L'idea alla base della proposta è di aprire un luogo tecnico e culturale come l'Azienda Sperimentale di Vezzolano alla contaminazione di idee e di azioni provenienti da un pubblico variegato, per ampliare l'accessibilità all'humus culturale del territorio da parte di nuovi pubblici, in linea con le indicazioni del lascito di Camilla Serafino che, nel 1926, donava la Cascina di Vezzolano all'Accademia dell'Agricoltura per realizzare un centro di insegnamento teorico pratico d'agricoltura. Il focus sarà pertanto incentrato sulla creazione di percorsi (formativi, ricreativi, di benessere) partecipati sulla coltivazione di antiche varietà officinali e fruttifere autoctone indirizzati a giovani, neofiti, agricoltori, imprenditori dell'agro-alimentare, architetti del paesaggio, associazioni, appassionati allo scopo di incentivarne la conservazione, l'uso domestico e produttivo e di valorizzarne il legame con il tessuto culturale del territorio entrando in contatto anche fisico con la terra. A tale scopo sarà realizzata una cartellonistica multilingue ed in scrittura braille, mirata al coinvolgimento attivo di ogni singolo visitatore nell'ambito del progetto e dell'ambiente in cui è immerso. Il progetto si basa su un innovativo approccio totalmente partecipato "dal basso" (bottom-up), aperto alla contaminazione di idee e di contributi provenienti da un pubblico vasto ed eterogeneo, a partire dalle comunità locali.
Progetto Inclusione sociale partecipata
Danilo RABINO;Antonella EMINA;Elena SANTANERA;
2016
Abstract
L'idea alla base della proposta è di aprire un luogo tecnico e culturale come l'Azienda Sperimentale di Vezzolano alla contaminazione di idee e di azioni provenienti da un pubblico variegato, per ampliare l'accessibilità all'humus culturale del territorio da parte di nuovi pubblici, in linea con le indicazioni del lascito di Camilla Serafino che, nel 1926, donava la Cascina di Vezzolano all'Accademia dell'Agricoltura per realizzare un centro di insegnamento teorico pratico d'agricoltura. Il focus sarà pertanto incentrato sulla creazione di percorsi (formativi, ricreativi, di benessere) partecipati sulla coltivazione di antiche varietà officinali e fruttifere autoctone indirizzati a giovani, neofiti, agricoltori, imprenditori dell'agro-alimentare, architetti del paesaggio, associazioni, appassionati allo scopo di incentivarne la conservazione, l'uso domestico e produttivo e di valorizzarne il legame con il tessuto culturale del territorio entrando in contatto anche fisico con la terra. A tale scopo sarà realizzata una cartellonistica multilingue ed in scrittura braille, mirata al coinvolgimento attivo di ogni singolo visitatore nell'ambito del progetto e dell'ambiente in cui è immerso. Il progetto si basa su un innovativo approccio totalmente partecipato "dal basso" (bottom-up), aperto alla contaminazione di idee e di contributi provenienti da un pubblico vasto ed eterogeneo, a partire dalle comunità locali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.