Orange Fiber è una startup nata nel 2014, che si propone di trasformare gli scarti agrumicoli in un tessuto innovativo e sostenibile, con proprietà cosmetiche. L'idea è nata da Adriana Santanocito nel 2012 ed è diventata un vero e proprio progetto imprenditoriale, grazie anche alla collaborazione di Enrica Arena. Prima ancora che ne fosse verificata la fattibilità, il progetto è stato presentato in varie competizioni per startup e ha vinto numerosi premi e riconoscimenti. Lo studio di fattibilità e il brevetto è stato sviluppato insieme al Politecnico di Milano. I premi vinti hanno permesso di accedere a percorsi di accelerazione ed incubazione di impresa, di entrare in contatto con attori della filiera, con investitori privati e di avere un affiancamento da parte di professionisti che facilitassero la strutturazione dell'idea imprenditoriale e la redazione di documenti necessari ad accedere a finanziamenti pubblici. Nel 2014 è stata costituita la società, con sede a Catania e in Trentino, tra i cui principali finanziatori c'è TrentinoSviluppo. A settembre 2014 è stato presentato il primo prototipo e attualmente proseguono le attività di Ricerca e Sviluppo in Trentino e di adattamento di un impianto industriale in Sicilia. Connaturata nella mission dell'impresa c'è la riduzione dell'impatto da smaltimento dei sottoprodotti agrumicoli, ovvero l'introduzione di un'innovazione tecnologica che permetta di trasformare ciò che costituisce un problema per le aziende di trasformazione di agrumi - lo smaltimento degli scarti - in una risorsa e materia prima stessa di Orange Fiber. Nonostante non ci sia ancora una produzione su scala industriale, questa startup è già a carattere meta-nazionale: ha un forte legame con il territorio siciliano, dove vengono reperiti gli scarti della produzione agrumicola, ma la filatura avviene in Spagna, la tessitura a Como e le attività di ricerca e sviluppo vengono svolte in Trentino. Vengono valorizzate quindi le competenze più adatte a sviluppare il progetto, reperibili in contesti diversi.
Caso Studio Orange Fiber
Gabriella Tammaro
2015
Abstract
Orange Fiber è una startup nata nel 2014, che si propone di trasformare gli scarti agrumicoli in un tessuto innovativo e sostenibile, con proprietà cosmetiche. L'idea è nata da Adriana Santanocito nel 2012 ed è diventata un vero e proprio progetto imprenditoriale, grazie anche alla collaborazione di Enrica Arena. Prima ancora che ne fosse verificata la fattibilità, il progetto è stato presentato in varie competizioni per startup e ha vinto numerosi premi e riconoscimenti. Lo studio di fattibilità e il brevetto è stato sviluppato insieme al Politecnico di Milano. I premi vinti hanno permesso di accedere a percorsi di accelerazione ed incubazione di impresa, di entrare in contatto con attori della filiera, con investitori privati e di avere un affiancamento da parte di professionisti che facilitassero la strutturazione dell'idea imprenditoriale e la redazione di documenti necessari ad accedere a finanziamenti pubblici. Nel 2014 è stata costituita la società, con sede a Catania e in Trentino, tra i cui principali finanziatori c'è TrentinoSviluppo. A settembre 2014 è stato presentato il primo prototipo e attualmente proseguono le attività di Ricerca e Sviluppo in Trentino e di adattamento di un impianto industriale in Sicilia. Connaturata nella mission dell'impresa c'è la riduzione dell'impatto da smaltimento dei sottoprodotti agrumicoli, ovvero l'introduzione di un'innovazione tecnologica che permetta di trasformare ciò che costituisce un problema per le aziende di trasformazione di agrumi - lo smaltimento degli scarti - in una risorsa e materia prima stessa di Orange Fiber. Nonostante non ci sia ancora una produzione su scala industriale, questa startup è già a carattere meta-nazionale: ha un forte legame con il territorio siciliano, dove vengono reperiti gli scarti della produzione agrumicola, ma la filatura avviene in Spagna, la tessitura a Como e le attività di ricerca e sviluppo vengono svolte in Trentino. Vengono valorizzate quindi le competenze più adatte a sviluppare il progetto, reperibili in contesti diversi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.