accettare l'ormai manifesta tendenza di alcune città e regioni ad inserirsi singolarmente, seppure in maniera indiretta, in qualche rete globale, mediante politiche di caratterizzazione funzionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


