Il presente rapporto ha lo scopo di delineare le caratteristiche strutturali, organizzative e di performance del sistema Agro-alimentare della Campania e di alcune delle principali filiere agro-alimentari che lo caratterizzano, al fine di individuare azioni che possano sfruttare appieno l'indiscussa immagine e riconoscibilità del Food Made In Italy nel mondo. In particolare, si è proceduto all'identificazione e all'analisi delle principali filiere Agroalimentari che connotano la Campania, attuando quindi, il passaggio da un'analisi condotta ad un livello territoriale aggregato (analisi di settore a livello regionale) ad un'analisi focalizzata su specifiche aree territoriali e pertanto spinta ad un livello di approfondimento e disaggregazione più elevato. Una filiera può essere infatti definita come insieme di agenti (imprese ed amministrazioni), di operazioni (di produzione, di distribuzione, di finanziamento) e di meccanismi di regolazione che concorrono alla formazione ed al trasferimento di un prodotto (o di un gruppo di prodotti) allo stadio finale di utilizzazione. Il concetto di filiera, nell'ambito alimentare, diventa una sorta di percorso dal campo alla tavola del prodotto alimentare: dalla produzione della materia prima, passando per la prima commercializzazione e la trasformazione, fino alla distribuzione all'ingrosso e al dettaglio. Dal punto di vista metodologico, l'analisi di filiera, si basa su un vero e proprio "sezionamento" verticale dei processi produttivi identificando, per ogni prodotto, tutte le attività tecniche ed economiche che intervengono nella fabbricazione di un prodotto alimentare fino alla sua commercializzazione. L'analisi delle operazioni realizzate lungo la catena di trasformazione del prodotto permette, altresì, di evidenziare l'aggregazione progressiva di valore che si forma ad ogni passaggio. Il quadro di riferimento e di studio delimitato dalla nozione di filiera diventa, di conseguenza, l'ambito privilegiato per l'analisi dei fenomeni d'interdipendenza e d'integrazione che caratterizzano tutta l'attività agroalimentare. La metodologia di analisi della filiera ha avuto l'obiettivo di evidenziare: 1. Rilevanza socioeconomica: peso economico, occupazionale e produttivo rivestito dalla filiera campana oggetto di studio (es. vitivinicolo campano), rispetto all'intera filiera italiana di riferimento e rispetto al complessivo agroalimentare campano, in termini di PIL, fatturato, occupazione, export e numero di imprese. 2. Struttura produttiva e mercato. In questa fase, è stata ricostruita e descritta la struttura produttiva che compone la filiera con dettaglio per singola fase. Nello specifico, per la fase agricola verranno considerati: numero di imprese attive, SAU/numero di capi, dimensione media delle imprese agricole, valore della produzione, valore aggiunto, scambi con l'estero (quota di produzione esportata, importazioni, esportazioni, saldo della bilancio commerciale, principali paesi di provenienza/sbocco). Per la parte industriale sono stai invece considerati: numero di imprese attive, dimensione media delle imprese, fatturato, valore aggiunto, numero di occupati, scambi con l'estero (quota di produzione esportata, esportazioni, saldo della bilancio commerciale, principali paesi di provenienza/ sbocco). 3. Relazioni di filiera. Sono state raccolte ed analizzate informazioni sul livello di integrazione verticale della stessa, mediante l'analisi delle modalità e dei canali di vendita delle aziende, la diffusione e la rilevanza della cooperazione regionale e di altre forme aggregative come le organizzazione di produttori. 4. Le innovazione di filiera. Non esistono dati statistici in grado di descrivere le innovazioni delle filiere agroalimentari in Campania, anche in conseguenza l'estrema polverizzazione dell'offerta produttiva e ridotta dimensione delle imprese. Pertanto, è stata realizzata una review dei principali contributi presenti in letteratura relativi all'innovazione di prodotto, processo, organizzativa e di marketing, per ciascuna filiera oggetto di studio. Numerose sono state le fonti statistiche necessarie per condurre la nostra indagine: Nomisma, Ismea, INEA, ISTAT, EUROSTAT, ICE, IPI, CNEL, Commissione Europea, l'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, Ministero dello Sviluppo Economico, gli Assessorati regionali e provinciali alle Attività produttive e ai Trasporti, gli Enti camerali, le Associazioni di categoria e le Agenzie di sviluppo locale. I dati e le informazioni raccolte, sono stati rielaborati al fine di individuare in via preliminare punti in comune e differenze funzionali, operative e relazionali delle diverse filiere studiate. L'assenza di dati aggregati a livello regionale e di filiera sull'innovazione, ha richiesto la progettazione di una specifica indagine empirica a livello di supply chain che verrà condotta nell'attività 1.3 del progetto e sarà orientata allo studio dei rapporti collaborativi tra l'impresa focale, fornitori e clienti al fine di migliorare la sostenibilità, e la capacità di innovazione, dell'impresa e di tutta la catena. Nella parte finale, sono state definite alcune azione per il recupero di competitività delle filiere agroalimentari della Campania.

