Il Progetto Pro.No.s.t.i.co. in Umbria - La coltivazione del noce da frutto in Umbria per la produzione di noci su terreni irrigui- (Finanziamento totale Euro 152.008,10, di cui per il CNR-IBAF Euro 107.513,85), ha avuto la durata di 10 mesi. Il progetto Pro.No.s.t.i.c.o. in Umbria ha inteso fondare le basi per sviluppare la nocicoltura nelle valli Umbre, come valido complemento di produzione e di reddito per gli agricoltori, attraverso prove di campo e test di laboratorio finalizzati alla selezione precoce e alla caratterizzazione delle piante più idonee allo scopo. Infatti, all'analisi attenta dei mercati attuali e futuri, scegliere di orientarsi verso impianti di frutta in guscio come la noce, può essere un approccio vincente per lo sviluppo rurale. Il noce era una pianta tradizionale della civiltà contadina in Umbria dove veniva coltivato per il frutto e a fine turno per il legno. Questo tipo di gestione oggi non è più sostenibile a causa della bassa resa produttiva e della qualità del frutto troppo eterogenea.Un prodotto adatto ai mutati gusti dei consumatori si ottiene con la coltivazione specializzata di cultivar selezionate, in ambienti pedoclimatici idonei, limitando quanto possibile la distanza tra luogo di produzione e di immediata successiva lavorazione e confezionamento. Le valli Umbre, per le loro caratteristiche ambientali, sembrano essere adatte alla coltivazione intensiva del noce da frutto per un prodotto di qualità. Per raggiungere l'obiettivo Pro.No.s.t.i.co. in Umbria ha sviluppato le seguenti azioni: - Azione 1: Individuazione ed innesto, su portainnesto franco di origine, italiana delle cultivar adatte alla frutticoltura intensiva scelte tra quelle di maggior rilevanza attuale a livello mondiale - Azione 2: Individuazione dei luoghi di impianto e preparazione dei terreni per la messa a dimora delle piante. - Azione 3: Pratiche colturali e gestione degli impianti. Azione 4: Test genetici di varietà/cultivar commerciali di noce da frutto e di individui selezionati. Azione 5: Divulgazione dei risultati e attività dimostrative. Il coordinamento è stato svolto dal CNR-IBAF di Porano con l' Azione 6: Attività di gestione del partenariato, amministrativa e di rendicontazione. Il partenariato, registrato con ATS presso l'Ufficio del Registro di Orvieto (TR) il19 Dicembre 2014, era costituito dai seguenti soggetti : 1-CNR - Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale (CNR-IBAF) - Capofila 2-Azienda Vivaistica Regionale UmbraFlor 3-3A-PTA- Parco Tecnologico Agroalimentare Dell'Umbria Soc. Cons. a.r.l. 4-Fondazione per l'Istruzione Agraria in Perugia. Questi sono stati, oltre che i partner, anche le Unità Operative del progetto. Il Progetto Pro.No.s.t.i.c.o. in Umbria nello spazio temporale di 10 mesi,breve se riferito ad una specie agroforestale a lungo ciclo vitale come la Juglans regia, ha raggiunto gli obiettivi prefissati. In particolare sono stati: -realizzati due impianti comparativi (diversi metodi di gestione) in due valli Umbre presso istituzioni pubbliche che sono perciò a disposizione per gli agricoltori; -ottenuti dati preliminari sulla relazione tra accrescimenti e tipo di materiale vivaistico; -il materiale vivaistico è stato caratterizzato con marcatori molecolari per il controllo dell'identità varietale e clonale; -è stato ottenuto un data-base preliminare di marcatori molecolari funzionali sulle varietà di noce che serviranno per ulteriori indagini tese alla caratterizzazione precoce di materiale vivaistico tollerante/sensibile a stress biotici; -valutazioni preliminari hanno segnalato tre cultivar (Midland, Tulare e Serr) come potenzialmente più tolleranti all'antracnosi. Tali risultati hanno applicazione pratica di grande rilevanza. Infatti, i due campi sperimentali sono a disposizione degli stakeholder per le verifiche in loco della evoluzione degli impianti nelle valli umbre e per verificare le migliori pratiche di gestione; i test forniscono indicazioni per la scelta delle piante in vivaio e loro comportamento in campo, sicurezza di acquisto del materiale vivaistico per gli stakeholder, nonchè sicurezza dell'uso di tale materiale per vivaisti (impedire frodi e furti di piante brevettate). Inoltre il team d'esperti partecipanti al progetto si sono resi disponibili per soddisfare le domande degli imprenditori agricoli anche per il futuro.
