L'idea alla base del presente studio di fattibilità prende l'avvio dai contatti intrapresi da SST srl a seguito della sua attività nel settore della documentazione tecnica e dell'addestramento con diverse case costruttrici di macchine agricole. I ripetuti confronti con tali aziende hanno permesso di evidenziare in particolare come critica risulti la formazione degli addetti alla manutenzione. L'attività formativa viene infatti oggi effettuata utilizzando materiali e modalità spesso poco efficaci nell'aiutare l'addetto ad identificare le informazioni salienti -sia nell'ambito del corso che in seguito, durante l'intervento in campo-, ostacolando così l'efficienza durante gli interventi sulle macchine. Appare dunque necessario disporre di strumenti che vadano ad integrare l'attuale offerta formativa. Dal momento che la competenza si caratterizza come situated knowledge, ovvero competenza contestualizzata applicata alla situazione, non solo di tipo teorico, ma anche tecnico, relazionale, strumentale (Bentivogli, 2013) e che l'apprendimento attraverso il behavior-modeling approach risulta essere quello più efficace (Chou, 2001), utile risulta permettere al manutentore di giungere al corso di formazione organizzato in azienda essendo in possesso già di alcuni rudimenti sugli argomenti che verranno trattati (così da avere un maggiore senso di controllo sugli aspetti che verranno discussi, sapendo già di cosa si parla) e che tali rudimenti vengano appresi interagendo fisicamente con l'oggetto dell'addestramento (attraverso simulazioni, risposte a quesiti, test) così da poter iniziare a creare una conoscenza strumentale e far emergere eventuali dubbi o problematiche che potrebbero verificarsi durante le manutenzioni in officina. Tale supporto interattivo dovrebbe affiancare il manutentore anche dopo la formazione, aiutando il reperimento delle informazioni salienti durante gli interventi sulle macchine. Il lavoro svolto per il presente studio ha previsto una fase iniziale di analisi dello stato dell'arte relativo alle criticità presenti nello svolgimento di attività di manutenzione di mezzi agricoli, attraverso una analisi di letteratura e il coinvolgimento di diversi operatori. Parallelamente è stata effettuata una ricognizione delle attuali offerte formative, al fine di individuare materiali e modalità di erogazione delle stesse ed individuare possibili obiettivi di miglioramento. Una volta ottenuta una panoramica dell'esistente, si è proceduto ad effettuare una analisi dei bisogni espressi dai diversi utenti coinvolti nel processo formativo (responsabile dell'assistenza tecnica, formatori, operatori), insieme ad una analisi delle piattaforme disponibili per realizzare lo strumento IMT. Per quanto riguarda le criticità del settore e delle procedure manutentive, questa prima fase ha permesso di evidenziare un'effettiva esigenza di miglioramento di tipo operativo, finalizzata alla riduzione dei tempi richiesti per la corretta identificazione e risoluzione dei guasti sulla macchina. La criticità delle procedure risiede, in base a quanto emerso dal confronto con gli operatori, non tanto nel livello di rischio che la procedura implica per l'operatore, ma piuttosto nella complessità dei sistemi su cui bisogna operare (in particolare circuiti elettrici e impianti idraulici), che implica una esecuzione difficile da apprendere e una difficoltà ad individuare in breve tempo, una volta in campo, il punto critico su cui è necessario intervenire. Per quanto riguarda la formazione, per le diverse case costruttrici considerate dallo studio, l'attività formativa sulla manutenzione in officina di trattori consiste in una serie di corsi di addestramento tenuti presso le scuole delle aziende produttrici e riguardanti gli ultimi modelli di produzione, e nella pubblicazione di documentazione di supporto. Le analisi effettuate hanno evidenziato come la mancanza o non completezza delle informazioni fornite nei corsi e nella documentazione relativa e l'impossibilità di seguire corsi mirati a modelli/componenti non di ultima generazione -che proprio per questo motivo potrebbero essere maggiormente coinvolti in operazioni di manutenzione- facciano emergere nell'operatore numerose incertezze riguardo alle operazioni da effettuare per completare un ciclo di manutenzione. Tali incertezze si ripropongono poi anche durante l'attività "in campo", quando diventa necessario reperire le informazioni sui vari guasti in tempo breve, utilizzando lo stesso materiale che è stato fornito in fase di formazione. Nel processo formativo è inoltre emersa l'importanza del fattore umano (l'abilità del formatore) come elemento critico per la trasmissione dei contenuti, in mancanza di un curriculum e di strumenti formativi standardizzati. Le procedure illustrate in fase di formazione dovrebbero essere presentate maggiormente attraverso stimoli visivi (filmati, in particolare) invece che testuali ed essere, laddove possibile, presentate in modo interattivo, così da coinvolgere l'utente e dargli immediata evidenza dei punti di maggior complessità. Sulla base dei risultati ottenuti da queste prime attività sono state