A partire da una solida base scientifica di partenza e valorizzando le competenze specifiche dei suoi membri il gruppo di ricerca si prefigge di mettere in luce le origini della cultura europea dell'assistenza, indagando le forme di protezione sociale e di credito solidale che, nei contesti cittadini dell'Italia del basso medioevo e della prima età moderna, vennero elaborate all'interno delle società urbane, ed approfondendo con particolare attenzione il ruolo crescente che, nel dispiegarsi di queste prime forme di welfare, ebbe l'impulso ed il coordinamento esercitato dai poteri politici locali sia sulle città, sia sulle campagne. Coordinate dal P.I., le unità di Parma, Siena (coord. Piccinni) e Napoli svilupperanno gli obiettivi generali in relazione ai rispettivi ambiti territoriali (Italia settentrionale, centrale, meridionale), approfondendo l'evoluzione delle reti assistenziali locali, dei tempi e i modi dell'affermazione della loro gestione pubblica, del ruolo svolto in tale processo dalla circolazione dei modelli assistenziali, dei sistemi di finanziamento delle opere e dell'inserimento della gestione dei patrimoni ospedalieri nello sviluppo delle prassi economiche pubbliche e private. L'unità di Siena (coord. Franceschi), indagherà le forme di sostegno destinate ai 'poveri laboriosi' e il rilievo che queste ebbero nella costruzione di politiche di controllo sociale dell'Italia tardomedievale. Nel corso del triennio ogni Unità organizzerà un workshop che coinvolgerà tutti i componenti del gruppo di ricerca e potrà approdare alla pubblicazione di volumi a stampa o e-book che permettano la disseminazione dei risultati. I principali risultati emersi circa i primi sistemi pubblici di assistenza in Italia verranno discussi alla luce della comparazione con altri contesti europei: in questa prospettiva sarà fondamentale l'apporto della subunità (EHESS, Parigi), il cui coinvolgimento mira appunto ad assicurare l'avanzamento di una prospettiva comparativa che conosce a oggi tentativi piuttosto rari, pur a fronte di una poderosa tradizione di studio sui cambiamenti dei sistemi assistenziali in specifici contesti locali. Al termine del triennio un convegno internazionale darà occasione a una riflessione di sintesi, con l'obiettivo specifico di consentire alla storiografia europea di valutare al meglio il significato sul lungo periodo delle iniziative razionalizzatrici, degli argomenti riformistici o anti-riformistici, delle nuove categorizzazioni dell'utenza bisognosa e delle idee che fondarono le politiche del welfare nell'Europa tardomedievale e moderna
Alle origini del welfare (XIII-XVI secolo). Radici medievali e moderne della cultura europea dell'assistenza e delle forme di protezione sociale e credito solidale
2016
Abstract
A partire da una solida base scientifica di partenza e valorizzando le competenze specifiche dei suoi membri il gruppo di ricerca si prefigge di mettere in luce le origini della cultura europea dell'assistenza, indagando le forme di protezione sociale e di credito solidale che, nei contesti cittadini dell'Italia del basso medioevo e della prima età moderna, vennero elaborate all'interno delle società urbane, ed approfondendo con particolare attenzione il ruolo crescente che, nel dispiegarsi di queste prime forme di welfare, ebbe l'impulso ed il coordinamento esercitato dai poteri politici locali sia sulle città, sia sulle campagne. Coordinate dal P.I., le unità di Parma, Siena (coord. Piccinni) e Napoli svilupperanno gli obiettivi generali in relazione ai rispettivi ambiti territoriali (Italia settentrionale, centrale, meridionale), approfondendo l'evoluzione delle reti assistenziali locali, dei tempi e i modi dell'affermazione della loro gestione pubblica, del ruolo svolto in tale processo dalla circolazione dei modelli assistenziali, dei sistemi di finanziamento delle opere e dell'inserimento della gestione dei patrimoni ospedalieri nello sviluppo delle prassi economiche pubbliche e private. L'unità di Siena (coord. Franceschi), indagherà le forme di sostegno destinate ai 'poveri laboriosi' e il rilievo che queste ebbero nella costruzione di politiche di controllo sociale dell'Italia tardomedievale. Nel corso del triennio ogni Unità organizzerà un workshop che coinvolgerà tutti i componenti del gruppo di ricerca e potrà approdare alla pubblicazione di volumi a stampa o e-book che permettano la disseminazione dei risultati. I principali risultati emersi circa i primi sistemi pubblici di assistenza in Italia verranno discussi alla luce della comparazione con altri contesti europei: in questa prospettiva sarà fondamentale l'apporto della subunità (EHESS, Parigi), il cui coinvolgimento mira appunto ad assicurare l'avanzamento di una prospettiva comparativa che conosce a oggi tentativi piuttosto rari, pur a fronte di una poderosa tradizione di studio sui cambiamenti dei sistemi assistenziali in specifici contesti locali. Al termine del triennio un convegno internazionale darà occasione a una riflessione di sintesi, con l'obiettivo specifico di consentire alla storiografia europea di valutare al meglio il significato sul lungo periodo delle iniziative razionalizzatrici, degli argomenti riformistici o anti-riformistici, delle nuove categorizzazioni dell'utenza bisognosa e delle idee che fondarono le politiche del welfare nell'Europa tardomedievale e modernaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


