Al fine di migliorare le conoscenze sulla sismotettonica dell'area prealpina carnica in Friuli occidentale, è stata intrapresa una serie di rilievi geologico-strutturali e morfotettonici dell'area fra Caneva e Meduno (Friuli occidentale, PN). Il rilievo di campagna è stato integrato con lo studio del DEM ad alta risoluzione fornito dalla Protezione Civile della Regione FVG e dall'analisi di linee sismiche industriali (fornite da ENI-AGIP). L'area appartiene al fronte Pliocenico-Quaternario della Catena Sudalpina Orientale, una retro-catena a sovrascorrimenti e pieghe sud-vergenti in attività a partire dal Miocene medio fino ad oggi, sviluppatasi durante le ultime fasi della complessa collisione continentale fra Adria e Europa. Attualmente il fronte sudalpino si sta propagando nella pianura pedemontana friulana con strutture via via più giovani e con un tasso di raccorciamento di 2-3 mm/anno. L'area indagata è stata interessata in epoca recente da una serie di terremoti anche distruttivi. Secondo il catalogo DBMI11 gli eventi sopra alla soglia del danno (M>5.5) sono stati i seguenti: Tramonti (1776, Imax 8-9), Sequals (1812, Imax 7-8), Alpago-Bellunese (1873, Imax 9-10), Bosco del Cansiglio (1936, Imax 9). Sulla base delle osservazioni effettuate è stata prodotta una nuova mappa geologico-strutturale delle faglie attive e probabilmente capaci dell'area, che sensibilmente migliora le conoscenze sin qui acquisite. Sono state parametrizzate 9 faglie attive delle quali 6 anche potenzialmente capaci di generare terremoti sopra la soglia del danno. L'integrazione fra i dati di campagna e la lettura del DEM ad alta risoluzione ha consentito di migliorare la caratterizzazione delle strutture sia in termini geometrici che cinematici, ma soprattutto per quanto riguarda i tassi di sollevamento per gli ultimi 30.000 anni (base LGM). In particolare il sovrascorrimento Polcenigo-Montereale mostra evidenze di movimenti anche in epoca storica, deformando depositi di conoide formatisi in età romana. Sulla base della parametrizzazione ottenuta e sulla base delle leggi empiriche proposte da Wells and Coppersmith (1994), è stata calcolata la Mw max potenziale per le strutture osservate. Infine lo scavo di una trincea paleosismologica (analisi 14C in corso) nel bacino lacustre-palustre di Palù di Livenza (sito palafitticolo del tardo Neolitico), ha permesso di osservare che anche i terreni più recenti sono interessati da deformazioni riconducibili a eventi sismici. I dati raccolti sono stati sintetizzati nella "Carta geologico-strutturale delle faglie attive dell'area compresa fra Caneva e Meduno" alla scala 1:50000. Tale deliverable (D6/2a.1) potrà essere utilizzato come strumento di base per la realizzazione di mappe di hazard sismico.
D6/a2.1 - Seismotectonic characterization of the western Carnic pre-alpine area between Caneva and Meduno (NE Italy, Friuli).
G Monegato;
2015
Abstract
Al fine di migliorare le conoscenze sulla sismotettonica dell'area prealpina carnica in Friuli occidentale, è stata intrapresa una serie di rilievi geologico-strutturali e morfotettonici dell'area fra Caneva e Meduno (Friuli occidentale, PN). Il rilievo di campagna è stato integrato con lo studio del DEM ad alta risoluzione fornito dalla Protezione Civile della Regione FVG e dall'analisi di linee sismiche industriali (fornite da ENI-AGIP). L'area appartiene al fronte Pliocenico-Quaternario della Catena Sudalpina Orientale, una retro-catena a sovrascorrimenti e pieghe sud-vergenti in attività a partire dal Miocene medio fino ad oggi, sviluppatasi durante le ultime fasi della complessa collisione continentale fra Adria e Europa. Attualmente il fronte sudalpino si sta propagando nella pianura pedemontana friulana con strutture via via più giovani e con un tasso di raccorciamento di 2-3 mm/anno. L'area indagata è stata interessata in epoca recente da una serie di terremoti anche distruttivi. Secondo il catalogo DBMI11 gli eventi sopra alla soglia del danno (M>5.5) sono stati i seguenti: Tramonti (1776, Imax 8-9), Sequals (1812, Imax 7-8), Alpago-Bellunese (1873, Imax 9-10), Bosco del Cansiglio (1936, Imax 9). Sulla base delle osservazioni effettuate è stata prodotta una nuova mappa geologico-strutturale delle faglie attive e probabilmente capaci dell'area, che sensibilmente migliora le conoscenze sin qui acquisite. Sono state parametrizzate 9 faglie attive delle quali 6 anche potenzialmente capaci di generare terremoti sopra la soglia del danno. L'integrazione fra i dati di campagna e la lettura del DEM ad alta risoluzione ha consentito di migliorare la caratterizzazione delle strutture sia in termini geometrici che cinematici, ma soprattutto per quanto riguarda i tassi di sollevamento per gli ultimi 30.000 anni (base LGM). In particolare il sovrascorrimento Polcenigo-Montereale mostra evidenze di movimenti anche in epoca storica, deformando depositi di conoide formatisi in età romana. Sulla base della parametrizzazione ottenuta e sulla base delle leggi empiriche proposte da Wells and Coppersmith (1994), è stata calcolata la Mw max potenziale per le strutture osservate. Infine lo scavo di una trincea paleosismologica (analisi 14C in corso) nel bacino lacustre-palustre di Palù di Livenza (sito palafitticolo del tardo Neolitico), ha permesso di osservare che anche i terreni più recenti sono interessati da deformazioni riconducibili a eventi sismici. I dati raccolti sono stati sintetizzati nella "Carta geologico-strutturale delle faglie attive dell'area compresa fra Caneva e Meduno" alla scala 1:50000. Tale deliverable (D6/2a.1) potrà essere utilizzato come strumento di base per la realizzazione di mappe di hazard sismico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.