elaborate alcune linee guida per la realizzazione dell'interfaccia e dei relativi supporti multimediali e creata una bozza dello storyboard per la presentazione dei contenuti sui supporti identificati. Le linee guida a cui lo studio è giunto sono state elaborate secondo un approccio user-centred che ha previsto il coinvolgimento diretto degli utenti finali al fine di far emergere le loro necessità e preferenze in relazione sia alle caratteristiche dell'interfaccia sia alla tipologia di supporto multimediale più adatta a implementarla. Lo strumento IMT deve pertanto essere un dispositivo portatile, dotato della possibilità di connettersi ad un PC o direttamente on line. Deve inoltre essere caratterizzato da un'interfaccia semplice, intuitiva ed auto esplicativa. Il collegamento tra le varie pagine deve essere breve, chiaro e sintetico e fornire pannelli che contengano solo le informazioni indispensabili, per evitare situazioni di sovraccarico cognitivo e affaticamento. L'interfaccia testuale dovrà essere strutturata con frasi brevi, semplici e di univoca interpretazione, le immagini statiche dovranno essere elaborazioni di fotografie o di disegni 3D di progetto immediatamente riconducibili all'oggetto da manutenere, i filmati/animazioni dovranno essere effettuati nel rispetto di entrambe le logiche di cui sopra e dovrà essere fornita la possibilità di supporto audio. In linea generale, lo strumento IMT si configura come una piattaforma versatile, che offre la possibilità ai committenti di implementare funzioni e modalità di presentazione dei contenuti a seconda delle loro esigenze specifiche. A conclusione delle attività, è stato elaborato un report finale in cui sono state evidenziate le caratteristiche principali del nuovo prodotto, analizzati i potenziali risultati derivanti dall'uso dello strumento ed effettuata una analisi della messa in pratica del progetto (pianificazione operativa e temporale per la realizzazione dell'eventuale prototipo). Per l'analisi delle caratteristiche del prodotto sono stati considerati: ergonomia, interfaccia, semplicità di utilizzo, connettività ed ipotesi di impiego con simulazione di procedure. Per l'analisi dello sviluppo industriale del prodotto, è stato ipotizzato un piano degli investimenti e dei possibili ricavi su 5 anni ed è emersa la possibilità di rientrare delle spese già al quarto anno.

Report Finale dello Studio di fattibilità: IMT - Bando studi di fattibilità 2014

Federica Caffaro;Giorgia Bagagiolo;Eugenio Cavallo
2016

Abstract

L'idea alla base del presente studio di fattibilità prende l'avvio dai contatti intrapresi da SST srl a seguito della sua attività nel settore della documentazione tecnica e dell'addestramento con diverse case costruttrici di macchine agricole. I ripetuti confronti con tali aziende hanno permesso di evidenziare in particolare come critica risulti la formazione degli addetti alla manutenzione. L'attività formativa viene infatti oggi effettuata utilizzando materiali e modalità spesso poco efficaci nell'aiutare l'addetto ad identificare le informazioni salienti -sia nell'ambito del corso che in seguito, durante l'intervento in campo-, ostacolando così l'efficienza durante gli interventi sulle macchine. Appare dunque necessario disporre di strumenti che vadano ad integrare l'attuale offerta formativa. Dal momento che la competenza si caratterizza come situated knowledge, ovvero competenza contestualizzata applicata alla situazione, non solo di tipo teorico, ma anche tecnico, relazionale, strumentale (Bentivogli, 2013) e che l'apprendimento attraverso il behavior-modeling approach risulta essere quello più efficace (Chou, 2001), utile risulta permettere al manutentore di giungere al corso di formazione organizzato in azienda essendo in possesso già di alcuni rudimenti sugli argomenti che verranno trattati (così da avere un maggiore senso di controllo sugli aspetti che verranno discussi, sapendo già di cosa si parla) e che tali rudimenti vengano appresi interagendo fisicamente con l'oggetto dell'addestramento (attraverso simulazioni, risposte a quesiti, test) così da poter iniziare a creare una conoscenza strumentale e far emergere eventuali dubbi o problematiche che potrebbero verificarsi durante le manutenzioni in officina. Tale supporto interattivo dovrebbe affiancare il manutentore anche dopo la formazione, aiutando il reperimento delle informazioni salienti durante gli interventi sulle macchine. Il lavoro svolto per il presente studio ha previsto una fase iniziale di analisi dello stato dell'arte relativo alle criticità presenti nello svolgimento di attività di manutenzione di mezzi agricoli, attraverso una analisi di letteratura e il coinvolgimento di diversi operatori. Parallelamente è stata effettuata una ricognizione delle attuali offerte formative, al fine di individuare materiali e modalità di erogazione delle stesse ed individuare possibili obiettivi di miglioramento. Una volta ottenuta una panoramica dell'esistente, si è proceduto ad effettuare una analisi dei bisogni espressi dai diversi utenti coinvolti nel processo formativo (responsabile dell'assistenza tecnica, formatori, operatori), insieme