Il crescente livello di internazionalizzazione delle normative e dei regolamenti europei, tra cui il REACH (regolamento CEE nr. 1907 del 2006), la MSFD (Marine Strategy Framework Directive), nonché la Direttiva Quadro sulle acque (2000/60/CE), vincola sempre più l'adempimento delle stesse e la trasmissione dei dati in sede comunitaria (e non solo) alle procedure di accreditamento, principalmente in accordo alla Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 ("Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura"), quale garanzia di qualità e standardizzazione dei dati da parte del soggetto produttore delle informazioni. Tuttavia, sebbene i percorsi e le procedure di certificazione e accreditamento siano abbastanza definite e consolidate nel campo della chimica analitica classica, nulla è attualmente disponibile per le prove ecotossicologiche, sebbene esse siano ormai parte integrante di normative nazionali e comunitarie. Considerato il ruolo svolto da ISPRA nello sviluppo, standardizzazione e applicazione di saggi biologici a matrici ambientali, la necessità di allinearsi ai requisiti delle normative europee come strategica, quanto strumentale, esigenza di partecipazione ai tavoli tecnici nazionali e internazionali, la crescente domanda di regole nel settore ecotossicologico da parte di soggetti pubblici e privati, ha indotto l'ISPRA ad intraprendere questa iniziativa, avviando con il presente documento, un percorso che possa inquadrare la problematica dell'accreditamento delle prove eseguite mediante i saggi biologici su matrici ambientali. Nel febbraio del 2011 si è costituito un Gruppo di Lavoro, composto da esperti provenienti dal mondo industriale (Associazione Nazionale Garanzia della Qualità -ANGQ), scientifico accademico (CNRISMAR) e dal settore pubblico (ISPRA, ARPA Piemonte, ARPA Marche), con l'obiettivo di proporre una discussione sui problemi di accreditamento per i saggi ecotossicologici, da pubblicare sul sito di ISPRA nella collana "I manuali di ecotossicologia". La convergenza di punti di vista ed esperienze assai diverse, dal mondo della ricerca, a quella del laboratorio analitico, a quella dei soggetti istituzionali deputati al controllo, ha consentito di elaborare un primo contributo, sulla base del quale poter sviluppare regole specifiche per l'accreditamento delle prove ecotossicologiche, che tengano conto delle peculiarità e delle caratteristiche intrinseche di queste tipologie di analisi di laboratorio che, utilizzando modelli biologici, si distinguono profondamente e necessariamente dai metodi chimici. Non possiamo, infatti, non evidenziare le difficoltà riscontrate nel tentativo di mutuare l'approccio chimico delle procedure di accreditamento a quello prevalentemente biologico dei metodi ecotossicologici, a partire dalle stesse definizioni. In tal senso occorre infatti sottolineare, considerata la crescente necessità di valutare gli effetti di matrici ambientali sugli organismi viventi nel contesto nazionale, la valenza ecologica del saggio biologico (bioassay), così come tradizionalmente utilizzato, rispetto a quella meramente tossicologica della prova. Questo documento, frutto dell'attività finora svolta, costituisce un primo passo con un obiettivo minimale di inquadramento della problematica e si rivolge alle figure (addetti e consulenti) che operano presso i laboratori di analisi e di ricerca del mondo pubblico e privato, fornendo elementi utili ai fini della predisposizione della documentazione necessaria a richiedere l'accreditamento di saggi ecotossicologici. La proposta deve essere considerata uno strumento di lavoro; per una stesura più ampia e completa in merito alla tematica dell'accreditamento, infatti, viene richiesto un contributo alla comunità scientifica nazionale e a tutti gli utilizzatori che vorranno usufruirne.

Criticità nel percorso di accreditamento dei saggi ecotossicologici

Marco Faimali;Veronica Piazza;
2015

Abstract

Il crescente livello di internazionalizzazione delle normative e dei regolamenti europei, tra cui il REACH (regolamento CEE nr. 1907 del 2006), la MSFD (Marine Strategy Framework Directive), nonché la Direttiva Quadro sulle acque (2000/60/CE), vincola sempre più l'adempimento delle stesse e la trasmissione dei dati in sede comunitaria (e non solo) alle procedure di accreditamento, principalmente in accordo alla Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 ("Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura"), quale garanzia di qualità e standardizzazione dei dati da parte del soggetto produttore delle informazioni. Tuttavia, sebbene i percorsi e le procedure di certificazione e accreditamento siano abbastanza definite e consolidate nel campo della chimica analitica classica, nulla è attualmente disponibile per le prove ecotossicologiche, sebbene esse siano ormai parte integrante di normative nazionali e comunitarie. Considerato il ruolo svolto da ISPRA nello sviluppo, standardizzazione e applicazione di saggi biologici a matrici ambientali, la necessità di allinearsi ai requisiti delle normative europee come strategica, quanto strumentale, esigenza di partecipazione ai tavoli tecnici nazionali e internazionali, la crescente domanda di regole nel settore ecotossicologico da parte di soggetti pubblici e privati, ha indotto l'ISPRA ad intraprendere questa iniziativa, avviando con il presente documento, un percorso che possa inquadrare la problematica dell'accreditamento delle prove eseguite mediante i saggi biologici su matrici ambientali. Nel febbraio del 2011 si è costituito un Gruppo di Lavoro, composto da esperti provenienti dal mondo industriale (Associazione Nazionale Garanzia della Qualità -ANGQ), scientifico accademico (CNRISMAR) e dal settore pubblico (ISPRA, ARPA Piemonte, ARPA Marche), con l'obiettivo di proporre una discussione sui problemi di accreditamento per i saggi ecotossicologici, da pubblicare sul sito di ISPRA nella collana "I manuali di ecotossicologia". La convergenza di punti di vista ed esperienze assai diverse, dal mondo della ricerca, a quella del laboratorio analitico, a quella dei soggetti istituzionali deputati al controllo, ha consentito di elaborare un primo contributo, sulla base del quale poter sviluppare regole specifiche per l'accreditamento delle prove ecotossicologiche, che tengano conto delle peculiarità e delle caratteristiche intrinseche di queste tipologie di analisi di laboratorio che, utilizzando modelli biologici, si distinguono profondamente e necessariamente dai metodi chimici. Non possiamo, infatti, non evidenziare le difficoltà riscontrate nel tentativo di mutuare l'approccio chimico delle procedure di accreditamento a quello prevalentemente biologico dei metodi ecotossicologici, a partire dalle stesse definizioni. In tal senso occorre infatti sottolineare, considerata la crescente necessità di valutare gli effetti di matrici ambientali sugli organismi viventi nel contesto nazionale, la valenza ecologica del saggio biologico (bioassay), così come tradizionalmente utilizzato, rispetto a quella meramente tossicologica della prova. Questo documento, frutto dell'attività finora svolta, costituisce un primo passo con un obiettivo minimale di inquadramento della problematica e si rivolge alle figure (addetti e consulenti) che operano presso i laboratori di analisi e di ricerca del mondo pubblico e privato, fornendo elementi utili ai fini della predisposizione della documentazione necessaria a richiedere l'accreditamento di saggi ecotossicologici. La proposta deve essere considerata uno strumento di lavoro; per una stesura più ampia e completa in merito alla tematica dell'accreditamento, infatti, viene richiesto un contributo alla comunità scientifica nazionale e a tutti gli utilizzatori che vorranno usufruirne.
2015
Istituto di Scienze Marine - ISMAR
978-88-448-0699-6
accreditamento
saggi ecotossicologici
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/300567
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact