Le acque di zavorra, Ballast Water, sono acque portuali prelevate dalle navi mercantili, petroliere, da crociera, etc.. come zavorra per assicurare sicurezza durante la navigazione grazie al bilanciamento della galleggiabilità della nave stessa. I siti di prelievo e di scarico delle acque possono distare anche centinaia di kilometri, ed essere caratterizzate da condizioni ambientali marine simili o molto differenti. Sostanze chimiche, batteri, virus, specie fitoplanctoniche e zooplanctoniche presenti nelle acque del sito di prelievo possono diventare pericolosissimi agenti contaminanti alieni per il sito di scarico, capaci di alterare l'equilibrio dell'ecosistema marino. Il presente lavoro nasce da una collaborazione tecnico scientifica con una società del territorio siciliano, finalizzata alla sperimentazione e validazione di un sistema per il trattamento delle acque di zavorra, ideato da questa azienda, in conformità al D.M. 16 giugno 2010 s.m.i., Ballast Water Treatment System - BWTS. In particolare, questo lavoro segue e completa, in quanto IIa parte tecnico-sperimentale, il rapporto tecnico pubblicato da D'Agostino et al., nel 2013: "La clorazione in situ per il trattamento delle acque di zavorra - Ballast Water Treatment System - Parte I (Normativa e Basic Approval)". Al suo interno vengono trattate le procedure e le metodologie necessarie sia per la coltivazione degli organismi viventi che per la validazione dei test, messi a punto per le prove a terra, Land Test, sull'impianto pilota.

I test a terra su un impianto pilota per il trattamento delle acque di zavorra - Ballast Water Treatment System - Parte II (Land Test)

D'Agostino;Fabio;Musco;Marianna;Del Core;Marianna;Sprovieri;Mario;Cuttitta;Angela;Nicosia;Aldo;Patti;Carlo;Cappello;Simone;Mazzola;Salvatore
2016

Abstract

Le acque di zavorra, Ballast Water, sono acque portuali prelevate dalle navi mercantili, petroliere, da crociera, etc.. come zavorra per assicurare sicurezza durante la navigazione grazie al bilanciamento della galleggiabilità della nave stessa. I siti di prelievo e di scarico delle acque possono distare anche centinaia di kilometri, ed essere caratterizzate da condizioni ambientali marine simili o molto differenti. Sostanze chimiche, batteri, virus, specie fitoplanctoniche e zooplanctoniche presenti nelle acque del sito di prelievo possono diventare pericolosissimi agenti contaminanti alieni per il sito di scarico, capaci di alterare l'equilibrio dell'ecosistema marino. Il presente lavoro nasce da una collaborazione tecnico scientifica con una società del territorio siciliano, finalizzata alla sperimentazione e validazione di un sistema per il trattamento delle acque di zavorra, ideato da questa azienda, in conformità al D.M. 16 giugno 2010 s.m.i., Ballast Water Treatment System - BWTS. In particolare, questo lavoro segue e completa, in quanto IIa parte tecnico-sperimentale, il rapporto tecnico pubblicato da D'Agostino et al., nel 2013: "La clorazione in situ per il trattamento delle acque di zavorra - Ballast Water Treatment System - Parte I (Normativa e Basic Approval)". Al suo interno vengono trattate le procedure e le metodologie necessarie sia per la coltivazione degli organismi viventi che per la validazione dei test, messi a punto per le prove a terra, Land Test, sull'impianto pilota.
2016
Istituto per l'Ambiente Marino Costiero - IAMC - Sede Napoli
Ballast water
coltivazione organismi viventi
ecosistemi oceanici
fitoplancton
zooplancton
procedure
metodologie
test
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/314580
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