L'attività di ricerca, svolta durante il terzo anno di attività (2014) dalla U.O. CNR-ITAE nell'ambito dell'azione SP1_WP2_A5.2 (sub attività b*) e descritta nel presente report, ha riguardato l'ottimizzazione della preparativa del sorbente solido a base di carbone attivo (Ketjen-black, Akzo Nobel) allo scopo di migliorarne le capacità di assorbimento della CO2, principale inquinante del biogas. La scelta di implementare lo studio con un sorbente a base di carbone attivo deriva da considerazioni tecnico-economiche che possono considerarsi la base per l'identificazione di soluzioni progettuali, che permettano di integrare il processo con un sistema di bunkeraggio di biogas liquefatto. La ben sviluppata struttura porosa, con ampio range delle dimensione dei pori e con elevato volume dei pori, unitamente alle proprietà chimiche superficiali, facilmente modificabili, rende i carboni attivi materiali altamente idonei per la cattura della CO2. La disponibilità commerciale unitamente al basso costo, rende tali materiali promettenti sistemi per l'assorbimento, con un abbattimento dei costi da 760$/Kg, relativi ad assorbenti a base di setacci molecolari mesoporosi a base di silice (MCM-41, SBA-15 ecc..) e non commerciali, a 44$/Kg nel caso di assorbenti a base di carboni attivi [1]. In particolare, il carbone attivo Ketjen-black, presenta una elevata area superficiale pari a 1400 m2/g, una distribuzione dei pori che si sviluppa nella regione dei mesopori (pore volume =1.75 cm3/g, dp=20Å) che ben si presta per l'impregnazione dei polimeri amminici, fase attiva per l'assorbimento della CO2. * per la sub attività a si riinvia al report, codice SP1_WP2_A5.2_D05.
Impianti propulsivi capaci di utilizzare diversi tipi di combustibili. Utilizzo di biogas liquefatto
2015
Abstract
L'attività di ricerca, svolta durante il terzo anno di attività (2014) dalla U.O. CNR-ITAE nell'ambito dell'azione SP1_WP2_A5.2 (sub attività b*) e descritta nel presente report, ha riguardato l'ottimizzazione della preparativa del sorbente solido a base di carbone attivo (Ketjen-black, Akzo Nobel) allo scopo di migliorarne le capacità di assorbimento della CO2, principale inquinante del biogas. La scelta di implementare lo studio con un sorbente a base di carbone attivo deriva da considerazioni tecnico-economiche che possono considerarsi la base per l'identificazione di soluzioni progettuali, che permettano di integrare il processo con un sistema di bunkeraggio di biogas liquefatto. La ben sviluppata struttura porosa, con ampio range delle dimensione dei pori e con elevato volume dei pori, unitamente alle proprietà chimiche superficiali, facilmente modificabili, rende i carboni attivi materiali altamente idonei per la cattura della CO2. La disponibilità commerciale unitamente al basso costo, rende tali materiali promettenti sistemi per l'assorbimento, con un abbattimento dei costi da 760$/Kg, relativi ad assorbenti a base di setacci molecolari mesoporosi a base di silice (MCM-41, SBA-15 ecc..) e non commerciali, a 44$/Kg nel caso di assorbenti a base di carboni attivi [1]. In particolare, il carbone attivo Ketjen-black, presenta una elevata area superficiale pari a 1400 m2/g, una distribuzione dei pori che si sviluppa nella regione dei mesopori (pore volume =1.75 cm3/g, dp=20Å) che ben si presta per l'impregnazione dei polimeri amminici, fase attiva per l'assorbimento della CO2. * per la sub attività a si riinvia al report, codice SP1_WP2_A5.2_D05.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