Progetto Pro.No.s.t.i.co. in Umbria (Regione Umbria, PSR 2007/2013)
Maria Emilia Malvolti
2015
Abstract
Il Progetto Pro.No.s.t.i.co. in Umbria - La coltivazione del noce da frutto in Umbria per la produzione di noci su terreni irrigui- (Finanziamento totale Euro 152.008,10, di cui per il CNR-IBAF Euro 107.513,85), ha avuto la durata di 10 mesi. Il progetto Pro.No.s.t.i.c.o. in Umbria ha inteso fondare le basi per sviluppare la nocicoltura nelle valli Umbre, come valido complemento di produzione e di reddito per gli agricoltori, attraverso prove di campo e test di laboratorio finalizzati alla selezione precoce e alla caratterizzazione delle piante più idonee allo scopo. Infatti, all'analisi attenta dei mercati attuali e futuri, scegliere di orientarsi verso impianti di frutta in guscio come la noce, può essere un approccio vincente per lo sviluppo rurale. Il noce era una pianta tradizionale della civiltà contadina in Umbria dove veniva coltivato per il frutto e a fine turno per il legno. Questo tipo di gestione oggi non è più sostenibile a causa della bassa resa produttiva e della qualità del frutto troppo eterogenea.Un prodotto adatto ai mutati gusti dei consumatori si ottiene con la coltivazione specializzata di cultivar selezionate, in ambienti pedoclimatici idonei, limitando quanto possibile la distanza tra luogo di produzione e di immediata successiva lavorazione e confezionamento. Le valli Umbre, per le loro caratteristiche ambientali, sembrano essere adatte alla coltivazione intensiva del noce da frutto per un prodotto di qualità. Per raggiungere l'obiettivo Pro.No.s.t.i.co. in Umbria ha sviluppato le seguenti azioni: - Azione 1: Individuazione ed innesto, su portainnesto franco di origine, italiana delle cultivar adatte alla frutticoltura intensiva scelte tra quelle di maggior rilevanza attuale a livello mondiale - Azione 2: Individuazione dei luoghi di impianto e preparazione dei terreni per la messa a dimora delle piante. - Azione 3: Pratiche colturali e gestione degli impianti. Azione 4: Test genetici di varietà/cultivar commerciali di noce da frutto e di individui selezionati. Azione 5: Divulgazione dei risultati e attività dimostrative. Il coordinamento è stato svolto dal CNR-IBAF di Porano con l' Azione 6: Attività di gestione del partenariato, amministrativa e di rendicontazione. Il partenariato, registrato con ATS presso l'Ufficio del Registro di Orvieto (TR) il19 Dicembre 2014, era costituito dai seguenti soggetti : 1-CNR - Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale (CNR-IBAF) - Capofila 2-Azienda Vivaistica Regionale UmbraFlor 3-3A-PTA- Parco Tecnologico Agroalimentare Dell'Umbria Soc. Cons. a.r.l. 4-Fondazione per l'Istruzione Agraria in Perugia. Questi sono stati, oltre che i partner, anche le Unità Operative del progetto. Il Progetto Pro.No.s.t.i.c.o. in Umbria nello spazio temporale di 10 mesi,breve se riferito ad una specie agroforestale a lungo ciclo vitale come la Juglans regia, ha raggiunto gli obiettivi prefissati. In particolare sono stati: -realizzati due impianti comparativi (diversi metodi di gestione) in due valli Umbre presso istituzioni pubbliche che sono perciò a disposizione per gli agricoltori; -ottenuti dati preliminari sulla relazione tra accrescimenti e tipo di materiale vivaistico; -il materiale vivaistico è stato caratterizzato con marcatori molecolari per il controllo dell'identità varietale e clonale; -è stato ottenuto un data-base preliminare di marcatori molecolari funzionali sulle varietà di noce che serviranno per ulteriori indagini tese alla caratterizzazione precoce di materiale vivaistico tollerante/sensibile a stress biotici; -valutazioni preliminari hanno segnalato tre cultivar (Midland, Tulare e Serr) come potenzialmente più tolleranti all'antracnosi. Tali risultati hanno applicazione pratica di grande rilevanza. Infatti, i due campi sperimentali sono a disposizione degli stakeholder per le verifiche in loco della evoluzione degli impianti nelle valli umbre e per verificare le migliori pratiche di gestione; i test forniscono indicazioni per la scelta delle piante in vivaio e loro comportamento in campo, sicurezza di acquisto del materiale vivaistico per gli stakeholder, nonchè sicurezza dell'uso di tale materiale per vivaisti (impedire frodi e furti di piante brevettate). Inoltre il team d'esperti partecipanti al progetto si sono resi disponibili per soddisfare le domande degli imprenditori agricoli anche per il futuro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.