ad una analisi delle piattaforme disponibili per realizzare lo strumento IMT. Per quanto riguarda le criticità del settore e delle procedure manutentive, questa prima fase ha permesso di evidenziare un'effettiva esigenza di miglioramento di tipo operativo, finalizzata alla riduzione dei tempi richiesti per la corretta identificazione e risoluzione dei guasti sulla macchina. La criticità delle procedure risiede, in base a quanto emerso dal confronto con gli operatori, non tanto nel livello di rischio che la procedura implica per l'operatore, ma piuttosto nella complessità dei sistemi su cui bisogna operare (in particolare circuiti elettrici e impianti idraulici), che implica una esecuzione difficile da apprendere e una difficoltà ad individuare in breve tempo, una volta in campo, il punto critico su cui è necessario intervenire. Per quanto riguarda la formazione, per le diverse case costruttrici considerate dallo studio, l'attività formativa sulla manutenzione in officina di trattori consiste in una serie di corsi di addestramento tenuti presso le scuole delle aziende produttrici e riguardanti gli ultimi modelli di produzione, e nella pubblicazione di documentazione di supporto. Le analisi effettuate hanno evidenziato come la mancanza o non completezza delle informazioni fornite nei corsi e nella documentazione relativa e l'impossibilità di seguire corsi mirati a modelli/componenti non di ultima generazione -che proprio per questo motivo potrebbero essere maggiormente coinvolti in operazioni di manutenzione- facciano emergere nell'operatore numerose incertezze riguardo alle operazioni da effettuare per completare un ciclo di manutenzione. Tali incertezze si ripropongono poi anche durante l'attività "in campo", quando diventa necessario reperire le informazioni sui vari guasti in tempo breve, utilizzando lo stesso materiale che è stato fornito in fase di formazione. Nel processo formativo è inoltre emersa l'importanza del fattore umano (l'abilità del formatore) come elemento critico per la trasmissione dei contenuti, in mancanza di un curriculum e di strumenti formativi standardizzati. Le procedure illustrate in fase di formazione dovrebbero essere presentate maggiormente attraverso stimoli visivi (filmati, in particolare) invece che testuali ed essere, laddove possibile, presentate in modo interattivo, così da coinvolgere l'utente e dargli immediata evidenza dei punti di maggior complessità. Sulla base dei risultati ottenuti da queste prime attività sono state elaborate alcune linee guida per la realizzazione dell'interfaccia e dei relativi supporti multimediali e creata una bozza dello storyboard per la presentazione dei contenuti sui supporti identificati. Le linee guida a cui lo studio è giunto sono state elaborate secondo un approccio user-centred che ha previsto il coinvolgimento diretto degli utenti finali al fine di far emergere le loro necessità e preferenze in relazione sia alle caratteristiche dell'interfaccia sia alla tipologia di supporto multimediale più adatta a implementarla. Lo strumento IMT deve pertanto essere un dispositivo portatile, dotato della possibilità di connettersi ad un PC o direttamente on line. Deve inoltre essere caratterizzato da un'interfaccia semplice, intuitiva ed auto esplicativa. Il collegamento tra le varie pagine deve essere breve, chiaro e sintetico e fornire pannelli che contengano solo le informazioni indispensabili, per evitare situazioni di sovraccarico cognitivo e affaticamento. L'interfaccia testuale dovrà essere strutturata con frasi brevi, semplici e di univoca interpretazione, le immagini statiche dovranno essere elaborazioni di fotografie o di disegni 3D di progetto immediatamente riconducibili all'oggetto da manutenere, i filmati/animazioni dovranno essere effettuati nel rispetto di entrambe le logiche di cui sopra e dovrà essere fornita la possibilità di supporto audio. In linea generale, lo strumento IMT si configura come una piattaforma versatile, che offre la possibilità ai committenti di implementare funzioni e modalità di presentazione dei contenuti a seconda delle loro esigenze specifiche. A conclusione delle attività, è stato elaborato un report finale in cui sono state evidenziate le caratteristiche principali del nuovo prodotto, analizzati i potenziali risultati derivanti dall'uso dello strumento ed effettuata una analisi della messa in pratica del progetto (pianificazione operativa e temporale per la realizzazione dell'eventuale prototipo). Per l'analisi delle caratteristiche del prodotto sono stati considerati: ergonomia, interfaccia, semplicità di utilizzo, connettività ed ipotesi di impiego con simulazione di procedure. Per l'analisi dello sviluppo industriale del prodotto, è stato ipotizzato un piano degli investimenti e dei possibili ricavi su 5 anni ed è emersa la possibilità di rientrare delle spese già al quarto anno.
2016
Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra - IMAMOTER - Sede Ferrara
Studio di fattibilità
STUDIO FATTIBILITA' - MAINTENANCE TRAINING - HUMAN MACHINE INTERFACE - USABILITY - INTERACTIVE DEVICES
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