ICTUS 3R : La APP gratuita contro l'ictus Il mondo delle applicazioni (note come APP) è di grande interesse ed in continua espansione. Le APP sono programmi creati per essere utilizzati dal cellulare, dal tablet o dal computer. Non solo giochi, ma infinite possibilità di informazione e interazione (come spostarsi in auto, ritirare il risultato degli esami gli esami, cataloghi etc...). C'è soprattutto molto interesse per le APP destinate alla salute ed alla prevenzione. Purtroppo sono spesso sviluppate con l'intenzione di pubblicizzare prodotti farmaceutici, oppure non hanno contenuti medici seri e completi. Per questo ALICE Firenze ha voluto creare una Web App, gratuita ed affidabile come strumento per combattere l'ictus cerebrale attraverso l'informazione. Per aumentare la consapevolezza del problema ictus tra i cittadini, è stata sviluppata una App gratuita, scaricabile da PC e da smartphone, (www.ictus3r.it) in sinergia con la campagna educativa della Regione Toscana, di cui mutua la linea grafica. Questa App si articola secondo la strategia delle 3R - Riconoscere, Reagire, Ridurre- ed è rivolta a tutti i cittadini che vogliono conoscere, riconoscere e prevenire questa malattia, ai pazienti e loro familiari per approfondire gli aspetti clinici e terapeutici della loro condizione. Riconoscere un ictus, Reagire in modo corretto ed efficace, Ridurre il rischio. L'ictus è un'emergenza: ogni minuto è prezioso. Imparando a riconoscere i sintomi su se stessi o su chi ci è vicino, e a reagire tempestivamente, è possibile curarlo. E' possibile inoltre calcolare il proprio rischio di ictus e ridurlo. Questa APP è per tutti. Giovani e meno giovani. Alle persone che vogliono difendersi dall'ictus, a chi lo ha avuto e ai suoi familiari. La tempestività è fondamentale: riconoscerne i sintomi è di importanza vitale, perché solo una diagnosi immediata può fare la differenza, aumentando le probabilità di sopravvivere o di non rimanere invalidi. Ecco uno di quei casi in cui l'informazione può salvare una vita, considerato che solo il 55,8% degli italiani sa che l'ictus è una malattia del cervello, solo il 25% conoscono l'esistenza della terapia trombolitica. Durante un ictus muoiono 2 milioni di cellule cerebrali ogni minuto. E' stato calcolato che ciò corrisponde ad un invecchiamento cerebrale di circa 3 settimane. Ma un tipico ictus ischemico non trattato determina una perdita neuronale pari a un invecchiamento di 36 anni. L'intervento terapeutico, somministrazione endovenosa di t-PA o la disostruzione per via arteriosa, deve avvenire però entro 4.30 ore dall'esordio dei sintomi, e i risultati sono in funzione della rapidità dell'intervento. La bontà del risultato delle cure dipende in modo decisivo dalla rapidità con cui vengono somministrati al paziente i trombolitici. Nei primi novanta minuti dall'inizio dei sintomi il trattamento ha un'efficacia doppia rispetto a quella dei novanta minuti successivi. Entro la prima ora e mezza uno su tre dei pazienti curati può essere protetto da danni neurologici, mentre dopo le prime tre ore soltanto più una persona su sette beneficia nel modo migliore di questa cura. Il percorso ictus inizia al momento del riconoscimento dei sintomi e della chiamata al 118. Affidarsi al 118 è il sistema più rapido per accedere alle terapie in tempo utile. Infatti è lo stesso 118 ad avvertire l'ospedale dell'imminente arrivo di un probabile ictus, in questo modo si predispone un percorso dedicato, rapidissimo e con precedenza assoluta, per gli accertamenti e la terapia. Questo non avviene se il paziente si reca in ospedale con mezzi propri. Sul fattore tempo si misura l'efficienza degli ospedali, del 118, ma, in primis, si misura la consapevolezza della popolazione. Ecco dunque un altro di quei casi in cui l'informazione può salvare una vita. Conoscere i sintomi che possono svelare l'arrivo di un ictus è qualcosa che tutti dovrebbero sapere - non solo i medici, ma anche e soprattutto i pazienti

