Tra le tante potenzialità della Rete c'è sicuramente l'allarme sociale, che si crea nei social network al susseguirsi di una catastrofe naturale o evento eccezionale: questo uno dei tanti argomenti di discussione dell'ultima edizione dell'Internet Festival 2015 e in particolare dell'evento dal titolo "Cambiamenti climatici: dati, scenari e resilienza". I "social network addicted" generano una sorta di "fobia" di massa nel pubblicare notizie sui vari profili, durante o subito dopo catastrofi naturali, per valutare i danni di un evento, per soccorsi e aiuti umanitari, oltre che per la gestione dell'emergenza. E' il "Social Sensing", uno degli ultimi progetti di ricerca di un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Informatica e Telematica (Iit) del Cnr di Pisa, coordinato da Maurizio Tesconi: lo scopo è quello di sfruttare, in maniera proficua, l'uso compulsivo dei social network, che riguarda soprattutto gli utenti di Twitter, attraverso i quali è possibile individuare e analizzare eventi che destano allarme sociale come, per esempio, terremoti o alluvioni. Altro scopo del progetto, dopo le informazioni raccolte, è quello di fornire supporto decisionale nelle emergenze, analizzando in tempo reale i contenuti condivisi dagli utenti sui Social. "In queste situazioni gli utenti si comportano come veri e propri 'sensori sociali'" afferma Tesconi, "i contenuti condivisi sui social contengono una quantità incredibile di informazioni utili per valutare le conseguenze di un evento sulle zone interessate. Queste informazioni, pubblicate quasi in tempo reale, possono risultare utili anche per i soccorsi e farli arrivare tempestivamente nelle località interessate dalle catastrofi naturali".
Social sensing: il "sensore" umano per le catastrofi naturali
Francesca Nicolini;Paolo Gentili;Giuliano Kraft;Francesco Gianetti;Stefano Groppioni;Mario Marinai;Gian Mario Scanu
2015
Abstract
Tra le tante potenzialità della Rete c'è sicuramente l'allarme sociale, che si crea nei social network al susseguirsi di una catastrofe naturale o evento eccezionale: questo uno dei tanti argomenti di discussione dell'ultima edizione dell'Internet Festival 2015 e in particolare dell'evento dal titolo "Cambiamenti climatici: dati, scenari e resilienza". I "social network addicted" generano una sorta di "fobia" di massa nel pubblicare notizie sui vari profili, durante o subito dopo catastrofi naturali, per valutare i danni di un evento, per soccorsi e aiuti umanitari, oltre che per la gestione dell'emergenza. E' il "Social Sensing", uno degli ultimi progetti di ricerca di un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Informatica e Telematica (Iit) del Cnr di Pisa, coordinato da Maurizio Tesconi: lo scopo è quello di sfruttare, in maniera proficua, l'uso compulsivo dei social network, che riguarda soprattutto gli utenti di Twitter, attraverso i quali è possibile individuare e analizzare eventi che destano allarme sociale come, per esempio, terremoti o alluvioni. Altro scopo del progetto, dopo le informazioni raccolte, è quello di fornire supporto decisionale nelle emergenze, analizzando in tempo reale i contenuti condivisi dagli utenti sui Social. "In queste situazioni gli utenti si comportano come veri e propri 'sensori sociali'" afferma Tesconi, "i contenuti condivisi sui social contengono una quantità incredibile di informazioni utili per valutare le conseguenze di un evento sulle zone interessate. Queste informazioni, pubblicate quasi in tempo reale, possono risultare utili anche per i soccorsi e farli arrivare tempestivamente nelle località interessate dalle catastrofi naturali".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.