La tesi affronta la tematica del rapporto tra archeologia e progetto urbano. A partire dall'interpretazione dell'archeologia come architettura intermittente, nella tesi sono indagate le modalità attraverso le quali si svolge il fenomeno ciclico di "morte e vita" delle architetture nelle città antiche nonché alcune tecniche e strumenti attraverso i quali leggerne le ricadute nella trasformazione urbana. L'obiettivo principale della ricerca è dunque la definizione di traiettorie strategiche, in grado di costituire la base di un'indagine progettuale, che interpreta le caratteristiche di instabilità, di discontinuità e di aperture al nuovo che la presenza archeologica può determinare nelle città. Si tratta di temi-chiave per la progettazione architettonica e urbana: focalizzare l'attenzione sul ruolo dell'architettura e del progetto urbano nella costruzione di relazioni, di connessioni, di sequenze anche completamente inedite è un compito interessante per l'architettura, che non deve essere inteso come una volontà di settorializzazione, aspetto che ha spesso costituito un limite nel rapporto tra archeologia e architettura. L'archeologia come architettura intermittente consente di comprendere articolate situazioni archeologiche, architettoniche e urbane, attraverso percorsi conoscitivi nei quali gli aspetti progettuali possono essere declinati e investigati in maniera compiuta, superando "operativamente" steccati che hanno spesso impedito il conseguimento dei risultati attesi dal progetto.
Dispositivi progettuali per l'archeologia come architettura intermittente della città / Bruna Di Palma. - (08.05.2015).
Dispositivi progettuali per l'archeologia come architettura intermittente della città
Bruna Di Palma
08.05.2015
Abstract
La tesi affronta la tematica del rapporto tra archeologia e progetto urbano. A partire dall'interpretazione dell'archeologia come architettura intermittente, nella tesi sono indagate le modalità attraverso le quali si svolge il fenomeno ciclico di "morte e vita" delle architetture nelle città antiche nonché alcune tecniche e strumenti attraverso i quali leggerne le ricadute nella trasformazione urbana. L'obiettivo principale della ricerca è dunque la definizione di traiettorie strategiche, in grado di costituire la base di un'indagine progettuale, che interpreta le caratteristiche di instabilità, di discontinuità e di aperture al nuovo che la presenza archeologica può determinare nelle città. Si tratta di temi-chiave per la progettazione architettonica e urbana: focalizzare l'attenzione sul ruolo dell'architettura e del progetto urbano nella costruzione di relazioni, di connessioni, di sequenze anche completamente inedite è un compito interessante per l'architettura, che non deve essere inteso come una volontà di settorializzazione, aspetto che ha spesso costituito un limite nel rapporto tra archeologia e architettura. L'archeologia come architettura intermittente consente di comprendere articolate situazioni archeologiche, architettoniche e urbane, attraverso percorsi conoscitivi nei quali gli aspetti progettuali possono essere declinati e investigati in maniera compiuta, superando "operativamente" steccati che hanno spesso impedito il conseguimento dei risultati attesi dal progetto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.