La Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione del rischio di alluvioni, recepita nell'ordinamento italiano con il Decreto Legislativo 23 febbraio 2010 n. 49, pone l'obiettivo, agli enti competenti in materia di difesa del suolo, di ridurre le conseguenze negative, derivanti dalle alluvioni, per la salute umana, per il territorio, per i beni, per l'ambiente, per il patrimonio culturale e per le attività economiche e sociali.La valutazione preliminare del rischio di alluvioni è rappresentata da una valutazione dei rischi potenziali, principalmente sulla base dei dati registrati, di analisi speditive e di studi sugli sviluppi a lungo termine, tra cui, in particolare, le possibili conseguenze dovute ai cambiamenti climatici.Il presente strato informativo è stato realizzato a partire dai PAI ed in accordo gli "Indirizzi operativi" emanati dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, con il contributo di ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, delle Autorità di Bacino Nazionali e del Tavolo tecnico Stato Regioni.Al presente strato informativo si applicano le seguenti definizioni relative all'art.2 del Dlgs. 49/2010:a) alluvione:l'allagamento temporaneo, anche con trasporto ovvero mobilitazione di sedimenti anche ad alta densita', di aree che abitualmente non sono coperte d'acqua. Cio' include le inondazioni causate da laghi, fiumi, torrenti, eventualmente reti di drenaggio artificiale, ogni altrocorpo idrico superficiale anche a regime temporaneo, naturale o artificiale, le inondazioni marine delle zone costiere ed esclude gli allagamenti non direttamente imputabili ad eventi meteorologici;b) pericolosita' da alluvione: la probabilita' di accadimento di un evento alluvionale in un intervallo temporale prefissato e in una certa area.c) rischio di alluvioni: la combinazione della probabilita' di accadimento di un evento alluvionalee delle potenziali conseguenze negative per la salute umana, il territorio, i beni, l'ambiente, ilpatrimonio culturale e le attivita' economiche e sociali derivanti da tale evento.Nel presente strato informativo vengono rappresentate le aree potenzialmente a rischio di alluvioni (di cui all'art.6-comma.5 del D.Lgs. 49/2010) e indicano le potenziali conseguenze negative per la salute umana, l'ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche derivanti da fenomeni di inondazione così come definiti attraverso le mappe della pericolosità redatte dalle AdB.Il rischio si esprime come prodotto della pericolosità e del danno potenziale in corrispondenza diun determinato evento: R = = P x Dp; con P (pericolosità) = probabilità di accadimento, all'interno di una certa area e in un certo intervallo di tempo, di un fenomeno naturale di assegnata intensità e Dp (danno potenziale) = grado di perdita prevedibile a seguito di un fenomeno naturale didata intensità, funzione sia del valore che della vulnerabilità dell'elemento esposto.L'analisi del Danno è stata condotta in modo semplificato associando le categorie di elementi esposti a condizioni omogenee di Danno Potenziale. Ciò ha permesso di individuale quattro classi di danno potenziale:D4 (Danno potenziale molto elevato): aree in cui si può verificare la perdita di vite umane, ingenti danni ai beni economici, naturali storici e culturali di rilevante interesse, gravi disastri ecologico -ambientali;D3 (Danno potenziale elevato): aree con problemi per l'incolumità delle persone e per la funzionalità del sistema economico, aree attraversate da linee di comunicazione e da servizi di rilevante interesse, le aree sedi di importanti attività produttive;D2 (Danno potenziale medio): aree con limitati effetti sulle persone e sul tessuto socioeconomico.Aree attraversate da infrastrutture secondarie e attività produttive minori, destinate sostanzialmente ad attività agricole o a verde pubblico;D1 (Danno potenziale moderato o nullo): comprende le aree libere da insediamenti urbani o produttivi dove risulta possibile il libero deflusso delle piene.Al fine della realizzazione della mappa del rischio, sono stati incrociati i tre livelli di pericolosità (P3, P2, P1) e i quattro livelli di danno potenziale (D4, D3, D2, D1), individuando così quattro livelli di Rischio conseguenti R4, R3, R2 ed R1:R4 (rischio molto elevato): per il quale sono possibili perdita di vite umane e lesioni gravi allepersone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, la distruzionedi attività socio-economiche.R3 (rischio elevato): per il quale sono possibili problemi per l'incolumità delle persone, dannifunzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, lainterruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni relativi al patrimonioambientale;R2 (rischio medio): per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e alpatrimonio ambientale che non pregiudicano l'incolumità delle persone, l'agibilità degli edificie la funzionalità delle attività economiche;R1 (rischio moderato o nullo): per il quale i danni sociali, economici ed al patrimonioambientale sono trascurabili o nulli.Il presente strato informativo è stato sottoposto a processo di validazione qualitativa per ciò che concerne la coerenza topologica e geometrica.Il presente strato informativo ha validità legale in quanto è parte integrante del Piano di Gestione del Rischio Alluvione (allegato II - elaborati del Piano di Gestione Rischio alluvioni- Distretto Appennino Settentrionale UOM Ombrone, Toscana Costa, Toscana Nord), approvato dalla Giunta della Regione Toscana in data 16/11/2015.
