L'utilizzo di dispositivi mobili aumenta sempre di più, e di conseguenza devono aumentare le misure di sicurezza. All'evento che si è tenuto durante Internet festival 2015 dal titolo "Aspetti di sicurezza del mobile: dal Parental Control al Byod", si è discusso proprio di questo, delle problematiche legate alla sicurezza dei device mobili e della tendenza Byod (Bring Your Own Device) nell'ambito lavorativo e alla crescente diffusione tra adolescenti e bambini. Al panel hanno partecipato esperti del settore e, tra questi, Andrea Saracino, ricercatore in forza all'Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa. "Con l'aumentare delle applicazioni sui dispositivi mobili, le sfide della sicurezza informatica diventano sempre più difficili," afferma il ricercatore "considerando il nuovo target di utenti che include sia ambienti di lavoro (con grandi problematiche di privacy), che ambienti in cui il cellulare o il tablet vengono utilizzati da minori". "Il Byod è un paradigma che permette agli impiegati di portare nell'ambiente di lavoro i loro dispositivi mobili, ma che riesce, innanzitutto, a ridurre le spese per il datore di lavoro, che non è tenuto così ad acquistare dispositivi specifici per ogni dipendente", continua Andrea Saracino. "Allo stesso tempo tuttavia porta dei rischi legati alla sicurezza, in quanto, all'interno degli ambienti lavorativi, si introducono dei dispositivi con delle probabili applicazioni pericolose, che possono causare dei danni alla rete e alle applicazioni aziendali". "Pertanto, in ambienti Byod, esistono delle applicazioni avanzate installate dal datore di lavoro sul dispositivo dell'utente" conclude Saracino, "che hanno la capacità di controllare diverse interfacce e funzionalità del cellulare, evitando che l'ambiente lavorativo venga messo a rischio dalle potenziali applicazioni pericolose del mobile personale".

Dal parental control al Byod: la sicurezza del mobile si evolve

Francesca Nicolini;Paolo Gentili;Giuliano Kraft;Francesco Gianetti;Stefano Groppioni;Mario Marinai;Gian Mario Scanu
2015

Abstract

L'utilizzo di dispositivi mobili aumenta sempre di più, e di conseguenza devono aumentare le misure di sicurezza. All'evento che si è tenuto durante Internet festival 2015 dal titolo "Aspetti di sicurezza del mobile: dal Parental Control al Byod", si è discusso proprio di questo, delle problematiche legate alla sicurezza dei device mobili e della tendenza Byod (Bring Your Own Device) nell'ambito lavorativo e alla crescente diffusione tra adolescenti e bambini. Al panel hanno partecipato esperti del settore e, tra questi, Andrea Saracino, ricercatore in forza all'Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa. "Con l'aumentare delle applicazioni sui dispositivi mobili, le sfide della sicurezza informatica diventano sempre più difficili," afferma il ricercatore "considerando il nuovo target di utenti che include sia ambienti di lavoro (con grandi problematiche di privacy), che ambienti in cui il cellulare o il tablet vengono utilizzati da minori". "Il Byod è un paradigma che permette agli impiegati di portare nell'ambiente di lavoro i loro dispositivi mobili, ma che riesce, innanzitutto, a ridurre le spese per il datore di lavoro, che non è tenuto così ad acquistare dispositivi specifici per ogni dipendente", continua Andrea Saracino. "Allo stesso tempo tuttavia porta dei rischi legati alla sicurezza, in quanto, all'interno degli ambienti lavorativi, si introducono dei dispositivi con delle probabili applicazioni pericolose, che possono causare dei danni alla rete e alle applicazioni aziendali". "Pertanto, in ambienti Byod, esistono delle applicazioni avanzate installate dal datore di lavoro sul dispositivo dell'utente" conclude Saracino, "che hanno la capacità di controllare diverse interfacce e funzionalità del cellulare, evitando che l'ambiente lavorativo venga messo a rischio dalle potenziali applicazioni pericolose del mobile personale".
2015
Istituto di informatica e telematica - IIT
sicurezza
mobile
Byod
parental control
ricerca
Cnr
IIT
ICT
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/299618
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