L'innovazione risulta essere da sempre la principale attività che consente all'uomo di ampliare ed estendere le proprie conoscenze. Oggi giorno, inoltre, la possibilità di sviluppare nuove tecnologie è diventata il mezzo più sfruttato dalle imprese per ottenere un vantaggio concorrenziale sul mercato; per questo motivo assume estrema importanza la ricerca. Ciò che si intende riportare in quest'elaborato tratta appunto di un'attività di ricerca finalizzata a sviluppare quella che può essere definita un'innovazione tecnologica. Nel particolare, il lavoro svolto è derivato dalla necessità di proseguire un progetto europeo finanziato dal Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) sviluppato presso l'Istituto Macchine Agricole e Movimento Terra (IMAMOTER-CNR) mediante la collaborazione di altri enti quali l'Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici (ISTEC-CNR) e l'Università degli studi di Ferrara. Questo progetto, di nome China, è stato volto a valutare gli effetti di un particolare rivestimento superidrofobico e oleofobico su scambiatori di calore per circuiti oleodinamici; a seguito dei primi aspetti positivi scaturiti dalla funzionalizzazione delle superfici di scambio termico si è deciso di valutare la possibilità di estendere a livello industriale il processo di rivestimento degli scambiatori di calore. L'industrializzazione del processo di funzionalizzazione è stata sviluppata con l'obiettivo di stabilire tutte le attività in grado di assicurare la riproducibilità del prodotto campione rispettando quelli che sono i vincoli del trattamento da implementare. Le restrizioni che sono state prese in considerazione hanno riguardato soltanto il processo che si è voluto riproporre su scala industriale senza vagliare i possibili impedimenti derivanti dalla realizzazione dello stesso in un'impresa già esistente; il progetto svolto ha infatti voluto essere il risultato di una progettazione marginale rispetto ad un sistema eventualmente avviato. Nonostante ciò, per poter realizzare un lavoro il più attendibile possibile, è stato comunque necessario prendere come riferimento un'azienda che potesse fornire informazioni riguardo alla tipologia di scambiatori da rivestire e alla loro quantità di produzione giornaliera al fine di ottenere tutti i dati necessari per poter procedere con lo sviluppo di quanto previsto; l'azienda su cui ci si è orientati è Fira del gruppo Bondioli e Pavesi. Per quanto detto sopra, risulta dunque facile capire che l'attività svolta è dovuta partire dallo studio approfondito del processo di rivestimento, brevettato dall' ISTEC, che tuttora viene applicato in laboratorio. Valutati poi quelli che sono i fattori critici di riuscita del trattamento è stato necessario adattare il processo allo scambiatore preso come campione al quale si è deciso di destinare il processo. Adeguata la procedura di rivestimento alle richieste, si è passati alla vera e propria pianificazione del sistema di produzione sviluppando due diverse analisi sulla base di differenti quantità giornaliere di produzione; le quantità previste sono state valutate sulla base delle informazioni ricavate da Fira e ipotizzando due possibili scenari riguardanti l'eventuale sviluppo di questa nuova tecnologia sul mercato.
Industrializzazione del processo di funzionalizzazione nanostrutturata oleofobica di superfici di scambio termico / Benazzi, Giulia. - (2015 Dec 15).
Industrializzazione del processo di funzionalizzazione nanostrutturata oleofobica di superfici di scambio termico
2015
Abstract
L'innovazione risulta essere da sempre la principale attività che consente all'uomo di ampliare ed estendere le proprie conoscenze. Oggi giorno, inoltre, la possibilità di sviluppare nuove tecnologie è diventata il mezzo più sfruttato dalle imprese per ottenere un vantaggio concorrenziale sul mercato; per questo motivo assume estrema importanza la ricerca. Ciò che si intende riportare in quest'elaborato tratta appunto di un'attività di ricerca finalizzata a sviluppare quella che può essere definita un'innovazione tecnologica. Nel particolare, il lavoro svolto è derivato dalla necessità di proseguire un progetto europeo finanziato dal Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) sviluppato presso l'Istituto Macchine Agricole e Movimento Terra (IMAMOTER-CNR) mediante la collaborazione di altri enti quali l'Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici (ISTEC-CNR) e l'Università degli studi di Ferrara. Questo progetto, di nome China, è stato volto a valutare gli effetti di un particolare rivestimento superidrofobico e oleofobico su scambiatori di calore per circuiti oleodinamici; a seguito dei primi aspetti positivi scaturiti dalla funzionalizzazione delle superfici di scambio termico si è deciso di valutare la possibilità di estendere a livello industriale il processo di rivestimento degli scambiatori di calore. L'industrializzazione del processo di funzionalizzazione è stata sviluppata con l'obiettivo di stabilire tutte le attività in grado di assicurare la riproducibilità del prodotto campione rispettando quelli che sono i vincoli del trattamento da implementare. Le restrizioni che sono state prese in considerazione hanno riguardato soltanto il processo che si è voluto riproporre su scala industriale senza vagliare i possibili impedimenti derivanti dalla realizzazione dello stesso in un'impresa già esistente; il progetto svolto ha infatti voluto essere il risultato di una progettazione marginale rispetto ad un sistema eventualmente avviato. Nonostante ciò, per poter realizzare un lavoro il più attendibile possibile, è stato comunque necessario prendere come riferimento un'azienda che potesse fornire informazioni riguardo alla tipologia di scambiatori da rivestire e alla loro quantità di produzione giornaliera al fine di ottenere tutti i dati necessari per poter procedere con lo sviluppo di quanto previsto; l'azienda su cui ci si è orientati è Fira del gruppo Bondioli e Pavesi. Per quanto detto sopra, risulta dunque facile capire che l'attività svolta è dovuta partire dallo studio approfondito del processo di rivestimento, brevettato dall' ISTEC, che tuttora viene applicato in laboratorio. Valutati poi quelli che sono i fattori critici di riuscita del trattamento è stato necessario adattare il processo allo scambiatore preso come campione al quale si è deciso di destinare il processo. Adeguata la procedura di rivestimento alle richieste, si è passati alla vera e propria pianificazione del sistema di produzione sviluppando due diverse analisi sulla base di differenti quantità giornaliere di produzione; le quantità previste sono state valutate sulla base delle informazioni ricavate da Fira e ipotizzando due possibili scenari riguardanti l'eventuale sviluppo di questa nuova tecnologia sul mercato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


