A seguito degli effetti devastanti dovuti agli tsunami che si sono verificati di recente, sono state sviluppate diverse metodologie di lavoro capaci di definire il livello di hazard atteso in funzione della fonte generatrice dell'evento e della relativa magnitudo. Allo scopo di individuare un metodo utile per identificare le aree potenzialmente allagabili si propone un metodo di tipo deterministico che sfrutta le potenzialità di analisi matriciale disponibili in ambiente GIS (Geographic Information System). La metodologia è stata applicata all'area studio del Golfo del Comune di Napoli e sono stati considerati due possibili tsunami di diversa magnitudo connessi alla possibile occorrenza di a) una frana di 0,0002 Km3 di materiale, che potrebbe avere origine in prossimità della testa del Canyon Dohrn (Di Fiore et al., 2011); b) un evento simile al Debris Avalanche che ha interessato l'isola d'Ischia caratterizzato da una massa compresa tra 1,5 - 3 Km3 (De Alteriis et al., 2010; Tinti et al., 2011). Per entrambi gli scenari è stato possibile rilevare l'effetto di barriera operato dagli alti morfologici nei confronti della propagazione dello tsunami. Inoltre si è anche evinto quanto la morfologia, caratterizzata da notevoli variazioni di pendenze, possa influenzare la propagazione delle acque, determinando una rapida diminuzione di velocità.

LA PERICOLOSITÀ DOVUTA AGLI EVENTI TSUNAMI

Alberico I;
2015

Abstract

A seguito degli effetti devastanti dovuti agli tsunami che si sono verificati di recente, sono state sviluppate diverse metodologie di lavoro capaci di definire il livello di hazard atteso in funzione della fonte generatrice dell'evento e della relativa magnitudo. Allo scopo di individuare un metodo utile per identificare le aree potenzialmente allagabili si propone un metodo di tipo deterministico che sfrutta le potenzialità di analisi matriciale disponibili in ambiente GIS (Geographic Information System). La metodologia è stata applicata all'area studio del Golfo del Comune di Napoli e sono stati considerati due possibili tsunami di diversa magnitudo connessi alla possibile occorrenza di a) una frana di 0,0002 Km3 di materiale, che potrebbe avere origine in prossimità della testa del Canyon Dohrn (Di Fiore et al., 2011); b) un evento simile al Debris Avalanche che ha interessato l'isola d'Ischia caratterizzato da una massa compresa tra 1,5 - 3 Km3 (De Alteriis et al., 2010; Tinti et al., 2011). Per entrambi gli scenari è stato possibile rilevare l'effetto di barriera operato dagli alti morfologici nei confronti della propagazione dello tsunami. Inoltre si è anche evinto quanto la morfologia, caratterizzata da notevoli variazioni di pendenze, possa influenzare la propagazione delle acque, determinando una rapida diminuzione di velocità.
2015
Istituto per l'Ambiente Marino Costiero - IAMC - Sede Napoli
pericolosità
tsunami
città di Napoli
GIS
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/297792
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