ICTUS3R

M Baldereschi;A Di Carlo;
2014

Abstract

ICTUS 3R : La APP gratuita contro l'ictus Il mondo delle applicazioni (note come APP) è di grande interesse ed in continua espansione. Le APP sono programmi creati per essere utilizzati dal cellulare, dal tablet o dal computer. Non solo giochi, ma infinite possibilità di informazione e interazione (come spostarsi in auto, ritirare il risultato degli esami gli esami, cataloghi etc...). C'è soprattutto molto interesse per le APP destinate alla salute ed alla prevenzione. Purtroppo sono spesso sviluppate con l'intenzione di pubblicizzare prodotti farmaceutici, oppure non hanno contenuti medici seri e completi. Per questo ALICE Firenze ha voluto creare una Web App, gratuita ed affidabile come strumento per combattere l'ictus cerebrale attraverso l'informazione. Per aumentare la consapevolezza del problema ictus tra i cittadini, è stata sviluppata una App gratuita, scaricabile da PC e da smartphone, (www.ictus3r.it) in sinergia con la campagna educativa della Regione Toscana, di cui mutua la linea grafica. Questa App si articola secondo la strategia delle 3R - Riconoscere, Reagire, Ridurre- ed è rivolta a tutti i cittadini che vogliono conoscere, riconoscere e prevenire questa malattia, ai pazienti e loro familiari per approfondire gli aspetti clinici e terapeutici della loro condizione. Riconoscere un ictus, Reagire in modo corretto ed efficace, Ridurre il rischio. L'ictus è un'emergenza: ogni minuto è prezioso. Imparando a riconoscere i sintomi su se stessi o su chi ci è vicino, e a reagire tempestivamente, è possibile curarlo. E' possibile inoltre calcolare il proprio rischio di ictus e ridurlo. Questa APP è per tutti. Giovani e meno giovani. Alle persone che vogliono difendersi dall'ictus, a chi lo ha avuto e ai suoi familiari. La tempestività è fondamentale: riconoscerne i sintomi è di importanza vitale, perché solo una diagnosi immediata può fare la differenza, aumentando le probabilità di sopravvivere o di non rimanere invalidi. Ecco uno di quei casi in cui l'informazione può salvare una vita, considerato che solo il 55,8% degli italiani sa che l'ictus è una malattia del cervello, solo il 25% conoscono l'esistenza della terapia trombolitica. Durante un ictus muoiono 2 milioni di cellule cerebrali ogni minuto. E' stato calcolato che ciò corrisponde ad un invecchiamento cerebrale di circa 3 settimane. Ma un tipico ictus ischemico non trattato determina una perdita neuronale pari a un invecchiamento di 36 anni. L'intervento terapeutico, somministrazione endovenosa di t-PA o la disostruzione per via arteriosa, deve avvenire però entro 4.30 ore dall'esordio dei sintomi, e i risultati sono in funzione della rapidità dell'intervento. La bontà del risultato delle cure dipende in modo decisivo dalla rapidità con cui vengono somministrati al paziente i trombolitici. Nei primi novanta minuti dall'inizio dei sintomi il trattamento ha un'efficacia doppia rispetto a quella dei novanta minuti successivi. Entro la prima ora e mezza uno su tre dei pazienti curati può essere protetto da danni neurologici, mentre dopo le prime tre ore soltanto più una persona su sette beneficia nel modo migliore di questa cura. Il percorso ictus inizia al momento del riconoscimento dei sintomi e della chiamata al 118. Affidarsi al 118 è il sistema più rapido per accedere alle terapie in tempo utile. Infatti è lo stesso 118 ad avvertire l'ospedale dell'imminente arrivo di un probabile ictus, in questo modo si predispone un percorso dedicato, rapidissimo e con precedenza assoluta, per gli accertamenti e la terapia. Questo non avviene se il paziente si reca in ospedale con mezzi propri. Sul fattore tempo si misura l'efficienza degli ospedali, del 118, ma, in primis, si misura la consapevolezza della popolazione. Ecco dunque un altro di quei casi in cui l'informazione può salvare una vita. Conoscere i sintomi che possono svelare l'arrivo di un ictus è qualcosa che tutti dovrebbero sapere - non solo i medici, ma anche e soprattutto i pazienti
2014
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/313235
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