Analisi delle filiere agroalimentari

Marcella De Martino;Tiziana Volpe;
2014

Abstract

Il presente rapporto ha lo scopo di delineare le caratteristiche strutturali, organizzative e di performance del sistema Agro-alimentare della Campania e di alcune delle principali filiere agro-alimentari che lo caratterizzano, al fine di individuare azioni che possano sfruttare appieno l'indiscussa immagine e riconoscibilità del Food Made In Italy nel mondo. In particolare, si è proceduto all'identificazione e all'analisi delle principali filiere Agroalimentari che connotano la Campania, attuando quindi, il passaggio da un'analisi condotta ad un livello territoriale aggregato (analisi di settore a livello regionale) ad un'analisi focalizzata su specifiche aree territoriali e pertanto spinta ad un livello di approfondimento e disaggregazione più elevato. Una filiera può essere infatti definita come insieme di agenti (imprese ed amministrazioni), di operazioni (di produzione, di distribuzione, di finanziamento) e di meccanismi di regolazione che concorrono alla formazione ed al trasferimento di un prodotto (o di un gruppo di prodotti) allo stadio finale di utilizzazione. Il concetto di filiera, nell'ambito alimentare, diventa una sorta di percorso dal campo alla tavola del prodotto alimentare: dalla produzione della materia prima, passando per la prima commercializzazione e la trasformazione, fino alla distribuzione all'ingrosso e al dettaglio. Dal punto di vista metodologico, l'analisi di filiera, si basa su un vero e proprio "sezionamento" verticale dei processi produttivi identificando, per ogni prodotto, tutte le attività tecniche ed economiche che intervengono nella fabbricazione di un prodotto alimentare fino alla sua commercializzazione. L'analisi delle operazioni realizzate lungo la catena di trasformazione del prodotto permette, altresì, di evidenziare l'aggregazione progressiva di valore che si forma ad ogni passaggio. Il quadro di riferimento e di studio delimitato dalla nozione di filiera diventa, di conseguenza, l'ambito privilegiato per l'analisi dei fenomeni d'interdipendenza e d'integrazione che caratterizzano tutta l'attività agroalimentare. La metodologia di analisi della filiera ha avuto l'obiettivo di evidenziare: 1. Rilevanza socioeconomica: peso economico, occupazionale e produttivo rivestito dalla filiera campana oggetto di studio (es. vitivinicolo campano), rispetto all'intera filiera italiana di riferimento e rispetto al complessivo agroalimentare campano, in termini di PIL, fatturato, occupazione, export e numero di imprese. 2. Struttura produttiva e mercato. In questa fase, è stata ricostruita e descritta la struttura produttiva che compone la filiera con dettaglio per singola fase. Nello specifico, per la fase agricola verranno considerati: numero di imprese attive, SAU/numero di capi, dimensione media delle imprese agricole, valore della produzione, valore aggiunto, scambi con l'estero (quota di produzione esportata, importazioni, esportazioni, saldo della bilancio commerciale, principali paesi di provenienza/sbocco). Per la parte industriale sono stai invece considerati: numero di imprese attive, dimensione media delle imprese, fatturato, valore aggiunto, numero di occupati, scambi con l'estero (quota di produzione esportata, esportazioni, saldo della bilancio commerciale, principali paesi di provenienza/ sbocco). 3. Relazioni di filiera. Sono state raccolte ed analizzate informazioni sul livello di integrazione verticale della stessa, mediante l'analisi delle modalità e dei canali di vendita delle aziende, la diffusione e la rilevanza della cooperazione regionale e di altre forme aggregative come le organizzazione di produttori. 4. Le innovazione di filiera. Non esistono dati statistici in grado di descrivere le innovazioni delle filiere agroalimentari in Campania, anche in conseguenza l'estrema polverizzazione dell'offerta produttiva e ridotta dimensione delle imprese. Pertanto, è stata realizzata una review dei principali contributi presenti in letteratura relativi all'innovazione di prodotto, processo, organizzativa e di marketing, per ciascuna filiera oggetto di studio. Numerose sono state le fonti statistiche necessarie per condurre la nostra indagine: Nomisma, Ismea, INEA, ISTAT, EUROSTAT, ICE, IPI, CNEL, Commissione Europea, l'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, Ministero dello Sviluppo Economico, gli Assessorati regionali e provinciali alle Attività produttive e ai Trasporti, gli Enti camerali, le Associazioni di categoria e le Agenzie di sviluppo locale. I dati e le informazioni raccolte, sono stati rielaborati al fine di individuare in via preliminare punti in comune e differenze funzionali, operative e relazionali delle diverse filiere studiate. L'assenza di dati aggregati a livello regionale e di filiera sull'innovazione, ha richiesto la progettazione di una specifica indagine empirica a livello di supply chain che verrà condotta nell'attività 1.3 del progetto e sarà orientata allo studio dei rapporti collaborativi tra l'impresa focale, fornitori e clienti al fine di migliorare la sostenibilità, e la capacità di innovazione, dell'impresa e di tutta la catena. Nella parte finale, sono state definite alcune azione per il recupero di competitività delle filiere agroalimentari della Campania.
2014
Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo - IRISS
filiera agroalimentare; campania; innovazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/308912
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