La collezione "Antichi attrezzi raccontano l'ingegno umano" di proprietà Silvana e Edo Lombardini, in concessione al Comune di Bardineto (SV) per la realizzazione di una Mostra Permanente, rappresenta oggi una eccezionale e significativa raccolta, unica nel suo genere per quantità (oltre 3000 pezzi) e rarità di alcuni oggetti, in particolare numerosi attrezzi della vita dei campi, delle usanze contadine, della cucina tradizionale e di numerosi utensili tipici degli antichi mestieri, provenienti in prevalenza dalla Val Bormida, tra Liguria e Piemonte e precedenti l'industrialismo. Sono presenti, fra l'altro, modifiche ad alcuni attrezzi, per un migliore utilizzo degli stessi, il riuso di vari oggetti o l'adattamento ad altre funzioni - e qui riposa l'originalità della collezione - che possono definirsi vere e proprie invenzioni o manifestazioni dell' ingegno umano e pratico, alcune degne di brevetto, come la costruzione di un'incudine ricavata da un binario dismesso della ferrovia, o la modifica di un aratro per l'impiego nelle strette "fasce" coltivate, come son dette in Liguria le terrazze artificiali sostenute da muri di pietre a secco, erette da tempo immemore, da abili contadini costruttori con collaudate, tradizionali e solo apparentemente semplici tecniche costruttive. La Mostra, preziosa fonte per la Storia della Cultura Materiale, è aperta a visitatori su appuntamento e, in occasione delle tradizionali feste locali, in particolare del Fungo d'Oro, esplica anche una funzione didattica, rivolta soprattutto alle scuole primarie, affinché i giovani non perdano il legame con le tradizioni locali e a riflettere su come, attraverso quegli oggetti materiali, si svolgeva la vita di qualche generazione fa.
Mostra permanente "Antichi attrezzi raccontano l'ingegno umano" in Bardineto (SV)
Giovanni Ghiglione
2010
Abstract
La collezione "Antichi attrezzi raccontano l'ingegno umano" di proprietà Silvana e Edo Lombardini, in concessione al Comune di Bardineto (SV) per la realizzazione di una Mostra Permanente, rappresenta oggi una eccezionale e significativa raccolta, unica nel suo genere per quantità (oltre 3000 pezzi) e rarità di alcuni oggetti, in particolare numerosi attrezzi della vita dei campi, delle usanze contadine, della cucina tradizionale e di numerosi utensili tipici degli antichi mestieri, provenienti in prevalenza dalla Val Bormida, tra Liguria e Piemonte e precedenti l'industrialismo. Sono presenti, fra l'altro, modifiche ad alcuni attrezzi, per un migliore utilizzo degli stessi, il riuso di vari oggetti o l'adattamento ad altre funzioni - e qui riposa l'originalità della collezione - che possono definirsi vere e proprie invenzioni o manifestazioni dell' ingegno umano e pratico, alcune degne di brevetto, come la costruzione di un'incudine ricavata da un binario dismesso della ferrovia, o la modifica di un aratro per l'impiego nelle strette "fasce" coltivate, come son dette in Liguria le terrazze artificiali sostenute da muri di pietre a secco, erette da tempo immemore, da abili contadini costruttori con collaudate, tradizionali e solo apparentemente semplici tecniche costruttive. La Mostra, preziosa fonte per la Storia della Cultura Materiale, è aperta a visitatori su appuntamento e, in occasione delle tradizionali feste locali, in particolare del Fungo d'Oro, esplica anche una funzione didattica, rivolta soprattutto alle scuole primarie, affinché i giovani non perdano il legame con le tradizioni locali e a riflettere su come, attraverso quegli oggetti materiali, si svolgeva la vita di qualche generazione fa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.