Carta del Rischio idraulico della Regione Toscana
Sabatini N;Arcidiaco L
2013
Abstract
La Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione del rischio di alluvioni, recepita nell'ordinamento italiano con il Decreto Legislativo 23 febbraio 2010 n. 49, pone l'obiettivo, agli enti competenti in materia di difesa del suolo, di ridurre le conseguenze negative, derivanti dalle alluvioni, per la salute umana, per il territorio, per i beni, per l'ambiente, per il patrimonio culturale e per le attività economiche e sociali.La valutazione preliminare del rischio di alluvioni è rappresentata da una valutazione dei rischi potenziali, principalmente sulla base dei dati registrati, di analisi speditive e di studi sugli sviluppi a lungo termine, tra cui, in particolare, le possibili conseguenze dovute ai cambiamenti climatici.Il presente strato informativo è stato realizzato a partire dai PAI ed in accordo gli "Indirizzi operativi" emanati dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, con il contributo di ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, delle Autorità di Bacino Nazionali e del Tavolo tecnico Stato Regioni.Al presente strato informativo si applicano le seguenti definizioni relative all'art.2 del Dlgs. 49/2010:a) alluvione:l'allagamento temporaneo, anche con trasporto ovvero mobilitazione di sedimenti anche ad alta densita', di aree che abitualmente non sono coperte d'acqua. Cio' include le inondazioni causate da laghi, fiumi, torrenti, eventualmente reti di drenaggio artificiale, ogni altrocorpo idrico superficiale anche a regime temporaneo, naturale o artificiale, le inondazioni marine delle zone costiere ed esclude gli allagamenti non direttamente imputabili ad eventi meteorologici;b) pericolosita' da alluvione: la probabilita' di accadimento di un evento alluvionale in un intervallo temporale prefissato e in una certa area.c) rischio di alluvioni: la combinazione della probabilita' di accadimento di un evento alluvionalee delle potenziali conseguenze negative per la salute umana, il territorio, i beni, l'ambiente, ilpatrimonio culturale e le attivita' economiche e sociali derivanti da tale evento.Nel presente strato informativo vengono rappresentate le aree potenzialmente a rischio di alluvioni (di cui all'art.6-comma.5 del D.Lgs. 49/2010) e indicano le potenziali conseguenze negative per la salute umana, l'ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche derivanti da fenomeni di inondazione così come definiti attraverso le mappe della pericolosità redatte dalle AdB.Il rischio si esprime come prodotto della pericolosità e del danno potenziale in corrispondenza diun determinato evento: R = = P x Dp; con P (pericolosità) = probabilità di accadimento, all'interno di una certa area e in un certo intervallo di tempo, di un fenomeno naturale di assegnata intensità e Dp (danno potenziale) = grado di perdita prevedibile a seguito di un fenomeno naturale didata intensità, funzione sia del valore che della vulnerabilità dell'elemento esposto.L'analisi del Danno è stata condotta in modo semplificato associando le categorie di elementi esposti a condizioni omogenee di Danno Potenziale. Ciò ha permesso di individuale quattro classi di danno potenziale:D4 (Danno potenziale molto elevato): aree in cui si può verificare la perdita di vite umane, ingenti danni ai beni economici, naturali storici e culturali di rilevante interesse, gravi disastri ecologico -ambientali;D3 (Danno potenziale elevato): aree con problemi per l'incolumità delle persone e per la funzionalità del sistema economico, aree attraversate da linee di comunicazione e da servizi di rilevante interesse, le aree sedi di importanti attività produttive;D2 (Danno potenziale medio): aree con limitati effetti sulle persone e sul tessuto socioeconomico.Aree attraversate da infrastrutture secondarie e attività produttive minori, destinate sostanzialmente ad attività agricole o a verde pubblico;D1 (Danno potenziale moderato o nullo): comprende le aree libere da insediamenti urbani o produttivi dove risulta possibile il libero deflusso delle piene.Al fine della realizzazione della mappa del rischio, sono stati incrociati i tre livelli di pericolosità (P3, P2, P1) e i quattro livelli di danno potenziale (D4, D3, D2, D1), individuando così quattro livelli di Rischio conseguenti R4, R3, R2 ed R1:R4 (rischio molto elevato): per il quale sono possibili perdita di vite umane e lesioni gravi allepersone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, la distruzionedi attività socio-economiche.R3 (rischio elevato): per il quale sono possibili problemi per l'incolumità delle persone, dannifunzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, lainterruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni relativi al patrimonioambientale;R2 (rischio medio): per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e alpatrimonio ambientale che non pregiudicano l'incolumità delle persone, l'agibilità degli edificie la funzionalità delle attività economiche;R1 (rischio moderato o nullo): per il quale i danni sociali, economici ed al patrimonioambientale sono trascurabili o nulli.Il presente strato informativo è stato sottoposto a processo di validazione qualitativa per ciò che concerne la coerenza topologica e geometrica.Il presente strato informativo ha validità legale in quanto è parte integrante del Piano di Gestione del Rischio Alluvione (allegato II - elaborati del Piano di Gestione Rischio alluvioni- Distretto Appennino Settentrionale UOM Ombrone, Toscana Costa, Toscana Nord), approvato dalla Giunta della Regione Toscana in data 16/11/2015.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.